Legge dell’attrazione applicata all’arte

Giuliano Di Paolo
ARTISTREVOLUTION
Published in
4 min readMar 4, 2017

--

Perchè non ottieni quello che vorresti? Semplice: realizzi ciò che descrivi nella tua nella tua mente; positivamente o negativamente. Siamo il risultato delle nostre credenze, non del nostro potenziale.

Le nostre parole, i nostri pensieri costituiscono ciò che siamo, in un circolo virtuoso, che si rafforza costantemente:

Valori/Credenze >>> Pratica/Efforts >>> Potenziale >>> Risultati = #QuelloCheOtteniamo

Ad esempio credi di poter divenire un artista professionista. La tua pratica quotidiana, il tuo target sono rivolti a migliorare ogni giorno creativamente/tecnicamente. Il tuo potenziale si sviluppa costantemente. I risultati confermano che diventi sempre più bravo e ti avvicini sempre di più alla tua ambizione.

Al contrario credi solo pochi eletti siano destinati a diventare artisti professionisti. Non ti eserciti o non studi abbastanza perchè tanto è inutile, la tua strada è già segnata. Il tuo potenziale rimane sempre allo stesso livello, ma la tua motivazione decade ogni giorno. Gli scarsi risultati che hai, in termini di capacità acquisite e consensi ottenuti, ti confermano che non hai le capacità necessarie per fare il grande salto.

Diventare ciò che puoi diventare

Life will pay whatever price you ask of it. Tony Robbins

Puoi ottenere ciò che è specifico (vorrei essere magro; oppure perderò 10 kg nei prossimi 3 mesi), che ha un perchè (quali ragioni ti spingono a farlo?) e che ha un massive plan (diverse vie per ottenere lo stesso scopo).

Puoi diventare quello che puoi visualizzare. Il risultato deve essere raggiungibile concretamente. E deve essere suddiviso per piccoli steps, cioè misurabile.

Devi scrivere su carta (smartphone o altro, in modo che tu possa averlo davanti ogni giorno) quello che è il tuo obiettivo a lungo termine. Tipo 5 o 10 anni. E da li strutturare un percorso che ti ci porti in quell’arco di tempo.

Esempio: diventare un insegnante di chitarra.

E’ specifico: voglio diventare un insegnante di chitarra (anche se ho superato i 30 anni, svolgo un altro lavoro, e so solamente strimpellare lo strumento).

Ha delle ragioni: la chitarra è la mia vita e non riesco ad immaginare la mia vita senza la musica. Inoltre essere un insegnante può darmi una stabilità economica e psicologica.

Ho un massive plan: inizierò con lezioni private per poi iscrivermi in un’accademia di musica moderna (per apprendere il più rapidamente possibile tutte le nozioni necessarie). Con molta volontà e pratica già dopo i primi 2 anni potrò iniziare a dare io lezioni (privatamente). Nell’arco di ⅝ anni posso entrare a far parte del corpo docenti (della scuola da cui prendevo lezioni).

Sembra assurdo? Eppure conosco più di una persona che lo ha realizzato.

Obiettivo >>> Percorso >>> Risultati x Step = #Conseguimento

Limiti fanno parte dell’immaginario collettivo

Lo so fa male credere che i limiti siano ciò che ci auto-imponiamo. Ma è così. Tutto quello che conseguiamo non è dettato dal caso, ma da quello che crediamo sia possibile. Il mondo è pieno di esempi. Sì, la fortuna fa la sua parte.

Ma non nascondiamoci dietro le auto-giustificazioni. Perchè a trovare delle scuse siamo tutti bravi. Conosco molti pseudo-professionisti o aspiranti tali (musicisti/fotografi/creativi) che ogni qualvolta c’è un ostacolo si fermano, dando la colpa all’impedimento e non alla loro capacità di superarlo.

“No sai, il mercato è in crisi…”

“Quest’anno non mi è riuscito, sicuramente col prossimo…”

“La mia strumentazione non me lo permette…”

“C’è troppa concorrenza, i prezzi sono troppo bassi…”

“Ecc, ecc, ecc…”

Sono cazzate! Se una cosa non l’hai fatta, l’unico a cui puoi attribuire la colpa sei tu. Ti suona strano? Credi che gli altri siano straordinari, abbiano poteri magici, e tu no?!

Peccato che ragazzini di 14 anni scrivano hit con un tablet + GarageBand, o scattino foto con un iPhone, che vengono poi esposte in gigantografie nelle maggiori capitali mondiali (giusto per fare degli esempi stupidi, ma reali e non eclatanti).

Nessuno è straordinario. Tutti sono straordinari.

I sogni sono per i perdenti. Per questo devi smettere di sognare. I sogni sono qualcosa di aleatorio, romantico, che ha senso nei film della Disney. Per noi no. Noi abbiamo bisogno di una visione. Di un planning. Di sapere come arrivare, dove vogliamo arrivare.

Un sogno vale la pena viverlo solo se può essere quantificabile e realizzabile.

Devo poter visualizzare me stesso all’interno del sogno. Questo è l’unico sogno che possiamo permetterci. Non si vive sperando. Ma con lungimiranza, capacità e le giuste credenze. Solo così puoi sviluppare il tuo potenziale. Anche quello che non credi di avere.

Devi smettere di assecondare i valori popolari che credono nelle differenze e nella sorte. La fortuna si crea. E nasce oggi. Dai tuoi atteggiamenti.

Blog | Twitter | Facebook | Instagram | Spotify | YouTube

Se pensi che qualcuno possa beneficiare dell’articolo puoi condividerlo o cliccare sul cuoricino qui sotto. Nel frattempo ascolta il mio ultimo album You Can’t Stop Us su Spotify o YouTube!

Originally published at giulianodipaolo.com

--

--