Algorand e SIAE provano a digitalizzare il diritto d’autore: chimera o realtà?

Paolo Pugliese
Blockfin News
Published in
3 min readMar 31, 2021

Ha ricevuto notevole attenzione mediatica, il 24 marzo scorso, l’annuncio congiunto di SIAE ed Algorand, avente ad oggetto il lancio di un sistema di gestione dei diritti d’autore che impieghi la tecnologia blockchain sviluppata dalla società fondata dal Prof. Silvio Micali.

La collaborazione tra le due parti aveva preso avvio già nel 2019, con lo scopo dichiarato di modernizzare e digitalizzare il processo di certificazione, raccolta e pagamento delle royalties degli artisti. Bisogna sottolineare che SIAE, all’epoca, era da poco uscita da una vera e propria guerra contro SoundReef, giovane impresa che intendeva scardinare la condizione di monopolio presente sul mercato del collecting: sebbene non sia possibile collegare in rapporto causale diretto i due avvenimenti, non è difficile speculare che, una volta stipulata una pace con il proprio rivale, SIAE abbia colto l’occasione per ripensare la propria execution e le proprie modalità operative. Peraltro, nel frattempo, era entrato in vigore il Decreto Legislativo n.35/2017, che, recependo nel nostro ordinamento giuridico la Direttiva 2014/26 del Parlamento europeo, aveva compiuto un primo passo, sebbene molto timido, verso una piena liberalizzazione del mercato.

SIAE, dunque, dopo aver precedentemente valutato l’utilizzo di Hyperledger, sistema DLT ideato dalla Linux Foundation, ha deciso di affidarsi ad una soluzione blockchain vera e propria, quella di Algorand: essa utilizza un algoritmo di consenso denominato Pure Proof-of-Stake (PPoS), che presenta alcuni accorgimenti tecnici che rendono l’architettura più efficiente sia dal punto di vista energetico che di velocità computazionale. Nelle blockchain che utilizzano un protocollo Proof-of-Stake tradizionale, infatti, solo chi detiene una quota stabilita del token della catena (la stake, per l’appunto) ha il compito di validare le transazioni e di conseguenza chiudere i blocchi. Questo algoritmo, sebbene sacrifichi la decentralizzazione a fronte di una maggiore efficienza, espone l’intero sistema al rischio di corruzione dei validatori da parte di soggetti malevoli. Questa soluzione viene ulteriormente raffinata in Algorand: difatti, i soggetti che confermano le transazioni vengono sorteggiati casualmente prima della chiusura di ogni singolo blocco, impedendo di fatto una potenziale manomissione.

Dunque, partendo dal database dei circa 95.000 associati SIAE, sono stati creati in blockchain 4 milioni di Non-Fungible Token (gli ormai notissimi NFT) che rappresentano univocamente il patrimonio dei diritti d’autore musicali gestiti dall’ente: la mossa, per il nostro Paese, è chiaramente uno spartiacque. Si tratta del primo tentativo di gestione completamente digitale e decentralizzata del copyright.

Peraltro, anche da un punto di vista strettamente comunicativo, il progetto combina saggiamente due delle buzzword più in voga del momento: blockchain e, appunto, NFT.

Secondo quanto riportato dalle due parti nel loro annuncio, l’emissione dei non-fungible token rappresenta soltanto il primo passo della roadmap che dovrebbe portare, in breve tempo, ad una revisione totale delle procedure e dell’attività di SIAE, all’insegna della disintermediazione. Da questo punto di vista, bisogna riconoscere la lungimiranza mostrata da SIAE, se possibile l’intermediario per eccellenza, nel lanciarsi verso una nuova tecnologia ed una nuova impostazione: volenti o nolenti, i tempi sono ormai maturi per una piena digitalizzazione di questo tipo di processi e la promessa di trasparenza ed affidabilità della blockchain Algorand è indubbiamente un biglietto da visita di tutto rispetto con cui presentarsi ai blocchi di partenza di questa competizione.

Ciò premesso, la strada da percorrere verso una più efficiente (e moderna) gestione del sistema del collecting è ancora molto lunga, ma con la scelta di tecnologie innovative e partner di primo livello SIAE ha mostrato chiaramente la volontà di voler partire col piede giusto.

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