Tool di finanza decentralizzata che aumentano liquidità e profitti

Giulia Arangüena
Blockfin News
Published in
9 min readJun 24, 2022

Gli strumenti di finanza decentralizzata (DeFI) sono attualmente un tema caldo nelle comunità delle criptovalute, ma cosa sono esattamente? In questo articolo esamineremo i più popolari strumenti di finanza decentralizzata emersi finora.

1. Premesse: tokenizzazione, smart contract, e Dex

E’ opportuno tuttavia ricordare su quali concetti si basa l’intero ecosistema finanziario alternativo sorto con l’affermazione delle criptovalute: la tokenizzazione, gli smart contract e gli exchange decentralizzati (i Dex).

La tokenizzazione è un processo che trasforma i diritti su un bene sottostante in un token digitale sulla blockchain. Quando si acquista un token, si acquistano effettivamente i diritti su un’attività sottostante, eliminando il coinvolgimento di terzi nella transazione.

Uno smart contract è un pezzo di codice autoesecutivo che funziona come un contratto elettronico ed è scritto in linguaggi di programmazione come Java, C++ o Solidity. I contratti intelligenti possono essere utilizzati in vari modi, tra cui per facilitare i pagamenti, proteggere i trasferimenti di dati e verificare il trasferimento di beni.

Le borse di criptovalute decentralizzate (Dex) sono piattaforme peer-to-peer che consentono di scambiare criptovalute ed altri crypto-asset direttamente tra loro senza dover passare attraverso terze parti centralizzate come Coinbase, Binance o Bitfinex. Di conseguenza, gli exchange decentralizzati presentano molti meno rischi per la sicurezza rispetto alle loro controparti centralizzate di cui non si assume il rischio di insolvenza o altro.

2. Pro e contro degli strumenti DeFi

Gli strumenti di finanza decentralizzata, noti anche come DeFi tools, sono un insieme di protocolli e piattaforme che consentono la costruzione di applicazioni finanziarie sulla blockchain di Ethereum anche attraverso layer 2, catene di blocchi collaterali o bridge con tale registro distribuito. Utilizzando gli smart contract di Ethereum e quelli compatibili con la sua blockchain, gli sviluppatori DeFi possono creare versioni decentralizzate di prodotti finanziari tradizionali e molteplici versioni ibride dei medesimi.

Il vantaggio principale dell’utilizzo degli strumenti DeFi è che sono trustless e permissionless. Ciò significa che gli utenti non devono affidarsi a intermediari terzi per utilizzarli. Possono invece interagire direttamente con la blockchain e questo rende le applicazioni DeFi più sicure e resistenti rispetto alle controparti tradizionali della finanza centralizzata (CeFi).

Un altro vantaggio della DeFi, è che consente agli utenti di accedere a una gamma più ampia di servizi finanziari. Ad esempio, i Dex consentono agli utenti di scambiare una varietà di beni e asset digitali mentre la maggior parte delle borse CeFi offre solo una selezione limitata di sole criptovalute.

Le piattaforme DeFi sono solitamente aperte 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ed hanno una operatrività continua; il che è particolarmente utile se si cerca di trarre vantaggio dalle fluttuazioni del mercato o se vi trovate in un fuso orario diverso da quello delle borse in cui sono quotati i token. E al riguardo non mancano algoritmi di arbitraggio da cui trarre profitti in maniera relativamente semplice.

Infine, le applicazioni DeFi tendono a essere più facili da usare rispetto ai prodotti CeFi. Questo perché spesso sono costruite su un’infrastruttura decentralizzata esistente e p2p come MetaMask e WalletConnect, con la conseguenza che gli utenti non devono seguire le procedure KYC per registrarsi a un servizio, nè possedere requisiti soggettivi specifici, snellendo di molto le procedure e soprattutto le barriere di accesso ai servizi finanziari.

Lo svantaggio principale della DeFi è che di solito comporta commissioni elevate, che in alcuni casi possono raggiungere il 30% (comuque più basse di quelle applicate dai fornitori di CeFi), e il costo di utilizzo di questi servizi ne limita l’attrattiva per gli utenti occasionali.

Inoltre, le applicazioni DeFi soffrono di problemi di scalabilità perché sono costruite su infrastrutture decentralizzate esistenti come Ethereum e Bitcoin. Al contrario, i programmi CeFi dispongono di server centralizzati che consentono di gestire grandi volumi di transazioni senza problemi.

3. Lo staking

Lo staking è un’alternativa al mining che richiede meno risorse. Si tratta di tenere fondi in uno wallet di criptovalute per sostenere la sicurezza e le operazioni di valiazione di un network blockchain basato su algoritmi c.d. POS o Proof of Stake. Semplicemente, lo staking è l’atto di bloccare criptovaluta per ricevere ricompense, e/o interessi, e diversi exchange offrono servizi di staking ai loro utenti.

Per comprendere il concetto di staking, occorre innanzitutto capire la Proof of Stake (PoS). Il PoS è un meccanismo di consenso che consente ad una blockchain di operare in modo più efficiente con un discreto grado di decentralizzazione (almeno in teoria). A differenza degli algoritmi PoW (Proof of Work), la Proof-of-Stake non richiede di risolvere enigmi computazionali per generare nuovi token, e, dunque, non necessita di dispendio energetico nel calcolo computazionale.

Ciò, in parole povere significa che lo staking svolge una funzione simile al mining, in quanto è il processo mediante il quale un partecipante alla rete può aggiungere l’ultimo batch di transazioni alla blockchain e guadagnare in cambio delle criptovalute. In sostanza, gli utenti mettono in gioco i loro token per avere la possibilità di aggiungere un nuovo blocco ad una determinata blockchain a Proof of Stake in cambio di una ricompensa economica, ed i token in staking fungono da garanzia della legittimità di qualsiasi nuova transazione che aggiungono alla blockchain.

4. Lo staking in pool

Una pool di staking consente a più stakeholder di combinare le proprie risorse computazionali con quelle di altri nel processo di verifica e convalida di nuovi blocchi, e aumentare le proprie possibilità di ottenere la ricompensa o premi del blocco.

L’idea generale del modello di staking pool è simile al tradizionale mining pool, che prevede il raggruppamento dell’hashrate in una blockchain PoW. Tuttavia, la configurazione del pool di staking è disponibile solo su blockchain che utilizzano il modello PoS o, in sistemi non POS, tramite funzionalità di progettazione del protocollo.

Tipicamente, uno staking pool è gestito da un operatore di pool e le parti interessate che decidono di aderire al pool devono bloccare le proprie monete in uno specifico indirizzo blockchain (o portafoglio). Sebbene alcuni pool richiedano agli utenti di bloccare i loro token con una terza parte, ci sono molte alternative che consentono alle parti interessate di contribuire mantenendo comunque il controllo dei loro token in un portafoglio personale. Ad esempio, i cosiddetti cold staking pool consentono un modello più sicuro, perché gli utenti possono partecipare al processo di staking mantenendo i propri fondi su un portafoglio hardware.

5. Liquidity pool

I pool di liquidità sono fondamentali per tutto l’ecosistema DeFi, in quanto essenziali per i protocolli di market maker automatizzati e di borrow-lend, nonchè per il c.d. yeld-farming ed altre attività sintetiche ideate per aumentare i rendimenti.

Di per sé, l’idea è profondamente semplice. Un pool di liquidità è fondamentalmente costituita da fondi di vario genere e tipologia (non manccano esempi anche di protocolli che consentono l’apporto di attività finanziarie tradizionali), messi insieme dai diversi partecipanti e bloccati su uno smart contract, in modo che terzi possano utilizzarli per compiere diverse attività.

Grazie al meccanismo delle liquidity pool e, sopratutto, degli automatismi ormai praticabili per lanciarle sul mercto con gli strumenti messi a dsposizione dai vari protocolli, tutto l’ecosistema della DeFi è creciuto enormemente negli ultimi due anni; e non è difficile capirne le ragioni se si considera che il c.d. Total Value Locked (o TVL) bloccato nei protocolli DeFi e nei diversi progetti, ad aprile del 2022, secondo alcune fonti, ha raggiunto la somma di 222 miliardi di USD.

Le raccolte di fondi bloccati in uno smart contract sono la spina dorsale di molti scambi decentralizzati, come Uniswap. Gli utenti o fornitori di liquidità (Liquidity Provider) aggiungono un valore uguale di due token in un pool per creare un mercato. In cambio della fornitura dei loro fondi, guadagnano commissioni di negoziazione dalle operazioni che avvengono nel loro pool, proporzionali alla loro quota di liquidità totale.

Le liquidity pool sostituiscono il modello del trading multilaterale fondato sul libro ordini, che raccoglie le richieste di acquisto e vendita aperti in un determinato mercato. Il sistema che abbina gli ordini tra loro è chiamato motore di corrispondenza . Insieme al motore di corrispondenza, il book degli ordini è il fulcro di qualsiasi borsa centralizzata (Cex). Questo modello è ottimo per facilitare lo scambio efficiente, ma crea mercati finanziari complessi.

Il trading DeFi, invece, implica l’esecuzione di operazioni dirette e onchain, senza che vi sia una parte centralizzata che detenga i fondi, e se ci fosse l’interazione di tutti i partecipanti al mercato con il libro ordini vi sarebbro costose commissioni da pagare per i trader e tutte le operazioni, in quanto fatte direttamente sulla blockchain (si dovrebbero pagare anche le commissioni per la validazione delle transazioni), sarebbero inefficienti.

L’utilizzo delle liquidity pool con la richiesta ai partecipanti di fornire coppie di token prestabilite ha il vantaggio di lanciare dei mercati e di consentire i trader di operare, riversando ai liquidity provider le commissioni di negoziazione come remunerazione per i fondi che hanno bloccato nella pool.

Generalmente, al conferimento di fondi nello smart contract di una liquidity pool, avviene lo sblocco a favore dei provider di liquidità di c.d. LP Token che fungono da ricevuta, consentendo successivamente di richiedere indietro i fondi forniti e gli interessi guadagnati.

I token LP, a loro volta, possono essere impiegati per aumentare rendimenti attraverso una yield farm, o per prendere dei prestiti crittografici o trasferire la proprietà della liquidità che è stata apportata in una pool di liquidità.

6. Il Market Making automatizzato (AMM)

Il market making automatizzato (AMM) è un tipo di algoritmo che crea e mantiene un mercato relativamente ad un titolo o un’altra attività. Lo fa acquistando e vendendo l’asset in risposta alle variazioni della domanda e dell’offerta. Gli AMM sono un tipo di strumento che può essere utilizzato per aumentare la liquidità e i profitti. Se utilizzati possono contribuire a ridurre gli spread e ad aumentare il numero di asset negoziabili, e possono altresì contribuire a garantire che le operazioni siano eseguite ai migliori prezzi possibili.

Gli AMM sono utilizzati dalle borse Dex per fornire liquidità e si basano su una formula matematica per valutare gli asset. Invece di utilizzare un portafoglio ordini come una borsa valori tradizionale, le attività vengono valutate in base a un algoritmo di determinazione dei prezzi.

Questa formula può variare con ogni protocollo. Ad esempio, Uniswap utilizza x * y = k , dove x è l’importo di un token nel pool di liquidità e y è l’importo dell’altro. In questa formula, k è una costante fissa, il che significa che la liquidità totale della pool rimane sempre la stessa. Altri AMM utilizzano altre formule per i casi d’uso specifici a cui si rivolgono. La somiglianza tra tutti loro, tuttavia, è che gli AMM determinano i prezzi in modo algoritmico.

Esistono diversi algoritmi AMM, ognuno con i propri punti di forza e di debolezza. L’algoritmo AMM più popolare è probabilmente il constant product market maker (CPMM). Altri algoritmi popolari sono il fixed product market maker (FPMM) e il dynamic product market maker (DPMM).

L’algoritmo AMM più adatto dipenderà dalle esigenze e da obiettivi specifici. Se cercate un AMM in grado di fornire alti livelli di liquidità, il CPMM è probabilmente la scelta migliore. Se cercate un AMM in grado di fornirvi i prezzi migliori nella maggior parte dei casi, allora potrebbe essere opportuno prendere in considerazione un algoritmo PFM.

Il principale svantaggio dei market maker algoritmici è che spesso assumono posizioni più grandi di quelle dei trader umani. Di conseguenza, i market maker algoritmici tendono a fare grandi mercati in titoli liquidi e mercati relativamente piccoli in titoli illiquidi. Sono state implementate diverse strategie per cercare di superare questo problema, tra cui le strategie “cross-market”.

Un AMM funziona in modo simile a uno scambio di ordini in quanto ci sono coppie di trading. Tuttavia, non è necessario avere una controparte (un altro trader) dall'altra parte per fare uno scambio. Con un AMM si intergisce direttamente con uno smart contract che "fa" il mercato, tanto da poter pensare che un AMM è una sorta di peer-to-contract (P2C). Non c'è bisogno di controparti in senso tradizionale, poiché gli scambi avvengono tra utenti e contratti intelligenti. Dal momento che non esiste un book di ordini, il prezzo che si ottiene per un crypto-asset che si desidera acquistare o vendere è determinato invece da una formula matematica.

7. Conclusioni

Non c’è dubbio che i protocolli di finanza decentralizzata abbiano conquistato il mondo delle criptovalute, e anche una buona fetta di attori della finanza tradizionale che utilizzano taluni protocolli per fornire liquidità, prendere a prestito, o prestare e commerciare con asset altrnativi che non richiedono una terza parte centralizzata nè hanno barriere d’accesso regolatorie.

Un’area in cui i protocolli DeFi possono avere un grande impatto è quella della liquidità. Ciò può portare alla formazione dei prezzi più efficiente e migliori per acquirenti e venditori.

Inoltre, i protocolli DeFi possono anche aiutare gli utenti a guadagnare di più dalle loro criptovalute e dai loro token. Infine, i protocolli DeFi possono anche aiutare gli utenti a coprirsi dai rischi, consentendo agli utenti di negoziare in diversi tipi di attività e, dunque, fornendo, un modo per proteggere dalle perdite in un’attività con guadagni in un’altra e gestire il rischio nei mercati volatili.

Nel complesso, ci sono molte buone ragioni per utilizzare i protocolli DeFi e finché i protocolli rimarranno utili e accessibili al grande pubblico, probabilmente continueranno a crescere in popolarità ed a fiorire economicamente come hanno mostrato in questi ultimi due anni.

--

--

Giulia Arangüena
Blockfin News

Fintech&Blockchain Lawyer, Blockchain roundtable @SanMarinoInnova, Blockfin Partner @gim_legal, Founder @ADLPStudio, E-finance @UniPi, AML/KYC & Compliance Offi