La magia dei presepi di Bronte

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2 min readDec 19, 2014

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La rappresentazione della nascita di Gesù ha origini medievali che risalgono a San Francesco D’Assisi, il quale nel Natale del 1223 allestì il primo presepe in un bosco. Il termine deriva dal latino praesaepe (mangiatoia) ed indica una ricostruzione tradizionale della natività di Cristo durante il periodo natalizio.
In Sicilia l’arte del presepe, pur risentendo degli influssi della scuola napoletana, si differenzia per l’incredibile varietà di stili, dimensioni e materie impiegate. Materiali preziosi come l’oro, l’argento, la madreperla, l’avorio e il corallo e materiali meno nobili come il legno, il cotone o la pietra.

In particolare a Bronte, la città del pistacchio, da diversi anni esiste un’esposizione permanete di 250 presepi provenienti da tutto il mondo.
Fra tutti i presepi sono di grande pregio artistico: quello di Napoli, quello di cioccolato, quello di cotone, quello in movimento, quello in cartapesta della Puglia, quello di corallo e madre perla, i diorama e quelli dei più grandi artisti di Sicilia. Da quelli animati a quelli commestibili, questi presepi rappresentano un evento che riunisce ogni anno centinaia di persone, divenendo un vero e proprio spettacolo per gli appassionati e non.

L’esposizione che resterà aperta al pubblico dall’1 dicembre al 6 gennaio è inoltre un’ottima occasione per visitare Bronte, un paese ricco di storia e cultura e, soprattutto, per assaggiare le fantastiche specialità a base di pistacchio, che rendono famosa la città dell’oro verde e ne fanno una meta molto apprezzata dai turisti di tutto il mondo.
L’iniziativa di Bronte rappresenta un momento di cultura e spettacolo, che promuove, allo stesso tempo, il gusto dell’arte religiosa e la fratellanza tra i popoli del mondo.

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