La Pinacoteca di Bronte

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3 min readOct 10, 2014

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La pinacoteca, importantissima realtà culturale di Bronte e della Sicilia, nasce nell’ottobre del 2010, dopo un lungo e complesso cammino di recupero e rinnovamento del piano terra del Real Collegio Capizzi, il grande complesso monumentale fondato da Ignazio Capizzi nel 1778, con lo scopo di promuovere un’offerta culturale moderna, al passo con i tempi e che sappia parlare ai giovani.

La struttura è sorta su volontà e impegno del prof. Nunzio Sciavarello, l’eminente artista brontese che ha donato la sua collezione, frutto della personale raccolta nel corso della sua attività artistica.
Il complesso delle opere, del cui allestimento si è occupato il maestro Sciaravello, rappresenta un importante percorso artistico e culturale, nonché una testimonianza inestimabile del panorama intellettuale siciliano ed italiano dei maestri del ‘900.

Infatti all’interno della pinacoteca si possono trovare opere di Alessandro e Carmelo Abate, Sebastiano Milluzzo, Elio Romano, Carla Accardi, Concetto Maugeri, Filippo Scroppo, Remo Brindisi, Ernesto Treccani, Carlo Levi, Emilio Isgrò, Alberto Abate, Marco Nereo Rotelli, e di molti altri esponenti del panorama artistico siciliano.

Tuttavia la raccolta non è soltanto una collezione di opere d’arte prodotte da maestri siciliani. Al contrario, una vasta categoria di opere documenta la produzione di alcuni fra i protagonisti della stagione artistica italiana della seconda metà del ‘900.

Un altro nucleo documenta alcune fra le correnti emergenti nell’arte fra gli anni ‘70 e ‘80, con grande rilievo conferito alla generazione nata negli anni ‘50. Un altro gruppo, invece, documenta l’attività degli artisti siculi nati nei primi due decenni del ‘900.
Sono un gruppo di artisti attivi in una fase cruciale della vita culturale e sociale della Sicilia: si tratta infatti dell’ultima stagione nella quale gli artisti siciliani non avvertono un distacco dal dibattito nazionale, ponendosi non come testimoni d’una realtà provinciale ed estranea, ma come portavoce di un’effettiva volontà di cambiamento.

Questi artisti affrontarono il travaglio d’un cambiamento epocale, durante cui si consumò il passaggio fra due modi diversi d’intendere e di realizzare l’arte. A tutti fu comune un disagio e un disincanto, che per qualcuno divenne un triste nascondersi nell’isolazionismo della propria particolarità stilistica, mentre per altri si catalizzarono in passione pedagogica e logistica.
Nel passaggio che va dal dopo guerra agli anni ’60 si assiste ad una rarefazione di stili e poetiche, legate all’avvento della società dei consumi e della cultura pop.

Quello della pinacoteca è un affascinante percorso estetico e culturale che abbraccia più di un secolo di produzione artistica, dalla fine 800 fino ad arrivare agli anni ’80, dove sembra concludersi e allo stesso tempo estremizzarsi il percorso avviato negli anni ‘60, con le avanguardie artistiche e la cultura pop.
Visitare la pinacoteca di Bronte è fare un viaggio nell’arte e nella cultura, intesa come espressione e manifestazione del pensiero che ha attraversato la Sicilia e l’Italia negli ultimi cento anni.

Pinacoteca di Bronte.

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