Società di investimento semplice: una nuova opportunità per finanziarsi (e per investire)
Il 4 Aprile scorso, con l’approvazione da parte del Governo dello schema del “Decreto crescita” , è stato introdotto un nuovo strumento rivolto allo sviluppo del settore start-up e PMI: le SIS- Società di Investimento Semplice.
Più precisamente si è declinato uno strumento già utilizzato dagli investitori, il Club Deal, nell’ottica di incentivare l’utilizzo dei capitali per lo sviluppo delle start-up italiane e degli investimenti in generale sulle fasi di seed, startup e early stage.
Un Club Deal non è altro che un’associazione di investitori che coalizzano le proprie risorse per investire nell’acquisto di quote di un’altra società, in sostanza realizzando una operazione di private equity volta al finanziamento o all’ingresso nella compagine societaria di un soggetto “obiettivo”. Il Club Deal consente anche di spalmare il rischio dell’investimento su più soggetti, si rende quindi particolarmente utile in un settore, come quello delle startup in fase iniziale, particolarmente volatile.
Le SIS, che avranno la forma di una società per azioni, saranno volte a “l’investimento collettivo raccolto in PMI non quotate su mercati regolamentati … che si trovino nella fase di sperimentazione, di costituzione e dell’avvio dell’attività”. Lo schema di decreto individua anche una serie una serie di benefici e requisiti che devono avere le SIS, i principali sono i seguenti:
- capitale massimo di 25 milioni di €
- sede legale e direzione generale in Italia
- non possono emettere obbligazioni
- possono essere partecipate da investitori professionisti e business angels
- esenzione dalle tasse per i redditi derivanti dalle partecipazioni
Per “Business Angels” si intende un soggetto che negli ultimi tre anni abbia investito in società innovative almeno 40,000 euro.
Dal punto di vista delle startup, questo nuovo strumento, rappresenta una ulteriore possibilità di cercare finanziamenti per lo sviluppo e la realizzazione del proprio business. Si calcola infatti che per il 2019 gli investimenti sul settore, grazie anche a questi strumenti, possano arrivare a oltre 800 milioni di euro; in crescita rispetto ai 500 del 2018 ed i 240 del 2017.
