Traccia B, Prima prova: Esempio 1

Il testo argomentativo

Pietro Alotto
Argomentazione
5 min readDec 22, 2018

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Malgrado le mie riserve sulle indicazioni fornite per lo svolgimento delle tipologia B della Prima prova per l’esame di stato, ho voluto provare a immaginare un possibile uso delle strategie indicate nei precedenti post per svolgere le tracce proposte come esempio.

Ho iniziato con quella di Eco. Dedicherò ad un successivo post lo svolgimento del secondo esempio proposto dal ministero.

In questa mappa argomentativa vediamo come si svolge l’argomentazione:

Per visualizzare meglio la mappa: https://drive.google.com/file/d/1eFsMG5iPTgQzFcd891cWrkTBgOxakwQV/view?usp=sharing

Dopo avere analizzato il testo con una mappa argomentativa vediamo le consegne per lo studente:

Analisi (punti 1, 2, 3)

Il testo di Eco (scritto nel 1964, quando la diffusione di dispositivi elettronici per il consumo e la creazione di musica elettronica, cominciava a diffondersi) affronta il tema dei moderni supporti analogici per la registrazione e la riproduzione musicale e della musica fatta con strumenti elettronici.

La questione posta da U. Eco è se sia giusta la lamentela dei “moralisti culturali” (l’aggettivazione qualificante, indica già cosa Eco pensasse di questi critici) riguardo alla produzione, la vendita e il consumo di “musica in scatola”.

La risposta di Eco è che non c’è nessuna differenza tra la musica fatta con strumenti non elettronici e quella fatta con strumenti elettronici (Tesi).

L’argomentazione parte dalla constatazione (primo argomento) che anche gli “strumenti” tradizionali sono “macchine” che necessitano di “tecnici” per essere suonati. Prosegue riconoscendo (È vero che…) che tra gli strumenti tradizionali e gli esecutori, si crea un rapporto quasi organico, che fa degli strumenti un prolungamento del corpo del musicista; a questa possibile obiezione, Eco risponde, facendo riferimento al pianoforte (esempio), strumento in cui tra le dita del musicista che pigiano i tasti e la produzione del suono, c’è un complesso meccanismo che “distanzia” il corpo del musicista dalla produzione finale del suono stesso. [Nota bene: nella mappa abbiamo preferito rendere in modo più semplice la struttura dell’argomentazione, traducendo l’obiezione in un’asserzione e mettendo sullo stesso piano argomentativo la refutazione]

L’esempio del pianoforte serve ad Eco per trarre una conclusione generalizzante che refuta la possibile obiezione: non ci sono prove che “questo rapporto organico si verifichi solo quando lo strumento conserva un carattere manuale così da immedesimarsi facilmente col corpo del suonatore”.

Stabilito che esiste almeno uno strumento “complesso” (il pianoforte) “, che è stato “umanizzato”, Eco trae due conclusioni: la prima è che non è la complessità del congegno quella che influisce sulla possibilità di “umanizzare” uno strumento; e che, posto questo, è possibile immaginare che anche uno strumento “elettronico” possa essere “umanizzato” .

Analisi formale (Punti 4, 5, 6,)

Per quanto concerne l’uso delle virgolette, mentre nel paragrafo introduttivo queste hanno la funzione di sottolineare le espressioni dispregiative usate da “moralisti culturali” per parlare dei supporti e degli strumenti elettronici; nella seconda parte del testo, le virgolette hanno la funzione di sottolineare il fatto che le parole vengono usate in senso “metaforico” o “figurato”.

Per quanto riguarda l’uso degli incipit di paragrafo, alcuni segnalano sequenze argomentative (introduzione; corpo e la conclusione) mentre altri sono indicatori di argomento: obiezioni( È vero che), refutazioni (ma), esempi (infatti) e conclusioni (si conclude che).

La scelta stilistica di Eco produce un effetto “discorsivo” (creando una sorta di complicità con il lettore) e insieme “dimostrativo”: ogni passaggio argomentativo viene svolto, infatti, in maniera chiara, supportando ogni affermazione con spiegazioni ed esempi.

Commento

L’argomentazione di U. Eco si concentra sulla produzione di musica elettronica, mentre lascia in ombra una parte della questione che pure aveva sollevato all’inizio del testo: quello della vendita e del consumo di “musica in scatola”. Per la produzione del testo di esempio mi sono concentrato su questo aspetto.

Questa è la mappa argomentativa che ho elaborato prima della stesura:

Per vedere meglio la mappa: https://drive.google.com/file/d/14jmeZCmUS8wTW2QYpk1A2OuGakxsqMx8/view?usp=sharing

E questo è il testo di esempio.

L’argomentazione di U. Eco si concentra sulla produzione di musica elettronica, mentre lascia in ombra una parte della questione che pure aveva sollevato all’inizio del testo: quello della vendita e del consumo di “musica in scatola”.

I “moralisti culturali” sono elitari, e non si rendono conto del grande servizio reso alla musica dalla tecnologia.

L’avvento dei supporti analogici ha reso la musica più “democratica”. Prima dell’avvento dei supporti analogici la musica era per pochi privilegiati: i concerti e le esecuzioni di opere nei teatri, prima dell’avvento della società di massa, erano solo per i pochi che potevano permetterselo, per disponibilità di tempo se non per disponibilità economiche. La musica da camera era, per esempio, per i nobili che la facevano suonare a musicisti prezzolati nei propri palazzi, a cui pochi potevano accedere.

In secondo luogo, l’avvento dei supporti analogici per la musica ha reso possibile il superamento dei limiti spazio-temporali del suo consumo.

Un tempo la musica era qualcosa di transeunte, qualcosa che si consumava in uno spazio e in un tempo limitato: era come un fuoco d’artificio, bello, esaltante, ma fatuo.

Con le nuove tecnologie la musica è diventata qualcosa di potenzialmente immortale, eterno e senza limiti di spazio: senza i supporti tecnologici oggi non ci potremmo godere una sinfonia diretta da Toscanini, la voce della Callas che canta “Casta Diva”, la chitarra di Jimi Hendrix.

Naturalmente è uno spunto, ma da qualcosa bisogna pure incominciare!

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Pietro Alotto
Argomentazione

Scrivo di scuola, di filosofia, argomentazione, critical thinking e argument mapping (su cui ho scritto l'unico libro pubblicato in Italia).