so tutti analisti coi dati dell’altri

Trends Vs Fuffatrends

Artlandis
Artlandis’ Magazine
4 min readDec 19, 2016

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[Promemoria sui Report, BigData e Trends 2017 che verranno]

No. Non sto per lanciare un altro articolo su report e trends :D
Mi bastano le decine he già affollano la mia gmail.
Alla fine del post però metto una lunga lista di blog con tanti riferimenti utili all’approfondimento dei dati ;)

Un paio di giorni fa ho intercettato un aggiornamento via #telegram dal puntuale Giuliano Ambrosio (JuliusDesign) dedicato al #report sui #trends da monitorare nel 2017 (eccolo: http://insight.globalwebindex.net/trends-17).
Per curiosità ho iniziato a cercare nella mia casella di posta e poi sui vari social l’espressione “trends 2017” e, ovviamente, è uscito il mondo :D

Dai primi di dicembre in poi siamo stati invasi da link, documenti, analisi, opinionisti e quant’altro, su qualsiasi argomento sia “un’antecchia” popolare :D
In realtà nella maggior parte dei casi saremo di fronte ad una serie infinita di copia-incolla di dati e considerazioni personali di ogni sorta.
Di solito si tratta di un frullato di titoli ricomposto in formato di articolo la cui superficialità rasenta il nanometro lineare (non so cosa voglia dire “nanometro lineare” ma rende bene l’idea ;).

Per fare tendenza si parla di trends, che fa tendenza. Ma…

Ecco un consiglio che ripeto ogni volta che posso a tutti i miei allievi e ai passanti che fermo per strada: per valutare bene ciò davvero “è” tendenza (o che potrebbe diventarlo) non basta leggere gli articoli dei bloggers (che spesso disquisiscono da esperti utilizzatori del “fattapposta” di turno).
In primis è buona abitudine andare alle fonti dei #bigdata e/o rivolgersi soprattutto agli osservatori più attendibili (entità la cui mission è analizzare i dati oppure professionisti che fanno del loro studio un tema dominante).
Solo DOPO questa fase è lecito approfondire le opinioni di terzi (incluse le mie, sia chiaro), informazioni che facilmente oscillano dalla retorica pura a considerazioni arbitrarie degne dei cartomanti delle tv regionali.

Ricordate inoltre che ogni tendenza va contestualizzata rispetto al mercato di riferimento e rapportata al vostro target, in relazione al pubblico di maggior interesse, eventualmente.

La buona prassi

La buona prassi consiste nel tenere in considerazione almeno altri dueddue (cit. #CasaSurace) fattori:

- l’accessibilità (in sento ampio) della tecnologia di riferimento;
- la spendibilità strategica reale;
- strumenti e capacità realizzative che vi appartengono (no, i template non bastano più :D);
- comprensione estesa delle dinamiche citate (da approfondire studiando, studiando e studiando).

Leggo in continuazione tonnellate di articoli su qualsiasi cosa, buttati giù praticamente dal primo che passa, con l’affanno del voler essere “il primo che ne parla” (una semplice masturbazione mentale).
Sia chiaro, la mia considerazione non è assoluta: è ovviamente lecito che il singolo proponga la propria analisi, magari di settore.
Quest’ultima, in versione sincera e non riciclata è rarefatta, a mio avviso.

E’ frequente, però, una circostanza significativa: l’appartenenza ad un segmento di produzione e gli articoli “di genere” spesso divergono e si torna a quelli che definisco “clonetrends” o, peggio, “fuffatrends”.
Ovvero frasi e titoli al limite del clickbaiting, con il pretesto dell’informazione.

Il dubbio.

Il dubbio principale, prima di offrire credito a qualsivoglia esperto è sempre il solito: la persona che argomenta è un professionista che realizza davvero progetti in linea con quanto sostiene o ciò di cui discute? (oppure ha solo letto altri 3 articoli e anziché condividerli ne ha seguito la scia)…
Sembrerà strano (no, non lo è) ma il più delle volte, lo storico dell’autore dimostra tanta, ma tanta teoria fine a sé stessa.

La giusta critica? Come si può parlare della ricetta del “CousCous imperiale cotto nel guscio di una granseola arrosto stagionata a freddo” se non l’hai mai cucinata o assaggiata? ;)
Si. La ricetta me la sono inventata.
Quindi ci scriverò su un articolo vantando conoscenze dirette sulla cosa. -.-

In chiusura, per fare chiarezza: JuliusDesign (Giuliano Ambrosio), Vincos (un punto di riferimento), Franz Russo e altri che cito spesso sono figure costanti su questo fronte. Puoi essere o non essere d’accordo con quel che scrivono, ma non potrai mai accusarli di essere “sciacalli clona-info”.
Altri esempi di riferimento ai quali attingere, quegli “osservatori” citati che gestiscono flussi di dati macroscopici, nazionali o internazionali, specializzati o dal bacino più ampio.

Ecco adesso le liste di blog da leggere con i trends di cui si parla tanto:

- Vattelo a cercare su Google.
- Punta ai big.
- Cerca bene.
- Non essere lagnoso, cerca bene.
- Continua a cercare. Su Google esistono altre pagine dopo la 1.
- Oppure cambia keywords di riferimento.
- Chi cerca trova.

Del resto, perché analizzare dati già interpretati, quando si può andare dritti alla fonte e farsi un’idea personale anziché di riflesso?

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