Lo streaming è il futuro

Giuliano Di Paolo
ARTISTREVOLUTION
Published in
3 min readApr 10, 2015

--

Oltre che il presente

Non c’è spazio per radio e tv tradizionali. È la risposta delle nuove generazioni alla super imposizione dei vecchi media. Web, social e mobile sono i tre elementi che hanno ridefinito l’era della comunicazione e della creazione / fruizione dei contenuti nel nuovo millennio.

Ora molti di voi affermeranno che non possono prescindere da questi media.

Non ha importanza. L’Italia è più lenta a recepire il cambiamento rispetto al resto del mondo occidentale, ma come ogni trasformazione è inevitabile.

Vinile, audio cassetta, cd, mp3. La tecnologia definisce la forma.

Ora il possesso fisico non esiste più. Dall’era del download digitale si è passati allo streaming su cloud. Quindi YouTube, Spotify, Deezer, ecc.. danno al fruitore costante accesso ai contenuti desiderati senza necessità di acquisto. Senza l’obbligo del download.

La svolta. Oltre che una rivoluzione di costume e di mercato, questo rappresenta nuovi confini (o non confini).

Come successe con il passaggio dal libretto postale alla carta di credito. Come sta succedendo con gli ebook, la mobile photography o tutto ciò che può essere un bene immateriale. Tutto passerà dai nostri smartphone (ha ancora un senso la desinenza phone?) e tablet.

L’On Demand Content è ciò che ridefinisce l’esperienza dell’utente.

Prima accendevi la TV e facevi zapping alla ricerca di un canale che trasmettesse qualcosa d’interessante. Oggi con il tuo Nexus Player / Apple TV digiti parole chiave per definire cosa vedrai.

Prima in macchina accendevi la radio nella speranza di ascoltare la tua trasmissione preferita. Oggi colleghi il tuo iPhone via bluetooth all’auto e fai partire la tua playlist preferita, accedi ad un podcast di tuo interesse o lasci che il tuo servizio di streaming preferito ti suggerisca cosa ascoltare in base ad algoritmi ottimizzati sulle tue preferenze.

Prima andavi al bar sfogliando il giornale alla ricerca di una qualche notizia degna di nota. Oggi tiri fuori il telefonino dalla tasca e sfogli Flipboard o il tuo RSS Feed (dove hai registrato le fonti che più ti stimolano).

Gli Old Media (tv, radio, stampa) hanno annusato ormai la cosa da anni e cercano di adattarsi al cambiamento con piattaforme ibride tra digitale, onde radio e app studiate su misura.

Ma il nuovo incombe. Blog, radio indipendenti e nuovi artisti si fanno strada sfruttando la rivoluzione tecnologica a proprio favore.

Ieri c’erano dei creatori di contenuti e dei fruitori.

Oggi potenzialmente tutti possono creare contenuti. O meglio la maggior parte di noi crea contenuti (vedi i milioni di post generati dagli utenti di Facebook, Twitter, Instagram). Che siano interessanti poi è un altro discorso.

Imperi dell’informazione che diventano follower di blogger influenti. Artisti noti che seguono artisti indie. Giovani di talento che creano web series di culto con più seguito di eventi promossi da vecchi carrozzoni televisivi.

Inutile mostrarsi nostalgici “io preferivo il vinile…” / “la carta stampata ha sempre il suo fascino…” / “YouTube o Netflix non sostituiranno mai la televisione…” / “le web radio non hanno futuro…”.

Chiacchere! Siamo già dentro un nuovo mondo, anche se molti fingono di non accorgersene.

Tu da che parte stai?

Join :

Blog | Twitter | FB (Profile / Page) | Instagram | G+ (Profile / Page) | Linkedin

Listen :

SoundCloud | Spotify | Deezer

Watch :

YouTube | Vimeo

Originally published at giulianodipaolo.com

--

--