Lunga vita a Wordpress. Ma anche no.

Riflessioni a freddo dalla torre di guardia. Per una vita migliore “wordpress-free”.

Artlandis
Artlandis’ Magazine
4 min readOct 31, 2015

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Lunga vita a Wordpress. Ma anche no.

Wordpress. Una bella piattaforma. Simpatica. “Aggressiva” e variegata. Cresciuta da cms per scrittori a strumento di comunicazione con delle belle potenzialità.
Un luogo comune ricorrente lo considera la piattaforma “per fare blog e basta”. Argomentazioni di chi non ne ha.

Da piattaforma “per fare blog e basta” WP è cambiato, guadagnandosi velocemente la fiducia di tanti designer.
Sono arrivati i temi premium, plugin eccezionali e strumenti interessanti.

Un deja-vu per chi ha lavorato anche su Mambo e poi Joomla.
Con il successo, però, arriva anche l’eccesso, si dice.

Così agenzie e programmatori si sono affannati e ricorsi nel lanciare risorse in vendita, date in pasto ai marketplaces senza troppi controlli, senza troppe preoccupazioni. Arbitrariamente decisi a fare soldi, senza qualità.
In fondo, c’è sempre tempo per una o cento successive release-aggiusta-guai(o-quasi).

E’ il mondo del business, baby. Funziona così. L’importante è fare soldi, raccontando di essere innovatori interessati al progresso.
Cazzate. L’importante è fare soldi. (cit. o quasi).

Quindi tutti a disegnare strategie al cui centro campeggiava proprio lui, il musichevole Wordpress (chi la capisce è bravo) adattabile-responsivabile-modellabile-precaricabile-mobile-colorfull-senzanickel-apertoladomenica.

Tutti o quasi dimentichi dei rischi di un cms sfizioso, funzionale ma di certo imperfetto e pericoloso (per il Cliente) se gestito con superficialità,
un’approccio tipico del nostro belpaese.

Così, tra un aggiornamento continuo, un fix-bug, una verifica di compatibilità e gli “standard” di rito (divenuti un pò l’ossessione di tutti i webdesigners “wordpressiani”) abbiamo perso leggerezza, semplicità e, tra un buco e l’altro (esatto, quei buchi lì) anche la tranquillità.

This blog is wordpress free

La faccio breve.
Dopo aver promosso WP (che continua a crescere), averlo usato in ogni modo possibile e aver fatto vendere centinaia di temi a quelli di Envato, da qualche mese ho iniziato a cambiare direzione.

L’ostinazione del contrario abita qui.

Perchè cambiare direzione?
Per questi buoni motivi:

  • Temi e plugin si aggiornano spesso, raffiche di pubblicazioni in certi casi. Con tutti i rischi di compatibilità dichiarata e spesso inesistente. Molto lavoro per nulla e succede che un impegno calcolato richieda interventi multipli e drastici cambi di rotta.
  • Struttura tecnica e sicurezza (inclusa la nota bega dei Cookie), di certo non sono motivo di vanto per Wordpress. E’ vero, la colpa a volte è degli sviluppatori. Altre volte, semplicemente, piove merda e qualcuno deve metterci l’ombrello.
  • Marketplaces troppo ampi e risorse premium poco verificabili, fatta eccezione per i nomi noti del panorama che di tanto in tanto difettano di sviste e stupidaggini.
    Come scolpire la statua del David e scordarsi di non farglielo piccolo.
  • Aggiornabilità divenuta troppo frequente, quasi quanto i rischi, nonostante le precauzioni. Che generano altri problemi gestionali.
  • Succede a volte che uno dei plugin “standard” (quelli più tosti e diffusi) decida di applicare una “major-release” che scatena un’ondata di aggiornamenti delle terze parti, verifiche e test di retrocompatibilità.
    Come dire? Sono cazzi amari, dude.
  • E’ pesante. Fastidiosamente pesante, in certi momenti.
    Vero, dipende dalle scelte che si fanno. Ma dopo aver detto cento volte ad un Cliente che se metti troppe patate nella pentola il purè si cementifica hai solo 2 opzioni. Cambi Cliente o ti armi di scalpello.
  • Il valore percepito di un sito in WP ne ha fatto decadere il prezzo. Ma le ore di lavoro non sono diminuite, semmai è aumentato il rischio. Quindi il gioco di rado vale la candela.

Infine, c’è un motivo sempre valido.
Siamo sicuri che Wordpress sia la risposta giusta alle richieste del Cliente?
Assecondare le scelte di quest’ultimo può significare inoltre applicare una non-strategia alla piattaforma, la quale ci risponderà con un immenso aulico rigurgito espresso sotto forma di debug mancato al suono di uno scurrile “wp-sticazzi-php”.

Ergo, io cambio strada. Svilupperò in WP quando budget e cliente saranno concordi nella direzione da prendere.
Nel mentre scelgo soluzioni diverse dotate delle 4 caratteristiche fondamentali che abbiamo studiato nel mondo dei webinar:
- Velocità di gestione
- Flessibilità di struttura
- Orientamento creativo
- Funzionalità evolutive

Quindi cosa userò?
Le possibilità sono infinite, adatte alle strategie Social-based ed orientate a quanto necessario per comunicare bene online..
Ne abbiamo parlato all’interno delwebinar qui di seguito ;)
Vedrete tutto all’opera tra qualche giorno, con le nuove versioni “wordpress-free” dei miei progetti :D

free webinar — web design new generation tools

Hasta la evolución! ;)
Art

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