U’GAME: cultura è gioco
Conosciamo davvero la città in cui abitiamo? Possiamo dire di essere davvero consapevoli del patrimonio materiale e immateriale racchiuso tra le strade, i palazzi, i monumenti, i mercati e le persone che tutti i giorni incontriamo, percorriamo e vediamo? Probabilmente spesso non ci rendiamo conto della bellezza e dell’importanza di ciò che abbiamo di fronte, siamo cittadin* distratt* di luoghi ricchi di storie, che con tutta probabilità conosciamo poco o affatto. Ma è proprio quando ci capita di essere turist* nella nostra stessa città che ci rendiamo conto di vivere in un museo a cielo aperto che non aspetta altro di essere scoperto.
La città e le sue molteplici possibilità di esplorazione sono state proprio uno dei temi di cui abbiamo parlato durante la conferenza Games Beyond Games con Alessandro Gurrieri, designer e co-fondatore di U’GAME, impresa culturale che utilizza tecniche e metodologie legate al game design per creare modalità alternative di relazione con il patrimonio culturale. Alessandro ci ha raccontato del progetto U’GAME partendo proprio dal concetto di città, che ha definito come «il bene culturale costruito dall’agire collettivo», un punto di partenza «per arrivare a musei, collezioni e singoli manufatti». U’GAME crea esperienze di gioco urbane legate a svariati temi, che possono legarsi al folklore, ai quartieri della città, alle persone, ad un reperto archeologico. Promuovono pratiche collettive che non solo rafforzano i legami tra le persone, ma invitano alla scoperta della città stessa attraverso un nuovo sguardo. Durante il suo intervento ci ha dato un assaggio di che cosa voglia dire partecipare ad una esperienza di esplorazione urbana portandoci tra i profumi e i sapori del mercato della Vucciria e le maestose volte della Chiesa della Martorana di Palermo, la città in cui è nato e cresciuto il progetto U’GAME.
Come cambia la percezione dei luoghi dopo un’avventura di U’GAME? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro dopo la conferenza e questa è stata la sua risposta.
