Comunicazione: modelli teorici e concetti

Irene Viviani
BrixenLabs
Published in
3 min readApr 12, 2017

Excursus storico del 07.04.2017

Durante la lezione del 07.04.2017 con la prof.ssa Weyland abbiamo rispolverato modelli teorici e concetti di studiosi del passato, i quali hanno fondato i capisaldi della comunicazione e della linguistica moderna. Riteniamo di fondamentale importanza la conoscenza di queste teorie, affinché il nostro interlocutore possa considerarci figure professionali e colte in materia. Di seguito, in breve riassunto di quanto analizzato in classe:

Charles Sanders Peirce (1839–1914): “Un segno dunque è un oggetto in relazione con il suo oggetto da una parte e con un interpretante dall’ altra, in modo tale da mettere l’interpretante in una relazione con l’ oggetto, corrispondente alla sua propria relazione con l’ oggetto” [Peirce, 1908, CP. 8.332, Lettera a Lady Welby; trad. it. in Opere, p. 191]. Il segno è quindi un elemento che indica una relazione tra oggetto, segno ed interpretante.

Ferdinand de Saussure (1857–1913): nel libro “Corso di linguistica generale”(1916), De Saussure teorizza che il messaggio si verifichi con un codice (sistemi di segni) e con i segni (cellula minima dell’espressione linguistica). Il segno è l’unione di un significante (immagine acustica) e di un significato (concetto mentale). Il segno acquisisce funzione semiotica in quanto si instaura una relazione tra il significante e il significato. De Saussure fonda la disciplina della semiologia, con il compito di studiare la vita dei segni verbali e non verbali. La semantica rientra in questa branca e studia come i segni si riferiscono agli oggetti e alle leggi di attribuzione dei significati.

Roman Jakobson (1896–1982): ad ogni elemento del linguaggio corrisponde una funzione. In “Fundamentals of language”(1956) spiega che le funzioni della comunicazione sono 6: funzione emotiva (mittente), funzione fatica (canale), funzione conativa (destinatario), funzione poetica (messaggio), funzione metalinguistica (codice) e funzione referenziale (contesto). Lo scambio di informazioni, permesso dal mezzo e da aspetti tecnici, può essere alterato da disturbi esterni

Harold D. Lasswell (1948- “The Structure and Function of Communication in Society”: “A convenient way to describe an act of communication is to answer the following questions: Who Says What in Which Channel To Whom With What Effect?” Si tratta di un’ANALISI DEL CONTENUTO della comunicazione(chi, cosa, a chi, come, perché, dove, risultati)

Claude E. Shannon e Warren Weaver (1949 — “ The Mathematical Theory of Communication”):

http://communicationtheory.org/shannon-and-weaver-model-of-communication/

Un messaggio (segnale) passa da un mittente, attraverso un trasmettitore a un ricevente, lungo un canale fisico. Il messaggio viene codificato e decodificato. Il contesto gioca un ruolo fondamentale. Il messaggio deve avere una certa intensità per “sconfiggere” il rumore presente nel canale. Per Il feedback è il segnale di ritorno, verifica se il messaggio è arrivato a destinazione o meno.

Concludendo abbiamo aggiunto che fondamentale è riconoscere l’identità del mittente. La comunicazione è un PROCESSO durante il quale un mittente o locutore stabilisce una RELAZIONE con un destinatario. Si tratta di una relazione in quanto la comunicazione mette in comune due soggetti, i quali costruiscono il significato del messaggio. La comunicazione è quindi un EVENTO, in quanto funziona nel TEMPO grazie a delle RELAZIONI. Comunicare significa anche condividere, mettere in comune, trasmettere pensieri ed emozioni. Importante sottolineare la differenza tra comunicazione umana e comunicazione tecnica.

Ho approfondito gli appunti leggendo questo compendio: http://www.ueonline.it/contributi_news/teoria_della_comunicazione.pdf

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