Le cinque meraviglie di Lecco

Un viaggio di scoperta nella nostra cttà

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Salve a tutti, siamo la prima BU dell'IIS Fiocchi di Lecco,

Salve siamo la 1^Bu tecnico grafico-chimico dell’IIS Fiocchi di Lecco ti invitiamo a scoprire con noi le 4 (+1) meraviglie nascoste di Lecco.

Il mio lavoro è anche la mia passione!

Poco distante dalla nostra scuola c’è un negozio che ha attirato la nostra curiosità. La nostra scuola è posta un po’ lontana dal centro storico di Lecco, nasce in un quartiere più operaio e industrializzato. Agli inizi del secolo e fino a venti anni fa vi erano molte più fabbriche che producevano minuterie metalliche, lavorazione di prodotti di ferro e di prodotti tessili. Negli ultimi vent’anni queste fabbriche hanno trasferito la loro produzione e il quartiere Caleotto ha acquisito un aspetto più accogliente con la nascita di diversi negozi e caffè. A vederlo da fuori non sembra un negozio di articoli sportivi, ma dà l’idea di uno spazio di esposizione di opere d’arte. Si trova in un capannone dalle vetrate ovali ed alte, da cui spiccano magliette ed altri capi d’abbigliamento dai disegni moderni e dai colori fluo sullo stile dell’artista Keith Haring. Ci sono anche tanti oggetti colorati e curiosi e qualche bicicletta sofisticata, dai materiali leggerissimi, dal desin singolare. Luca è dietro al bancone che somiglia molto a quello di un bar, che ha come progetto in un futuro molto prossimo. Racconta che SLAB è un marchio tutto italiano, l’ ideazione, la progettazione e la produzione nasce in Brianza e la diffusione al dettaglio è stata pensata proprio come spazio ampio non esclusivamente di vendita ma di confronto di passioni, di sport e di natura. Infatti si possono ammirare biciclette dai materiali più innovativi e personalizzate, scarpe da ciclismo e caschi ergonomici, oltre ad abbigliamento tecnico non solo da ciclismo ma anche da mare o da montagna. Luca è un grafico, proprio come alcuni di noi aspirano a diventare, ed ha unito la sua creatività ad un’altra grande passione il ciclismo. Oltre allo spazio commerciale dedicato alla vendita, al secondo piano c’è un’officina di costruzione e manutenzione di biciclette. Osserviamo subito l’organizzazione e l’ordine di questo spazio nel quale si effettuano test e si montano bici a seconda delle richieste, degli usi e delle necessità del ciclista, la personalizzazione di una bici o dell’abbigliamento è un elemento che ci ha colpito particolarmente. Adiacente al punto vendita e all’officina c’è un barbiere/parrucchiere che è specializzato nella personalizzazione del look con tagli di capelli molto singolari. In questo spazio spesso organizzano eventi dedicati all’alimentazione sportiva o al valore educativo e formativo dello sport, senza però perdere il gusto del divertimento e del mangiare bene. Il progetto di Luca e del suo team è quello di pensare a SLAB non come un negozio di abbigliamento sportivo ma come un luogo di incontro dove acquisire uno stile di vita dinamico, attento al benessere e all’equilibrio psico fisico e al tempo stesso essere accolti in uno spazio amichevole allegro e leggero, dove potersi incontrare per parlare della propria passione o per avvicinarsi allo sport e alla bellezza di praticare attività all’aperto tra lago e montagna.Il colore di questo luogo ci ha fatto dimenticare per un attimo la giornata piovosa ed invernale di questo aprile freddo e poco primaverile. La passione dei racconti di Luca ci ha trasmesso positività dando concretezza ai nostri studi di grafica, che a volte sembrano così distanti dalla concreta creatività presente negli oggetti più semplici della vita quotidiana.

1^BU a.s.2023–24 Asia Gusmeroli, Greys Baggioli, Martino Agostino, Youssef Bellaouina, Gabriele Scarfò, Alberto Riva

Les Cultures — Alla scoperta di nuove culture

Abbiamo immaginato per un attimo che la nostra scuola non aveva l’organizzazione attuale fatta di orari, di discipline talvolta incomprensibili e lontane da noi, di professori in corsa per finire i programmi e di verifiche pressanti. Abbiamo immaginato di imparare lingue diverse, di studiare scienze e fisica con l’osservazione di fenomeni naturali e geografici, di imparare la storia visitando gli antichi resti di città sommerse e di viaggiare nei posti più insoliti e lontani del mondo. E abbiamo scoperto che nei pressi della nostra scuola c’è un’ organizzazione di volontari pensata nel 1993 e costituitasi nel 1997 chiamata Les Cultures che svolge Immagimondo.

Immagimondo è un progetto creato da appassionati di viaggi, che hanno fatto conoscenza con persone culture e tradizioni diverse. Il nome Immagimondo significa immaginare e scoprire il mondo senza pregiudizi aprendosi alle diverse culture, scoprendo tradizioni di diverse etnie. Inizialmente è nata come una fiera dove i viaggiatori si sono incontrati per parlare delle proprie esperienze fatte nei paesi più sconosciuti e particolari del mondo e i visitatori, curiosi delle novità, hanno chiesto informazioni sui luoghi lontani ed esotici. Oggi questi luoghi riusciamo a visitarli in modo immersivo con un click da casa.Proprio con il diffondersi di internet la fiera di Immagimondo si trasforma in un festival culturale con l’obiettivo che dalla conoscenza delle diverse culture e dal confronto delle tradizioni più singolari diminuiscano i pregiudizi, gli egoismi e le inutili superbie di quella parte di mondo occidentale che pensa di essere più civilizzato solo perché più industrializzato. Simona, che cura la parte organizzativa e di comunicazione del festival ricorda alcuni tra gli eventi più importanti:

-nella 25^ edizione di Immagimondo (2022) si è parlato delle città italiane più famose scoprendo aspetti e particolari sconosciuti. Per esempio di Roma, si è evidenziato il significato del faro del Gianicolo che si trova sul Viale del Gianicolo e che si illumina di tricolore in ricorrenze significative. Come quella che ricorda i desaparecidos argentini e il golpe del 1976, invece di ricordare il Colosseo che è il monumento emblematico di Roma.

- nella 26^ edizione si è modificata l’osservazione del viaggio, curando il viaggio delle cose e non delle persone. Viaggio dei cibi, delle materie prime, dei vestiti. La nostra curiosità si è soffermata sul fast fashion, che ha dato luogo ad una consiste produzione rapida e veloce, su larga scala, di capi di abbigliamento, utilizzando e sfruttando manodopera a basso costo. Queste produzioni sovrabbondanti rispetto alle richieste, hanno creato un impatto sull’ambiente negativo. Si assiste così ad uno spreco di risorse, alla creazione di prodotti di scarsa qualità, all’utilizzo di manodopera senza rispettare le giuste condizioni lavorative e ad un accumulo di vestiti che viene abbandonato nelle zone dove è più semplice raggirare la legge. Simona, ama molto questo lavoro perché insieme con gli attivisti volontari dell’organizzazione va alla scoperta di novità e ricchezze in giro per il mondo, riuscendo anche a denunciare le tante ingiustizie ed abusi che spesso non si conoscono o non si capiscono. All’età di 5 anni rimase molto colpita dal disatro di Cernobyl del 1986. Vedere bambini della sua età ammalarsi di cancro causati da errori umani, ha spinto Simona a fare degli studi internazionali ed imparare le lingue tra cui il russo per andare nei paesi dove i diritti civili spesso non sono rispettati. Dice che c’è molta soddisfazione nel riuscire a utilizzare le proprie risorse culturali per fini sociali, per aiutare i popoli ed i paesi che spesso vengono ignorati e sfruttati. C’è molta soddisfazione, anche perché c’è sempre tanto da imparare dal confronto con popoli, tradizioni e culture ricche e differenti dalla nostra. Les Cultures è un’abitudine comportamentale che tutti dovremmo acquisire perché dà speranza alle prossime generazioni per un mondo migliore, senza pregiudizi e con l’obiettivo che la diversità è completezza, è ricchezza e potrà garantire vita più sana e inclusiva per tutti.

1^BUa.s. 2023–24 Elena Carnevale, Buse Kaymak, Andrea Bodini, Davide Lunanova, Ercole Vassena, Nicolò Spreafico

La musica è come la lettura

Difficilmente prendiamo un libro per leggerne la trama, mentre la musica è parte integrante della nostra routine quotidiana. Non avevamo mai pensato alla “musica che è come la lettura”. Questa osservazione è stata l’ispirazione per raccontarvi che tra i portoni medievali del borgo che dà sulla piazza principale di Lecco, da dove si scorge il lago protetto dalle montagne, c’è The Concept. Un’ immersione totale in un’atmosfera musicale che va dagli anni ‘60 ai giorni nostri con particolare attenzione ai generi musicali degli anni ‘80 e ‘90. Si presenta come un piccolo negozio con tantissimi dischi in vinile catalogati per anno, per genere musicale. Alle pareti vi sono poster di icone della musica di tutti gli anni trascorsi e di quelli attuali. Vi sono strumenti musicali e chitarre di diverse dimensioni, oggetti e quadri che creano un’atmosfera magica accompagnata da una musica di sottofondo.

Entrando in The Concept, si ha la sensazione di staccarsi dal chicchiericcio e dalla frenesia di una giornata lavorativa che si svolge nella piazza commerciale del centro città. Si ha la percezione di entrare in un modo ovattato fatto di suoni, di storia, di intreccio tra musica sinfonica e musica elettronica, un’integrazione tra passato presente e futuro. Francesco ha raccontato che la sua passione per la musica, dopo la laurea in architettura, lo ha portato a ricercare e collezionare dischi e strumenti musicali e della sua passione ne ha fatto un lavoro. The Concept ha affrontato momenti difficili ma proprio perché la musica ha un linguaggio internazionale ed accomuna tutti, nei momenti difficili ha sperimentato l’e-commerce. Oggi infatti è soprattutto un luogo di ritrovo sia fisico che virtuale dove gli amanti, gli appassionati, i collezionisti ma anche chi come noi per la prima volta entra in un posto di cultura musicale, è affascinato dai racconti o dalle curiosità di Francesco, sulla storia dei grandi della musica pop. Così quella frase di inizio del nostro viaggio, pronunciata da Francesco “La musica è come la lettura”, adesso la capiamo e ne condividiamo il significato. Perchè la musica è inclusione, è linguaggio comune oltreconfine, racconta di storie, manifesta diritti, produce emozioni, esprime sogni, maliconia ed allegria. The Concept è una tappa speciale a cui non poter rinunciare, passeggiando nel borgo storico della città.

1^ BU 2023–2024 Lisa Rech, Diokhane, Maman, Eduard Pascaru,Giuseppe Scicchitano, Alessandro Bertola, Ercole Tocchetti

Sembra un ragno!

Stamattina le vette del Resegone e del San Martino sono nascoste da nuvole e il lago grigio ed increspato annuncia un inizio di primavera un po’ cupo. Però è piacevole lo stesso uscire dall’aula e in gruppo incontrare un Ragno di nome Giacomo. Sarebbe stato più suggestivo incontrarlo su una vetta, ma un po’ il cattivo tempo e un po’ la nostra inesperienza abbiamo preferito conoscerlo al Museo della montagna che si trova nello storico Palazzo delle paure della nostra città.

Il palazzo delle paure non è un luogo horror, ha questo nome perché era la sede di uffici comunali come il Catasto e le Dogane dove si pagavano le imposte e le tasse. Oggi questo Palazzo storico ospita mostre ed eventi culturali, e custodisce la storia della montagna lecchese. Giacomo non ha sette zampe come il simbolo del gruppo dei Ragni di Lecco, ma è agile, spedito, allenato e atletico come un ragno. Lui è uno scalatore ed una guida alpina che ha raggiunto vette incredibili ma soprattutto ama la natura, la montagna che gli ha insegnato uno stile di vita. I suoi occhi azzurri si accendono nel raccontarci le storie di questo gruppo di scalatori ed alpinisti nato durante la seconda guerra mondiale. Il nome “Ragni di Lecco” ha origine perché nell’osservare uno scalatore che si arrampicava ad una parete verticale piuttosto ripida e liscia, uno di loro esclamò: “Guardate sembra un ragno”! Il simbolo del gruppo è un ragno a sette zampe invece di otto come in natura, perché al numero sette si attribuisce sempre un significato scaramantico e fortunato. Per entrare in empatia con la montagna bisogna essere molto prudenti, rispettosi delle regole che essa impone, rispettosi dei tempi e delle condizioni metereologiche, essere allenati, ben equipaggiati, ed avere anche un pizzico di fortuna. Infatti Giacomo racconta che nelle sue scalate l’allenamento, la prudenza, il rispetto meticoloso delle regole a volte non è abbastanza. Il ricordo doloroso di aver perso un compagno durante una scalata per un attimo gli riempie gli occhi di malinconia. La montagna, come la natura, detta regole e tempi ed è come entrare in un’altra dimensione dove tutto ha spazi ed altezze che comunicano libertà e potenza. La montagna è uno stile di vita, a Giacomo ha insegnato l’ordine, il rigore e la bellezza e soprattutto la tenacia di saper affrontare le difficoltà, di non mollare in caso di imprevisto e di pericolo. Alla fine del nostro incontro ci siamo arrampicati alla parete montata nel museo e abbiamo salutato Giacomo con la promessa di organizzare un’escursione sulla cime più alte delle nostre montagne. Consigliamo per i più avventurosi e per chi vuole toccare anche solo per qualche ora il cielo con un dito, di cercare la compagnia di un Ragno. L’incontro sarà sicuramente fortunato!

1^ BU 2023–2024 Alice Sparacino, Beatrice Crupi, Boci Rafaela, Mirco Fazio, Tommaso Salvati, Luca Cranchi

E la 5^ meraviglia? Siamo noi, la 1^BU dell’Istituto Fiocchi di Lecco!

1BU — Istituto tecnico industriale Fiocchi, Lecco. A.S. 2023–2024.

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