9 fatti che ho imparato dai libri

Danilo Ausiello
BINDER
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4 min readJun 29, 2017

In nove libri che parlano d’altro.

1 ) La banana non è un frutto
[The fish that ate the whale — Rich Cohen]

Lo dice Rich Cohen, in questa biografia dedicata al re delle banane, l’incredibile imprenditore Sam Zemurray. Storia lunga una vita, dai primi carichi clandestini all’attuale impero mondiale. A proposito della protagonista del libro, Cohen spiega che la banana cresce su un albero che tecnicamente non è proprio albero (il punto è che non ha un tronco). I banani appartengono in realtà alla famiglia dei cespugli e quindi, tecnicamente, la banana è un frutto di bosco. Come le more, tecnicamente. Mindblowing.

2) Maradona stava con Heather Parisi
[Il mio re — Paolo Paoletti]

Un amore da pazzi, avvolto nel dionisiaco mistero delle vicende maradoniane della Napoli anni 80. Passione forte e clandestina, consumata in celestiale clausura, in fuga da voci, fotografi, soprattutto da sua moglie. Lei first lady di RaiUno a Fantastico, lui un po’ Cesare, un po’ Scarface, boss di Posillipo e sultano del soccer mondiale. Poi la cosa finì presto, come molte altre di lì a poco. Più che un amore, una finta di corpo.

3) Londra ha un altro Pulcinella
[London: a Biography — Peter Ackroyd]

Si chiama Mr. Punch e gli assomiglia abbastanza, solo che ha una moglie (Judy) e un’inclinazione a dare mazzate. Detto anche Punchinello, la sua clonazione dal napoletano risale al 1600, quando gli inglesi si divertivano con le marionette tra una guerra coloniale e l’altra. Perché mi sia rimasto in testa solo Mr. Punch di questa colossale biografia di Londra non mi è chiaro, neanche l’ho mai vista io una marionetta.

4) I rigori si tirano al centro
[Think like a freak — Levitt / Dubner]

Non mi importa come li tira Messi, parliamo di statistica: secondo i calcoli di persone che calcolano queste cose, quando c’è un rigore il 57% dei portieri si tuffa a sinistra, il 41% a destra. Sapete quante volte resta fermo al centro? Il 2 percento. Altri dati confermano che un rigore tirato al centro ha il 7% di probabilità in più di entrare in porta. E allora perché non li tirano sempre lì? Si chiama “fear of shame”: paura della figura di merda. L’immagine del portiere che blocca la palla senza neanche tuffarsi rende più timorosi e meno razionali, spingendo verso scelte oggettivamente più rischiose. Ad uno stadio che ti vuole ammazzare vagli a spiegare la curva statistica.

5) A Ischia c’erano le scimmie
[Breve storia di Napoli — edizioni Arte’m]

Non sabato scorso, tanto tempo fa. È la tesi di un gruppo di ricercatori sull’isola più grande del golfo di Napoli, dove nel 300 a.c. orango e scimpanzé saltavano felici da una liana all’altra. Gli storici lo hanno capito analizzando testi e iscrizioni, insospettiti dalle origini del nome greco (“Pithecusa”, dove “pithe” sta appunto per scimmie). Solo che a pensarci le scimmie erano ovunque ancora prima, primissimi primati di questo preistorico pianeta. Quindi il mistero è che a Ischia ci sono rimaste di più. Probabilmente per via delle terme.

6) Il primo Ogm è di 2000 anni fa
[Pane e pace — Antonio Pascale]

Che Dio benedica Antonio Pascale, che semina saggezza nei campi disastrati del biologicamente corretto e dello slowfood fighetto, del mangiare nostalgico e del produrre ecologico, che ne parliamo così tanto e ne sappiamo così poco. Gli esseri umani mixano geni e dna praticamente da sempre, spiega Pascale. Caffè, patate, pomodori: tutti Ogm. Solo che se per millenni lo abbiamo fatto praticamente a casaccio, adesso si può fare meglio, con più efficacia e meno errori. Ora ditemi se per l’anguria-fragola possiamo aspettare altri duemila anni.

7) L’Alaska è carissima
[Heroes of the frontier —Dave Eggers]

Josie scappa dall’Ohio, da un marito moscio, dalla noia della sua vita da dentista. Prende i suoi figli e scappa. Scappa in Alaska, una terra che lei sogna come bianco paradiso dove tutto è perfettissimo, ma dove invece succede l’impensabile: comincia a spendere una barca di soldi per mangiare, per la benzina, per i parcheggi. Se state pensando ad un viaggio in Alaska portatevi dietro la spesa del Carrefour.

8) Lo spazio si piega
[Sette brevi lezioni di fisica— Carlo Rovelli]

Carlo Rovelli è riuscito a spiegare come funziona (grosso modo) l’universo anche a uno come me, uno che per spiegargli come funziona il microonde devi parlare lentamente scandendo le parole. Ora quindi proverò a spiegarvi con la stessa semplicità questo importante concetto di fisica quantistica: lo spazio che avete intorno non è vuoto, è come un mega mollusco gigante fatto di parti microminuscole. Se qualcosa lo attraversa, il mollusco si adatta al passaggio curvando e piegandosi per farlo passare. Quindi: le cose si muovono perché lo spazio è pieno, se fosse vuoto niente si muoverebbe (ehilà Rovelli, collega).

9) La vera amatriciana era senza pomodoro
[Se vuoi fare il figo usa lo scalogno — Carlo Cracco]

Io lo so che state pensando: vatti a fidare di Cracco, com’è antipatico Cracco. Eppure l’incredibile rivelazione sembra avere fondamento: pare che la versione originale fosse appunto “grigia”, e che solo in seguito, con l’arrivo del pomodoro dalle Americhe, sia nata la variante rossa, con l’incontro di sugo e bucatini (secoli dopo nelle Americhe avrebbero ripetuto l’operazione con spaghetti e ketchup, con altri risultati). Nel libro Cracco spiega che a casa preferisce servire l’amatriciana a fine pasto, come delicato plaisir di chiusura. Quando andate a cena da Cracco portatevi sempre un digestivo.

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