Shadowing Program: diventare ombra per costruire sé stessi

Cos’è lo Shadowing Program di Aurora, una delle opportunità imperdibili della fellowship.

Alessandra Kuznyetsova
Aurorafellows
4 min readOct 24, 2022

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Offrire opportunità concrete di crescita e sviluppo ai giovani under23 è una delle principali raison d’etre di Aurora, alla costante ricerca di modi alternativi per supportare e guidare i leader del domani. Ogni step del programma Experience è attentamente studiato per poter aiutare le future generazioni a sviluppare competenze trasversali e ad accedere a quelle esperienze formative che svincolano dai classici percorsi scolastici.

Troppa teoria e poca pratica — la frase che tutti, almeno una volta nella vita, hanno sentito uscire dalla bocca di uno studente. Avere una solida base teorica su cui poter costruire la propria carriera e il proprio futuro è senza dubbio fondamentale, ma come iniziare a raccogliere competenze e nozioni pratiche, i veri mattoni che vanno a formare un professionista? Per Aurora, il job shadowing può essere un valido strumento di apprendimento sul campo ed è per questo che lo Shadowing Program è una delle tappe fondamentali della fellowship. Ma di cosa si tratta, in sostanza?

Partiamo da una premessa…

Secondo la teoria del social learning, coniata dallo psicologo Albert Bandura, l’attenzione è una delle primissime fasi dell’apprendimento. Una fase che consiste nell’osservazione, consapevole e attenta, di un modello di riferimento da cui poter acquisire comportamenti vantaggiosi.

Imparare osservando è lo stesso concetto alla base dello shadowing, un’attività di orientamento già ampiamente utilizzata all’estero.

Affiancare un professionista nella quotidianità del suo lavoro permette di:

  • capire in cosa consiste davvero una determinata professione;
  • osservare e fare proprie le hard e soft skills necessarie al raggiungimento di determinati obiettivi;
  • sperimentare sul campo le proprie competenze.

Nella sua accezione classica, il job shadowing viene raccomandato per capire meglio la professione che si vuole svolgere in un prossimo futuro, quasi come un passo preliminare allo stage vero e proprio.

La nostra idea in merito è leggermente diversa…

In Aurora abbiamo voluto proporre lo shadowing come un’occasione per sperimentare, scoprire qualcosa di nuovo, lasciarsi ispirare e acquisire un bagaglio di conoscenze da poter portare con sé, a prescindere dal percorso professionale futuro. Per questo incoraggiamo i nostri fellow a fare diverse esperienze di shadowing, soprattutto al fianco di leader nei settori di cui non si ha la minima conoscenza.

Ma è davvero utile? Questa è una domanda a cui solo i fellow che hanno aderito al programma possono rispondere.

Giuseppe Negro, che ha avuto modo di affiancare Andrea Tommaso D’Aietti di LHub, riassume così la sua esperienza:

Mi piacerebbe essere un imprenditore e ho visto da vicino qualcuno che fa impresa in modo pazzesco. Se prima non vedevo la vetta, ora riesco a percepire su cosa devo lavorare e come devo farlo. […]

Credo tanto nel progetto, ho imparato di più in 5 giorni con Andrea che in mesi di università.

Roberto Ceraolo, che ha avuto modo di affiancare Antonio Angioi, PMO&Networking manager di iliad, ci ha raccontato così il suo shadowing:

Lunedì mattina, ore 9. Non so niente del mondo telco, conosco Iliad da utente e niente più. Vengo catapultato nel team di Antonio per 3 giorni.

Mercoledì sera, ore 19. Mi ritrovo con un piccolo grande bagaglio di esperienze, adesso conosco alcuni dei problemi che una telco deve affrontare, ho visto diversi stili di leadership, modalità di gestione delle task, come assegnare priorità ai problemi e responsabilità alle persone. Ho creato dei bei rapporti con i membri del team, a tal punto da avere l’impressione di conoscerli da tempo.

E’ stata senza ombra di dubbio un’esperienza che mi ha arricchito, la porto con me nelle prossime sfide.

Lo shadowing però non si limita ad essere un’opportunità incredibile solamente per “le ombre”, ma anche per i professionisti, che possono contare su un punto di vista totalmente nuovo. Come ci racconta il nostro fellow Daniele Belfiore:

Ogni manager lascia affrontare al fellow il programma in maniera diversa, ma credo che un aspetto essenziale sia l’ascoltarci, non solo il risponderci.

È bello trovare risposte alle proprie domande, risolvere i propri dubbi e comprendere sempre meglio l’industry di turno, ma ancora meglio è mettersi in gioco per migliorare ciò che ci circonda. […]

Da esterno, l’impatto che il fellow può avere è elevatissimo. Abbiamo sviluppato nuove idee in un rapporto di “dare-dare”, con scambi in cui io in primis mi sentivo valorizzato, e non un semplice ascoltatore.

Molti dei nostri fellow hanno già avuto modo di affiancare più professionisti all’interno di aziende come One Shot Agency, carriere.it, Exein, scoprendo quanto possano essere diversi l’uno dall’altro e quanto è possibile imparare da ognuno di essi. Alcuni, invece, non vedono l’ora di ripeterla, per poter cogliere altre opportunità incredibili.

Se sei un fellow e non hai ancora avuto modo di sperimentare questa occasione della fellowship ti consigliamo di tenere d’occhio il canale Discord, le iscrizioni aprono ogni mese! ;)

www.aurorafellows.com

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