ABI Lab e le banche italiane per l’euro digitale

Giulia Arangüena
Blockfin News
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3 min readJun 11, 2021

Proprio ieri il BIS Innovation Hub, la Banca di Francia e la Banca Nazionale Svizzera hanno annunciato che, insieme a un consorzio del settore privato guidato da Accenture, condurranno un esperimento utilizzando massivamente l’Euro-CBDC per il regolamento transfrontaliero per i pagamenti cross-border.

Ma anche l’Italia fortunatamente c’è, e conduce la sua sperimentazione bancaria delle infrastrutture DLT per l’utilizzo del futuro Euro Digitale.

Infatti, stanno proseguendo i test avviati già a dicembre del 2019 sull’euro digitale e l’impiego dei sistemi DLT che le banche italiane stanno conducendo attraverso l’infrastruttura tecnologica consorziata creata da ABI Lab Chain.

L’associazionismo bancario italiano — dopo aver lanciato il progetto di Spunta Banca DLT — dimostra di voler sostenere sempre più attivamente il percorso di preparazione degli istituti verso i futuri scenari economici e, in modo specifico, la transizione verso la moneta digitale della BCE; che, secondo le anticipazioni, si distinguerà dagli attuali mezzi elettronici di pagamento, perché “programmabile”, ed in grado di offrire garanzie sulla riservatezza degli utilizzatori.

Con la validazione delle caratteristiche che distingueranno il nuovo conio digitale della moneta unica, sta inoltre compiendosi la migrazione, verso infrastrutture DLT, delle modalità di tenuta dei conti infra-bancari (la c.d. Spunta Interbancaria).

Ad un anno dalla modifica nell’Accordo “per la regolamentazione dei rapporti tra le aziende di credito dell’Italia”, la gestione delle relative operazioni è stata ora trasferita all’infrastruttura distribuita realizzata da ABI Lab e i partner tecnologici SIA e NTT Data.

Dopo le prime sperimentazioni, che hanno visto 97 banche operare come nodi dell’infrastruttura blockchain, a fine marzo il programma ha visto l’estensione agli altri istituti italiani; facendo un salto di qualità nella strategia di supporto alla digitalizzazione ed apprezzabili elementi di trasversalità nelle politiche per il superamento dell’uso del contante.

Alcune cose non sono ancora del tutto chiare sull’avvio della fase di introduzione effettiva dell’Euro Digitale, nè sul ruolo che avranno le banche commerciali per la distribuzione della nuova valuta europea su DLT.

Ma è un fatto che le banche europee si stiano muovendo alacremente per la costruzione di nuove infrastrutture bancarie basate su sistemi DLT che, come emerge dal nuovo quadro regolamentare della c.d. MICAR (la proposta di Regulation of Markets in Crypto-assets), e dal complessivo Pacchetto di Finanza Digitale approvato dalla Commissione il 24.9.2020 (articolato set di misure per la finanza digitale, che si compone di due strategie e di quattro atti legislativi), potrebbero essere impiegate, presumibilmente, non solo per la circolazione dell’Euro Digitale, ma anche di altri tipi di cripto-asset, tra cui le c.d. stablecoin private che anche le banche commerciali (ed IMEL) potranno emettere nella forma dei c.d. e-money-token.

Cosa quest’ultima di vitale importanza peraltro, in quanto potrebbe condurre a riprodurre anche nella nuova dimensione delle infrastrutture finanziarie basate su tecnologia blockchain il ruolo delle banche nella produzione monetaria in concorso con le banche centrali.

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Giulia Arangüena
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Fintech&Blockchain Lawyer, Blockchain roundtable @SanMarinoInnova, Blockfin Partner @gim_legal, Founder @ADLPStudio, E-finance @UniPi, AML/KYC & Compliance Offi