Facebook sta invecchiando?
Sempre più giovanissimi preferiscono altre piattaforme, più moderne, veloci, immediate, all’“obsoleto” Facebook. Per chi ha meno di 18 anni, infatti, il social network più anziano è ormai concepito come un mero agglomerato di notizie; ed agli adolescenti, purtroppo, l’informazione nuda e cruda non interessa granché.
E allora ecco che invece aumenta la presenza degli “over”; rispetto al 2016, infatti, gli uomini e le donne con più di 55 anni sono cresciuti del 29%, mentre quelli tra i 46 e i 55 del 21%.
Cifre che testimoniano un uso diverso del social, più consapevole e attento rispetto a quella che è la tendenza presso i giovani. Gli adulti scelgono Facebook in quanto piattaforma che permette loro di mantenere una rete sociale consistente nonostante i numerosi impegni e di riconnettersi, anche se solo virtualmente, con amici e conoscenti persi di vista. «È come il bar con gli amici» afferma il romanziere sessantenne Gaetano Cappelli (http://www.goodmorningnews.it/news/19299278/); un luogo dove comunicare e scambiarsi opinioni, per una crescita continua e reciproca.
In Facebook viene preferita la qualità dei contenuti alla moltitudine degli input — risale a circa un mese fa la notizia che, grazie alle intelligenze artificiali, il social metwork sarà in grado di modificare il proprio algoritmo allo scopo di mettere in ombra quei contenuti che riportano fake news o informazioni “spazzatura”; su Facebook non c’è un limite di caratteri che è necessario rispettare, ognuno è libero di scegliere se inserire immagini, o video o link, ciascuno può decidere quanto e cosa approfondire.
Dati alla mano, risulta evidente che i giovanissimi amano mostrare le loro attività e il loro mondo su Instagram, pubblicare video su Youtube in cui si sfidano tra amici per il benestare del pubblico che li segue, e scambiarsi foto che spariscono dopo qualche secondo su Snapchat. Tutti social network – questi ultimi – che prediligono alla scrittura e alla riflessione l’immagine, immediata ed impattante (“A picture is worth a thousand words” recita un’espressione idiomatica inglese ormai diffusa ovunque).
Facebook, dunque, diventa sempre più vecchio; ciononostante rimane comunque la piattaforma più usata in assoluto: in Italia sono infatti più di 30 milioni gli utenti attivi sul social di Zuckerberg, che è stato definito “social di cittadinanza” da Alberto Stracuzzi, Customer Intelligence Director di Blogmeter — azienda specializzata nel fornire soluzioni di social media monitoring, analytics e management ad altre aziende — in quanto controllato tutti i giorni, più volte al giorno, e per questo contribuente alla costruzione della nostra identità online.
