Percentuali per tonti

Agelin Bee
Barricate contro la Gonzità
3 min readJul 25, 2021

Lesson quattr — “Usare gli occhiali giusti”

Ciao letto’. Sono sempre io, quello dei poteri forti che vuole svelarti, due forse tre, segreti sulle percentuali. Probabilmente a rischio e pericolo della propria vita.

Ci tengo molto a questa puntata, anche se sarà complicata. Forse era proprio dove volevo andare a parare. Come vedi finora non ho mai parlato del discorso della punturina di cui si parla costantemente sui social, perchè ti sarai sicuramente fatto gli zebedei a julienne a sentirne parlare.

E poi perchè i Poteri Forti, di cui sono degno rinnegato rappresentante, mi censurano e non mi approvano i post se poi parlo di quella cosa lì che ti fai al braccio per non prendere quella malattia lì.

Dunque, letto’, sai cos’è il cherry-picking? E’ quando una lurida carogna possiede un albero di ciliege marce. Tuttavia la lurida carogna si da da fare selezionando un certo numero di ciliege decenti dall’albero, diciamo una ciotola piena.

Il 100% delle ciliegie nella ciotola è buono, e *quindi* l’albero è rigoglioso. Anzi no, è il best sulla piazza. Il top dei ciliegi, no?

Avrai forse capito che il cherry-picking è l’arte di scegliere le torte su cui fare le percentuali totalmente a capocchia, anzi, in malafede.

Altre volte invece sono le circostanze che ci portano a identificare le torte sbagliate. Se sbagli la torta letto’, qualsiasi cosa potrai dire a proposito sarà sicuramente una grandissima minchiata.

Noi dei Poteri Forti queste cose le chiamiamo sampling bias, o altre parolone assolutamente complicate pensate apposta per non fartici capire una mazza.

Ad esempio, hai notato che spesso i ristoranti che hanno gli hamburger buoni hanno le patatine scarse, e i ristoranti che hanno le patatine buone hanno gli hamburger scarsi?

Ecco, non è vero, è il sampling bias che te lo fa pensare. Anzi, è proprio il paradosso di Berkson, o se vuoi, la supercazzola trifolcata.

Ti faccio un esempio di torta scelta a capocchia assolutamente slegato da quello che sta succedendo nel mondo in questi giorni.

Una coorte di soldati rigorosamente italiani si sveglia una mattina. Suona la tromba e qualcuno grida “Stringiamci a coorte guaglio’, siam pronti alla morte”.

[Perchè tu lo sai che l’inno non dice “Stringiamoci a corte”. Non c’entra un raviolo, l’inno dice “Stringiamci a coorte”, cioè “Asserragliamoci a quadratino contro il nemico”]

I soldati rigorosamente italiani si svegliano, si vestono e si preparano per mettersi a quadratino, fra poco arriva il nemico, si era detto alle otto e mezza. Ogni soldato rigorosamente italiano mette i calzari, infila la corazza, si attrezza con lo scudo. Tutti tranne due.

Si tratta di due no-scudi, e cioè due soldati che hanno recentemente scoperto su un blog online che lo scudo crea un sacco di problemi alla schiena, porta varie reazioni avverse ai tendini, a mio cugino è caduto su un piede ed è rimasto offeso, per non parlare poi dello scudo trivalente, ed eccetera.

“E poi questi scudi non è che siano così efficaci, il cugino di mio cugino ha preso una lancia alla spalla lo stesso”.

Vabè, comunque tutti i soldati rigorosamente italiani si preparano a stringersi a quadratino, perchè la battaglia è alle otto e mezza, scudo o non-scudo ciascuno si veste come vuole nelle occasioni importanti. Sarebbe una violazione delle libertà fondamentali altrimenti, oh.

Si fanno le otto e mezza, e verso le dieci la battaglia è finita. La battaglia non va poi così malaccio, solo in quattro si fanno la bua. I due no-scudi e due soldati ben armati e con lo scudo.

Il 50% dei feriti aveva le protezioni addosso.

“Ma ca^^o te l’avevo detto io che non serviva a niente lo scudo!”

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Agelin Bee
Barricate contro la Gonzità

In vita analogica, fa Intelligenza Artificiale in una ignota università della Bassa Terronia Settentrionale. In vita digitale si occupa di Stupidità Naturale.