Da homo sapiens a homo videns?

Ginevra Cocciardi
BrixenLabs
Published in
2 min readJun 19, 2017

Possiamo riferici all’invenzione della stampa a caratteri mobili come la creazione dell’uomo di Guttenberg, mentre ora con la’rrivo dei new media possiamo riferici a questo nuovo esemplare come all’uomo di McLuhan. Con l’avvento dei nuovi media la percezione che abbiamo del mondo è molto cambiata. Prima l’opinione pubblica era fatta DAL pubblico, mentre ora viene messa NEL pubblico dai media. Ciò pone un grande problema: l’obiettività dell’immagine. O meglio, la soggettività.

Con i nuovi media la distorsione e le menzogne sono perpetuate con efficacia. L’immagine bene si presta a questa manipolazione: tra 100 immagini papabili ne viene scelta una, che porta ad una decontestualizzazione del concetto che viene proiposto dai media al pubblico. Instagram ad esempio permette la pubblicazione di immagini o di video di massimo 60 secondi. Questo porta a due conclusione: la compressione e l’omissione della notizia. Omissione perchè viene scelto solo il telegenico, lasciando magari fuori le notizie che più meriterebbero. Compressione perchè nel mostrare solo 60 secondi di una notizia scompare la spiegazione del problema. Infatti i nuovi media mal si usano a spiegare (un discorso astratto è fatto di concetti e non di immagini).

Un altro problema perpetuato dei nuovi media è l’aggessività che viene scelta nel presentare le notizie. Specialmete negli USA formano la base delle notizei le cosiddette “Straight-news”, ovvero il raccontare le cose per come sono, senza fronzoli, presentandole con oggettività, imparzialità e indipendenza del potere. I media ritengono di dover essere critici e avversari. Un esempio lampante è quando vengono mostrate le proteste che tutti i giorni scoppiano in tutto il Paese. Quando viene raccontata una protesta, l’elemento definitivo con cui andrebbe presentata è l’imparzialità, ossia dovrebbero andare in onda sia l’attacante che l’attaccato. L’attacco è però molto più spettacolare ed è questo che finisce sugli schermi dei nostri smartphones. Si riempiono di cortei esultanti e trionfanti, a cui non viene contrapposta nessuna controvoce. Ad esempio, quante notizie sono state scritte su Trump, magari anche ripentendo le stesse identiche cose, senza agguingere niente di nuovo, magari tralasciando argomenti con forse meno “attrattività”?

I media trattano ogni notizia come un elemento dello show business, nel tentativo di manipolare le masse attraverso una agenda-setting prefabbricata, lasciando il popolo mal servito e spesso ignorante. The medium is the message, disse Mcluhan, e non poteva essere più corretto: i nuovi media sono esattamente il mezzo che vanno a manipolare il messaggio, come si sta sempre di più dimostrando andando avanti con gli anni e gli avanzamenti della tecnologia.

Stiamo passando forse dall’homo sapiens all’homo insipiens?

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