Ricordando Srebrenica 1995–2018

Letizia Marzorati
Balkan Hits
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2 min readJul 11, 2018

Pensate a tutte le persone che incontrate ogni giorno: il vicino che esce di casa al vostro stesso orario, il barista che vi serve il caffé, gli altri automobilisti che incrociate nel traffico, i colleghi e le persone che incontrate sul lavoro, poi stringete il cerchio, i vostri amici, i vostri familiari e la persona che amate.
Immaginate che da un giorno all’altro tutto questo sparisca.
Questo è successo a Srebrenica in data 11/07/1995.
La morte di quasi 9000 persone e il dolore di tutti i loro cari che si sono trovati ad affrontare queste perdite e ad elaborarne i lutti non possono e non devono essere dimenticati.
Never forget Srebrenica

L’aspetto che mi ha sempre stravolto della strage di Srebrenica è come sia stata in grado di annientare la normalità di una comunità.
Lo scorso Natale, mi è stato regalato un libro, Tante Piccole Sedie Rosse di Edna O’ Brien, che, in qualche modo, lambisce la narrazione degli effetti devastanti dell’odio sprigionato a Srebrenica sulla comunità umana, nel senso più ampio del termine, ma non si ferma al dolore, ma ci racconta anche la capacità di reinventarsi di una donna che, dopo aver visto la sua vita gettata completamente nel caos, riesce a trovare per lei una nuova strada.

Oltre a consigliarvi la lettura di questo libro, vi auguro che pensando a questo evento così drammatico, possiate trarne il piccolo insegnamento di non coltivare l’odio a tutti i livelli e di imparare ad apprezzare la nostra quotidianità come un bene prezioso.

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Letizia Marzorati
Balkan Hits

press agent Cisl @deiLaghi, intercultural mediator @AnolfNazionale Como, volunteer @Sarajevo Non è semplice essere forti, ma è forte essere semplici (I.L.R.R.)