Diario di bordo. Venerdì 7 aprile 2017
Che cos’è la comunicazione. Parliamo dei grandi maestri con Beate Weyland
Ne abbiamo parlato spesso, ma facciamo un ripasso…
In linguistica…
De Saussure (fondatore della linguistica moderna): elabora un modello di comunicazione che definisce la comunicazione un scambio di informazioni tra un parante A a un parlante B.
Roman Jakobson (1956) : la comunicazione è un processo di scambio di informazioni tra due o più persone. Affinché ci sia comunicazione, è necessario avere un MITTENTE e un RICEVENTE, un MESSAGGIO, un CONTESTO, un CANALE e un CODICE.
Le funzioni della comunicazione secondo Jakobson sono :
Emittente. Funzione emotivo-espressiva. Sviluppare identità, direbbe Anna Quinz.
Codice. Funzione metalinguistica. Dipenda dall’audience. Es. alfabeto farfallino,…
Contesto. Funzione referenziale. Si lega al concetto di identità, più due identità si conoscono, più è facile comunicare, si pensi a due persone con identità culturali diverse.
Messaggio. Funzione poetica. Rappresenta la forma del messaggio
Canale. Funzione fatica. Funzione fatìca, sforzi per instaurare/mantenere la comunicazione
Destinatario. Funzione conativa.
Shannon-Weaver (1949): sviluppano un modello matematico sulla comunicazione attraverso cui, con una concezione strettamente fisica dell’informazione, trovare la codificazione più efficiente di un messaggio telegrafico; questo modello è unicamente basato sul canale.
Lasswell (1948): Il Modello di Lasswell è un metodo corretto per descrivere un atto comunicativo che consiste nel rispondere alle seguenti domande:
-CHI? Identità del mittente. “chi” attiva il processo comunicativo, significa collocarsi nell’area di studio dell’emittenza: vale a dire di quei soggetti che producono messaggi comunicativi
-DICE CHE COSA? Contenuto
-CON QUALE MEZZO? Canale o codice comunicativo
-A CHI? Identità dei destinatari. è il destinatario del messaggio, implica l’assunzione di un focus d’attenzione centrato sul pubblico dei media.
-CON QUALI EFFETTI? identificazione dell’obbiettivo, campo di studio degli effetti, gli effetti intenzionali o inintenzionali, diretti o indiretti, a breve o a lungo termine rappresenteranno, infatti, sin dagli inizi, le conseguenze attribuibili all’azione dei media
Secondo la Prof.ssa Weyland possiamo utilizzare il modello Shannon-Weaver per l’analisi di aziende online.
-chi comunica (Identità del mittente)
-cosa (analisi del contenuto)
-a chi (identità dei destinatari)
-perché (identificazione obiettivo)
-come (canale, codice comunicativo)
-dove (circostanze, analisi del contesto)
-con quale risultato (effetti)
Successivamente abbiamo parlato di segno e di codice:
Codice: sistema di segni (stradali, architetto, morse,…)
Codice delle immagini: codice debole, troppe interpretazioni, contesto culturale
Codice della parola: più forte
Segno:
-“qualcosa che sta per qualcos’altro, a qualcuno in qualche modo” (Danesi e Peron)
-cellula minima dell’espressione linguistica (ad esempio i numeri, mani,…)
-De Saussure: immagine acustica + concetto, è l’unione di significante e significato. Saussure intende il linguaggio (language) come potenzialità universale di sviluppare un sistema di segni.
Secondo L. Gallino, esistono 126 paradigmi di comunicazione secondo. Possiamo raggrupparli in:
-trasmissione di risorse
-influenza
-scambio di valori
-trasmissione informazioni
-condivisione
-relazione sociale
Infine abbiamo brevemente parlato di semantica:
Barts: come i segni fanno riferimento agli oggetti. (codice stradale, immagine della macchina rappresenta la macchina fisica). Problemi culturali.
La Prof.ssa Weyland consiglia tre libri:
Ritengo che conoscere i grandi maestri della comunicazione ci sia di grande aiuto per capire al meglio la realtà attuale. Conoscere le basi della comunicazione ci permette di analizzare con più efficacia brand e aziende.