La persona che vedo sempre

Danilo Ausiello
BINDER
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2 min readAug 5, 2021

Hi, mate

C’è una persona che vedo sempre a Torino. Non la conosco, non ci conosciamo, ma la vedo sempre. Cioè che vuol dire che la vedi sempre, l’avrai vista qualche volta. No: la vedo sempre.

La prima volta che l’ho vista, questa persona che vedo sempre, l’ho riconosciuta perché è un po’ famosa. Non famosa come Beyoncé, non così. È famosa come un ex-calciatore che ogni tanto va in televisione. Tipo così.

Dalla prima volta che l’ho vista l’avrò rivista una decine di volte. Non che mi compaia davanti in un fascio di luce, non è quel genere di visione. Di solito compare per un attimo sullo sfondo delle mie giornate, sbucando in un angolino della mia attenzione, come Hitchcock nei suoi film. Magari sto entrando in macchina, alzo la testa e passa in bici. Faccio la spesa, volto lo sguardo e mi sfila accanto. Mi fermo al semaforo e attraversa la strada.
All’inizio ho pensato fosse un caso di memoria selettiva: in realtà vedi un sacco di persone, pensavo, questa la noti di più perché è un po’ famosa. Ma il numero incredibile di incontri deve ormai portarci ad escludere la tesi dell’inganno percettivo, cari amici, per condurci nel campo dell’assurdità statistica o del disegno intelligente.

Ho riflettuto sulle possibilità: ho pensato succeda perché viviamo nello stesso quartiere o perché frequentiamo gli stessi posti. Ma la persona che vedo sempre la vedo in posti diversi, random, in cui passo per caso. L’ho vista alle tre del pomeriggio in un parco e a mezzanotte per strada. Al Crai dietro l’ufficio e su un vagone in metro. Una volta sono andato in un posto in cui non vado mai, un campo di calcio fuori città, e la persona all’uscita era lì, appoggiata a un’auto, sotto un lampione. Sembrava uscita apposta per farsi vedere.

La persona che vedo sempre lo sa che io la vedo? Lei vede me? Quello che la vede sempre? Lo ha detto a qualcuno? Sarebbe bello salutarsi una volta. Dirsi Ehi ciao, ci vediamo.

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