CONVERSAZIONI INNOVATIVE: DAL NORDEST IL CASE STUDY DI TNS, SYSTEM INTEGRATOR PER LA DIGITALIZZAZIONE

Bericus srl
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7 min readJan 15, 2023

Il nordest italiano è terra di imprese manifatturiere. Imprese talvolta piccole o piccolissime, ma spesso leader in nicchie di mercato strategiche: non solo per le filiere europee e mondiali, ma per l’export italiano, che si regge in primis sul manifatturiero. Ma in un periodo segnato da una grande trasformazione tecnologica e produttiva (si pensi solo alla cosiddetta Industria 4.0) queste imprese hanno bisogno di innovare in profondità. Non è facile. A tale scopo però esistono aziende come TNS del Gruppo Optoi: realtà guidata dall’imprenditore vicentino Andrea Scaramuzza, TNS è un system integrator specializzato in digitalizzazione di sistemi attraverso sensori e attuatori, e rappresenta un case study interessante per capire in che modo il tessuto produttivo nordestino sta affrontando le sfide della contemporaneità. Una specificità di TNS degna di nota è che l’azienda produce dispositivi, li integra, partendo dal silicio fino ad arrivare all’APP, grazie anche alle economie di scopo e di scala derivanti dall’essere parte di un gruppo specializzato .

Andrea, qual è la filosofia di TNS? Sappiamo che il gruppo Optoi, di cui TNS fa parte, è innervato dal concetto di innovazione concreta…

Da imprenditore, e per di più vicentino, posso dirti che la concretezza è fondamentale [ride] Del resto noi di TNS siamo, in ultima analisi, dei system integrator, digitalizziamo i sistemi attraverso sensori e attuatori, e quindi per noi la concretezza è d’obbligo. È siamo concreti anche nel modo in cui ci approcciamo ai clienti, principalmente aziende del nordest attive nei settori del meccanico e dell’elettromeccanico, interessate ad arricchire i loro prodotti, anche di IoT: il messaggio che facciamo passare è che possiamo crescere insieme, che mettiamo a nostra disposizione l’esperienza e la forza di un intero gruppo, Optoi, e che la nostra offerta include prodotti customizzati, ma anche sviluppati ex novo, e soprattutto sistemi.

Sistemi? Intendi dire tutto: dalla progettazione all’elettronica alla meccanica?

Esatto. Faccio un esempio concreto. Per un importante cliente trentino abbiamo realizzato un armadio, un locker intelligente (non entro nei dettagli, ma paragonabile ai locker automatizzati dei colossi americani), e questo “armadio” è ad alta densità di tecnologia: ci trovi l’IoT, ci trovi la meccanica, l’elettronica, i sensori. Per ottenere un risultato del genere servono esperienza, know-how, e soprattutto visione d’insieme.

In effetti imparare ad avere visione d’insieme è una delle sfide della scuola italiana. I tecnici, gli scienziati, i professionisti di domani dovranno avere un approccio olistico alle cose.

Sì, ovvio. Le macchine si stanno specializzando sempre di più. Gli esperti hanno capito che era assurdo inseguire l’unicorno dell’Intelligenza Artificiale cosiddetta forte, meglio puntare su sviluppare ottime Intelligenze Artificiali deboli. Ma un computer non potrà mai avere la visione d’insieme, che richiede conoscenze e competenze certo, ma anche intuito. Voglio dire: molti nostri imprenditori degli anni ’50 o ’60, che hanno costruito il benessere di cui ancora oggi godiamo, a Vicenza come in tante altre parti d’Italia, non avevano avuto la fortuna di poter studiare, però avevano tenacia, abnegazione, pazienza e visione d’insieme, appunto; la loro non era un’intelligenza iper-specializzata, era un’intelligenza ampia, duttile e concreta. Per così dire, un’intelligenza larga, che gli consentiva di “unire i puntini” e di arrivare dritti al nocciolo.

Foto di Vicenza negli anni ’50 (pubblico dominio)

Prima mi spiegavi che TNS è uno one-stop shop. La vostra filosofia, se ho ben compreso, è quella di offrire un prodotto completo.

Sì. Vedi, l’imprenditore di Schio, di Thiene, di Udine o di Trento ha poco tempo, vuole qualità ma anche efficienza. Dato che io faccio impresa da vent’anni, lo capisco bene. Ecco, per chi ha l’esigenza di rendere il prodotto davvero più innovativo, al passo con i tempi, TNS è la scelta giusta. Appunto perché non facciamo solo questo o quello, ma tutto il sistema. Dando una mano a rendere più innovativo, reattivo e resiliente quell’arcipelago di PMI che sono la base dell’economia del nordest.

Sino a un decennio fa si diceva che il manifatturiero era tramontato, che il mondo era in mano a chi sapeva lavorare con i bit e non gli atomi. Oggi si è capito che lavorare con gli atomi è importante quanto lavorare con i bit, corretto?

Quando, ai primi anni 2000, leggevo che in Italia, o negli Stati Uniti, si parlava del tramonto del manifatturiero io ero parecchio scettico. Anche perché in quel periodo lavoravo in Cina, e la Cina ha costruito il suo successo sul manifatturiero. Vedi, gli esseri umani avranno sempre bisogno di mezzi di locomozione, e di strumenti per lavorare, curarsi, cucinare ecc. Quindi occorrerà sempre qualcuno che fabbrichi questi mezzi e strumenti. Nel nordest abbiamo avuto la fortuna di non credere alle sirene, alle mode, a chi diceva che dovevamo smettere di fare manifattura, che il terziario era l’unico orizzonte. “Apri un agriturismo o un negozio, compra e vendi immobili”. Il digitale però è un tema ineludibile, non siamo più negli anni ’90, quando era ancora possibile (ma a proprio rischio e pericolo) ignorarlo. Oggi bisogna andare online, se non vai online è questione di tempo ma alla fine sei percepito come azienda un po’ antiquata, senza prodotti aggiornati.

Il Gruppo Optoi, di cui TNS fa parte, opera in vari settori: dall’Industria 4.0 al medicale, dal monitoraggio ambientale all’aerospazio… Rispetto ad altre aziende, il Gruppo ha una sua clean room, e lavora con centri di ricerca e acceleratori. Qual è la specificità di TNS all’interno di un gruppo così variegato?

Il Gruppo Optoi è specializzato nei sensori; TNS compie il passo successivo, porta i sensori Optoi in IoT. In TNS abbiamo un nostro sistema di server, ci stiamo strutturando per fare pure l’AI, e in generale seguiamo tutto dalla A alla Z, dal silicio alla app. È un servizio chiavi in mano, per così dire. Costituiamo il raccordo tra tutte le aziende del gruppo: UpSens, che come è noto fa sensori ambientali; Eoptis, che si occupa di computer vision; Optoi stessa, che fa la microelettronica. Noi chiudiamo il cerchio, siamo appunto system integrator. Il cliente non si deve preoccupare di nulla, si affida a noi e gli portiamo a casa il risultato finale.

Foto della clean room di Optoi

Perché spesso, anche in territori molto manifatturieri come il nordest italiano, la PMI non dispone di know-how così a 360°; se lo avesse, sarebbe una multinazionale e non una startup.

Guarda, ognuno deve fare ciò che sa fare. Un’azienda che va profumi, per esempio, deve saper fare e vendere profumi, mica saper automatizzare la linea di produzione, giusto per fare un esempio. Noi siamo system integrator. Abbiamo competenze di progettazione elettronica, di firmware ecc.. Non è banale, non basta essere in grado di programmare, di scrivere un po’ di codice, bisogna saper portare il prodotto online.

Per dare un po’ di concretezza al mio ragionamento, ti faccio un esempio. Capita che il cliente si rivolga a noi perché chi gli fa un pezzettino, non gli fa anche l’altro, e alla fine lui si ritrova con cinque o sei produttori diversi che non si parlano tra loro e vanno ognuno per la sua strada. Ecco dunque il grande vantaggio di lavorare con noi: il cliente ha un unico interlocutore che si assume in toto la responsabilità del progetto. Credo che sia un business model efficiente, nei nostri territori, perché l’imprenditore ha poco tempo e ha bisogno di soluzioni concrete, non di mille rimpalli da un fornitore all’altro.

Questo business model, così peculiare e interessante, vi trasforma quasi in una società di consulenza elettronica.

Non direi, però senz’altro oggi all’imprenditore di Vicenza o Pordenone serve l’approccio olistico, la visione d’insieme che magari un bravo consulente può fornire. La differenza però è che noi non diamo consigli, ma produciamo soluzioni, non solo in un ambito ma in diversi ambiti: elettronica, microelettronica e IoT.

Il vostro motto è: dal silicio alla app.

Sì, esatto. Non l’ho inventato io, è uno slogan del marketing, però è vero. Noi facciamo tutto, inclusa la app per il prodotto digitalizzato. Chiariamo: uno può vendere il prodotto pure senza app, funziona lo stesso, però il suo commerciale non avrà vita facile in fase di vendita, perché oggi tutti vogliono il prodotto con la app. E ancora una volta, l’azienda tipo non può permettersi di lavorare con cinque fornitori diversi. Le aziende forti sono tante, ma sono sempre piuttosto settorializzate. Noi di TNS riusciamo a fornire un servizio trasversale.

Oggi ci si aspetta di fare il settaggio dell’azionamento con lo smartphone. Questo, in genere, serve solo inizialmente, in fase di settaggio, però ormai siamo tutti abituati ad avere un telefonino in mano, e al fatto che le funzioni dello smartphone comandino gli strumenti, quindi se si vuole vendere un prodotto, occorre pensare anche a questo aspetto. Se un’azienda di Vicenza, Modena o Ancona non ha predisposto il prodotto per fare questo, se non ha chi gli sa fare una buona app, le connessioni, mettere tutto in rete e così via, vuol dire che condanna il proprio commerciale a giocare sempre in difesa, non in attacco. Ecco perché ci capita spesso che ci chiamino i commerciali dei costruttori di macchine, per sviluppare la app che metta in servizio il loro azionamento e la loro macchina.

Chiaramente è necessaria una fortissima inter- e transdisciplinarietà.

Siamo utili, e anche un po’ unici. Ne capiamo di meccanica, di elettronica, di reti. Non basta saper fare schede elettroniche o progettare firmware, bisogna saper fare tutto, e farlo in un modo che risolva sul serio la necessità del cliente.

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