Cambio di gestore energetico: tempistiche, costi e opportunità

Alessandro Ferraro
Billding.it
Published in
4 min readJan 21, 2024

Prendere la decisione di cambiare gestore di energia elettrica può essere un passo significativo, ma capire il processo nel dettaglio è fondamentale per evitare sorprese. In questa guida dettagliata, esploreremo ogni aspetto del cambio di gestore.

Photo by Álvaro Serrano on Unsplash

Quanto tempo ci vuole per cambiare il gestore luce?

Il processo di cambio gestore non è istantaneo e non comporta interruzioni nella fornitura. Le tempistiche variano, ma il passaggio all’offerta desiderata richiede solo pochi minuti, mentre il cambio effettivo può impiegare da 1 a 2 mesi.

Questo processo, noto anche come “switching”, di solito avviene il primo giorno del mese. Tuttavia, ciò si verifica solo se il nuovo fornitore attiva la procedura di switching entro il decimo giorno del mese precedente. In caso contrario, il passaggio sarà posticipato al primo giorno del mese successivo, slittando di un mese.

Per esemplificare, se un cliente sottoscrive un nuovo contratto luce e la società attiva lo switching il 5 febbraio, il cambio fornitore diventerà effettivo a partire dal 1° marzo. Se, invece, lo switching avviene il 15 febbraio, l’operazione sarà applicata solo dal 1° aprile.

Le tempistiche prolungate per i clienti domestici durante il cambio di fornitore luce derivano da vari fattori, inclusa l’obbligatorietà per le società di vendita di attendere inizialmente 14 giorni prima di procedere con lo switching. Durante questo periodo, i consumatori hanno il diritto di ripensamento, consentendo loro di richiedere la disdetta del contratto senza incorrere in penali o oneri aggiuntivi.

Questo diritto si applica principalmente ai contratti luce stipulati online o telefonicamente. Tuttavia, per accelerare il processo, i clienti possono richiedere di avviare lo switching senza attendere i 14 giorni previsti per l’esercizio del diritto di ripensamento.

Al termine di un nuovo contratto di fornitura di energia elettrica, il nuovo fornitore deve indicare la data prevista per il passaggio all’interno del contratto. Sarà poi il nuovo venditore a inoltrare la richiesta di switching al distributore di zona tramite il Sistema Informatico Integrato, momento in cui anche il precedente fornitore sarà informato dell’operazione in corso.

Come passare da un fornitore di energia a un altro?

Il passaggio da un fornitore all’altro è un processo semplice e senza complicazioni. Basta richiedere un preventivo, scegliere l’offerta luce che più si adatta alle proprie esigenze e firmare il contratto con la nuova società di vendita. Non è necessaria la disdetta del vecchio contratto, e il nuovo gestore gestirà tutte le comunicazioni.

In aggiunta, è importante sottolineare che non è necessario procedere alla sostituzione del contatore elettrico. Per completare il cambio di fornitore, è sufficiente avere con sé i seguenti documenti:

- Codice fiscale;
- Documento d’identità valido;
- Ultima bolletta del fornitore precedente;
- Codice POD, che identifica in modo univoco il contatore elettrico;
- Codice IBAN per l’attivazione della domiciliazione delle utenze.

Quanto costa cambiare gestore luce?

Il cambio di gestore luce è gratuito per i consumatori, senza penali o costi nascosti. In alcuni casi, potrebbe essere richiesto un deposito cauzionale, ma solo se previsto dal contratto. I debiti con il vecchio fornitore, se presenti, verranno addebitati sulle nuove bollette.

Nel dettaglio, il precedente fornitore ha la facoltà di richiedere il pagamento delle somme insolute al nuovo gestore, a condizione che l’importo superi i 10 euro e sia relativo a fatture scadute nei precedenti 3 mesi. L’identificazione e la segnalazione del debito avvengono mediante il corrispondente CMOR, conformemente alle modalità fissate da ARERA, con addebito a partire dai 6 mesi successivi al cambio di fornitore.

Quante volte si può cambiare fornitore di energia elettrica?

Non esiste alcun limite al numero di cambi di fornitore luce che si possa effettuare. Si è liberi di passare a un nuovo gestore ogni volta che lo si ritenga opportuno, senza restrizioni temporali.

Cambiare gestore di energia elettrica conviene?

La convenienza del cambio di gestore dipende dalle proprie esigenze personali. In alcune situazioni, cambiare fornitore può permettere di scegliere un’offerta più conveniente o una fonte energetica più sostenibile. Con l’avvicinarsi della fine del mercato tutelato a luglio 2024, considerare un contratto luce prima di tale data può essere una scelta saggia per evitare assegnazioni automatiche.

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