USA CIO’ CHE SEI di Fun-Chang — parte 2
L’Imperatore si interroga attraverso le domande che chi cerca un senso della vita si pone.
Chi sono io? Da dove vengo? Perché succedono le cose che succedono?
Cerca le risposte con la mente, scrutatrice ed osservatrice, sempre e comunque su un piano razionale che spesso diventa anche immobilismo.
Immobilismo che in un certo senso mi/ci rappresenta.
Rappresenta, solo fino ad un certo livello, movimento di pensiero ma se questo poi non passa attraverso l’azione e la presa di coscienza rimane come un soprammobile sul comodino.
Rimaniamo nelle domande, nelle perplessità, nella indecisione, nel “cosa fare?”.
USA CIO’ CHE SEI! Ecco l’imperativo che ha il vecchio Saggio per l’Imperatore. Sei esattamente dove devi essere e vivi quello che devi vivere, come puoi agire/essere al meglio qui oggi?
Lasciando andare le pretese di cambiare gli altri (non pretendiamo che una rosa sia una quercia…), lasciando andare il nostro bisogno di salvare gli altri ma aiutandoli a capire come aiutarsi da soli, lasciando andare il servilismo ma entrando nel nostro potere personale, lasciando andare rimpianti e dubbi ma provando. Fai!
Comincia con quello che trovi nella tua strada ora, non cercare altro perchè arriverà cammin facendo.
Sembrano parole fatte, le solite che si sentono dire da chi vuole insegnarci cose sagge ma leggendole in questo libro acquistano un sapore autentico e di verità relativa alla persona singola, ognuno con la propria verità, con il proprio momento di vita e le proprie necessità.
Per ogni singola persona il dire USA CIO’ CHE SEI ha un significato diverso, un sapore diverso, un’occasione diversa.
Ma il tempo è ora, il momento è ora, perché continuare a stare nei “perché” e non provarci?
CIO’ CHE SEI, USALO!
Oggi ho riletto il libro e come spesso succede si colgono cose diverse, in modo più pieno e che risuonano più ampiamente dentro… grazie a Rita Caprioglio per il prezioso suggerimento e a Pino Ferroni che ancora oggi, come il vecchio Saggio, riesce ad ispirare!
