Playful Arts: un approccio interdisciplinare all’arte interattiva e al playful design

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Breakfast with Muesli
2 min readJun 12, 2019

Dal 2012, in Olanda, performer, artist* e designer si ritrovano ogni due anni per il Playful Arts Festival, un crocevia di arti performative interattive, arte visiva e design che ha nell’interazione ludica tra le persone la sua caratteristica principale.

Nel suo intervento a Games Beyond Games Zuraida Buter — coideatrice del festival insieme alla direttrice artistica Iris Peters, con cui abbiamo avuto il piacere di collaborare sul nostro primo progetto come WAM, il «Bosch Art Game» CAVE! CAVE! DEUS VIDET — ci ha ricordato le caratteristiche principali delle performance in programma e ci ha raccontato i quattro festival realizzati finora: nel 2012, Collaborative play; nel 2014, Urban play; nel 2016 Bodies at play; nel 2018, Play here and now.

Intorno ai festival sono nate altre occasioni di incontro e collaborazione, per continuare a esplorare i confini di un’arte che superi l’individualità (dell’artista ma anche del “fruitore”) e sia multidisciplinare, giocosa e coinvolgente: in The Art of Play 2013 si è esplorato l’uso dei giochi popolari nel processo creativo e i possibili sviluppi del game design verso una sempre maggiore interattività; nell’edizione del 2016 (Stimulate the senses) si sono attraversate esperienze di immersività.

Dopo la sua presentazione, abbiamo chiesto a Zuraida in che modo, in base alla sua esperienza, il design giocoso e un approccio ludico alla curatela possono dare forma alla produzione artistica e invitare le persone a partecipare attivamente a mostre ed eventi.

Zuraida Buter @ GBG19

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