Dubitate! (anche quando avete ragione)

Danilo Ausiello
BINDER
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3 min readJul 16, 2020

Una storia e un buon esempio

Ho letto una storia in un libro di storia, è ambientata in America e forse torna buona. Una mattina d’autunno, in Pennsylvania, si vota la Costituzione degli Stati Uniti. Si è arrivati a questo giorno dopo lunghe trattative, con grandi scontri tra i diversi stati. Si è litigato per mesi e adesso è arrivato il momento decisivo. In sala ci sono volti che finiranno sulle banconote degli Stati Uniti: George Washington, Madison, Thomas Jefferson. Soprattutto c’è un uomo di 80 anni, stanco e malato, che segue i lavori seduto in un angolo: Benjamin Franklin.

Franklin aveva dedicato la sua vita a questo momento. Era stato il grande regista della nascita degli Stati Uniti: aveva guidato la ribellione agli inglesi, aveva scritto la Dichiarazione d’Indipendenza e adesso stava per firmare la Costituzione di un paese che aveva immaginato molto prima che esistesse. Sarebbe stato il suo grande giorno, non fosse stato per un dettaglio: la Costituzione contraddiceva molte delle idee a cui aveva dedicato la vita.

(Questo quadro racconta quel giorno in Pennsylvania. C’era dell’agitazione)

Le lunghe discussioni avevano indebolito il progetto di unità e uguaglianza alla base della sua visione. Ma soprattutto la Costituzione non aboliva ufficialmente la schiavitù. Per il suo spirito antischiavista e democratico, per colui che nella Dichiarazione d’Indipendenza si era battuto per ribadire che “all men are created equal”, era una sconfitta difficile da accettare.

Quando arriva il momento del suo voto Franklin è troppo debole per alzarsi a parlare. Prepara un discorso e lo fa leggere a un deputato più giovane al suo fianco, mentre resta seduto a guardare il presidente Washington. Credo ci sia una lezione sul compromesso come unica possibilità di cambiamento. E sul dubbio da conservare in ogni decisione, anche quando è difficile, anche quando hai ragione:

“Signor Presidente, confesso che ci sono diverse parti di questa Costituzione che io non approvo. Ma non sono davvero certo che non le approverò mai. Avendo vissuto a lungo mi è successo in molte occasioni di cambiare idea su argomenti anche importanti, venendo in possesso di migliori informazioni o con una più approfondita considerazione delle cose. Più passa il tempo, più mi capita di dubitare delle mie certezze e di rispettare più le opinioni degli altri. Molti qui ritengono di essere in possesso della verità e che tutti gli altri siano in errore. Ma non è invece l’umiltà la migliore delle virtù in circostanze come questa? Quindi io approvo questa Costituzione, non perché sia perfetta, ma perché ritengo non possa essere migliore di questa. E perché non sono sicuro che non sia già la migliore”.

(Il libro è questo. Con molte storie).

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