Regala la tua arte

Giuliano Di Paolo
ARTISTREVOLUTION
Published in
4 min readOct 18, 2017
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Questo titolo non è una provocazione, anzi. Ma come è possibile per un professionista che fa della sua arte o creatività un mestiere, regalare il frutto di tanta passione e fatica? Vediamolo insieme.

La nuova moneta: non il bitcoin, ma l’attenzione

La reazione a questo argomento genera, con un qualsivoglia artista, la seguente esclamazione: sei un folle!

Ma spesso gli artisti non sono marketers (ricorda la tua arte è un prodotto — se la vuoi vendere-, e tu artista sei una start-up)! Perché chiunque si occupi di marketing, sa che la strategia del ‘ti do qualcosa gratis in cambio di ottenere qualcos’altro’, è molto datata!

Ricordiamoci che per generare monetizzazione l’unica cosa che serve è: un pubblico!

Spesso quando parlo con musicisti, fotografi o content creator e si parla di numeri (in termini di vendite), la risposta è molto vicina allo zero (questo non solo per amatori, ma anche professionisti). Quando gli stessi accettano l’esperimento di rendere parte del loro catalogo disponibile, in free download; volete sapere quante copie vengono scaricate dei loro prodotti (che si tratti di plugin, canzoni, stock photos, o altro)? La risposta anche in questo caso è sempre prossima allo zero!

Authority: il valore totale

Tutto si basa sull’attenzione che il tuo (personal) brand riesce a generare. Che ti venda a 100 o a 0, poco cambia: se il tuo marchio non è riconosciuto, non riceverai comunque attenzione.

Allora come generare l’attenzione?

Sicuramente usufruire di piattaforme che già di per sé generano traffico e, premiano chi rende disponibili i propri prodotti gratuitamente, è un buon inizio.

Faccio un esempio pratico.

Se vendo un libro su Amazon, ma nessuno mi conosce come autore, oltre a promuovermi attraverso blog posts dedicati, i miei canali social e paid advertisement; sarà un’ottima strategia rendere il mio ebook in download gratuito (per un periodo limitato), di modo che Amazon stesso mi promuova, all’interno dei suoi canali tematici dediti ai free download della settimana. Idem il concetto dietro Groupon, dove viene svenduto un qualsiasi prodotto/servizio (dai tattoos a le camere d’albergo), cosicché l’utente compri a prezzi convenienti, e il fornitore (spesso in perdita con la promozione) acquisisca potenziali nuovi clienti (non guadagna sul groupon venduto, ma con l’eventuale fidelizzazione del nuovo cliente). Vediamo altri esempi.

Artisti che, regalando la propria arte, si arricchiscono

Tim Ferris (best-selling author) bloccato nella distribuzione da Barnes & Knobles, ha pubblicato estratti del suo libro su BitTorrent, creando un caso editoriale di grande successo. Chance The Rapper (musicista), ha vinto un grammy, rilasciando la maggior parte della sua discografia in free download o streaming only , e monetizzando con i live. Kelle Maize (cantante) è divenuta nota cedendo sotto licenza CC, il suo intero catalogo discografico attraverso la piattaforma Jamendo. Patrick Tomasso (fotografo) dopo aver caricato parte del suo portfolio fotografico su Unsplash (free stock photography) è stato ingaggiato come cinematographer dalla CBC. Mike Petrucci, scoperto (sempre su Unsplash) da Apple, è stato invitato come esperto relatore sulla mobile photography.

Potrei andare avanti a riportare altri esempi, ma credo questi siano sufficienti, per farvi capire di cosa stiamo parlando.

Probabilmente ti starai chiedendo se io ho sperimentato questo approccio e cosa ci ho guadagnato? Sì ovviamente l’ho testato e parlando in termini numerici, il progresso è stato esponenziale. Stream/download/views sono passati da poche decine/centinaia a diverse decine/centinaia di migliaia. Questo ovviamente non è solo legato a free download o bonus content, ma anche alla qualità del prodotto che propongo (canzoni/video/fotografia), la strategy che c’è dietro, e l’autorithy guadagnata come blogger su marketing per i creativi.

Generare un impatto: l’unica cosa a fare la differenza

Ciò che conta, a prescindere dal tuo mestiere, è rompere la barriera dell’indifferenza. Che tu sia dj, videomaker, app developer, autore o qualsiasi altra cosa, devi trovare il modo di rendere appetibile il tuo prodotto.

La resistenza più forte che un creativo attua quando gli si chiede di cedere le proprie opere gratuitamente è: ‘ho speso sangue e fatica per realizzare questo progetto e ora dovrei cederlo gratuitamente?!?’ E’ ovvio che ci sono diversi metodi di rilasciare un contenuto gratuitamente (puoi approfondire le tipologie di free copyright su Creative Commons).

Il contenuto gratuito (gestito con progettualità e visione) è un processo atto a generare soldi (se è questo che stai cercando), non perderli.

Dare qualcosa di utile (gratuitamente) tende ad avere il più grande impatto sulle persone. Questo è ciò che già facciamo con i nostri contenuti su Instagram, Soundcloud, YouTube, Medium.

La gente ha bisogno di riconoscere la tua credibilità (=autorità), prima di poter acquistare un prodotto/servizio da te. Se invece vuoi fare l’opposto, ossia vendere per guadagnare credibility, sei sul path sbagliato.

Viviamo nell’epoca della condivisione. Se le persone riconoscono spessore nei tuoi contenuti e li condividono, ha un valore oggettivamente superiore dei soldi che puoi guadagnare su contenuti non condivisi!

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Originally published at giulianodipaolo.com

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