Girare l’Europa in bici lavorando in remoto
L’avventura di Samuele
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Da sempre in mondora si cerca di instaurare relazioni lavorative basate sulla fiducia, dove ognuno è libero di lavorare da dove preferisce, gestendo i tempi di lavoro in base agli obiettivi da raggiungere.
Questa modalità di lavoro ha permesso ad alcuni di noi di realizzare il sogno di viaggiare lavorando, visitando posti sognati e vivendo uno stile di vita nomade, almeno per alcuni periodi.
L’anno scorso avevamo raccontato la storia di Lucia, che ha passato l’estate tra Francia e Olanda con la famiglia, continuando a lavorare da remoto. Quest’anno puntiamo i riflettori su un altro viaggiatore, Samuele, che si è lanciato nell’impresa di girare per l’Europa in bici, visitando più di 7 paesi.
Abbiamo intervistato Samuele per capire come ha realizzato questa impresa, quali attrezzature servono, come ha superato le difficoltà legate al lavoro in viaggio e cosa si porta a casa da questa avventura.
“L’idea è nata poco a poco” racconta Samuele “Ho iniziato a sperimentare la possibilità di viaggiare in bici e lavorare in remoto con piccole gite e poi mi sono lanciato in questo progetto”.
Per quanto riguarda il lavoro, non racconta di aver avuto particolari difficoltà “Per fare il mio lavoro (sviluppatore) basta un pc e una buona connessione. Sono abituato a lavorare con la musica quindi mettevo le cuffie e anche eventuali rumori esterni non mi disturbavano. Durante il viaggio ho continuato a lavorare, ma ho anche utilizzato parte delle ferie, per avere giorni liberi in cui spostarmi”.
Sebbene l’impresa non sia banale, Samuele si sente di consigliarla a tutti, basta un po’ di adattabilità “Alternando momenti di viaggio a giorni fissi nello stesso posto, sono riuscito a godermi l’esperienza senza essere troppo stressato. Non serve un particolare allenamento, perchè si può programmare il viaggio secondo le proprie possibilità fisiche. E’ un modo di viaggiare lento e salutare, con basso impatto sull’ambiente e anche sulle proprie ferie.”