A me non piace capire

Adriano Parracciani
blocknotes
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2 min readJul 7, 2016

Durante un recente workshop di coding, una bambina mi ha detto:

A me non piace capire

E mi è tornata subito alla mente una frase che avevo sottolineato dal libro I fiori blu di Raymond Queneau:

Ah, caro signore, sapesse com'è faticoso pensare. Da come la vedo vivere, mi sa che lei questo tormento non lo conosca

A me non piace capire significa che quella bambina, come altri suo coetanei (e non), non ha abitudine al pensiero, lo percepisce come faticoso, e non accetta lo stress di dover comprendere il funzionamento delle cose. Ovviamente quello che per alcuni è faticoso per altri è divertente; quello che per alcuni è stress, per altri si chiama pura e sana curiosità

Il non voler capire perché costa fatica, nasconde un serio pericolo: quello di non divenire persone autonome, in grado di esercitare il libero arbitrio.

Chi rifiuta di capire, di pensare, di elaborare il mondo che lo circonda, sarà sempre soggetto ad altri, e dovrà dipendere da coloro che non hanno rifiutato di farlo.

Molti, troppi, bambini non sono abituati a pensare, ad elaborare quello che vedono e che ascoltano.

Se non provi a capire il mondo che ti circonda sarai spesso in difficoltà, ed avrai sempre bisogno dell’aiuto di qualcuno. E soprattutto perdi l’occasione di fare delle bellissime scoperte, le tue scoperte, e di realizzare le tue idee, le tue invenzioni.

C’è bisogno di aiutare, soprattutto i più giovani, a liberare la mente, renderla in grado di pensare, immaginare e creare

Come dico spesso: programma o sarai programmata

Non tanto Imparare a Programmare, che è meno importante, quanto Programmare per Imparare. Imparare ad esprimere se stessi, imparare a capire, imparare ad imparare

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Adriano Parracciani
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aka Cyberparra. Senior Educational Designer in Codemotion, Area Ricerca e Sviluppo CodemotionKids. Coach/ Maker/ Scrittore/ Artista/