Progettare servizi digitali per anziani: alcune accortezze

Luca Raschi
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Published in
4 min readJun 15, 2020

Quando si progetta un servizio o uno strumento digitale, spesso si cerca di creare un prodotto innovativo, magari realizzando animazioni rapide e accattivanti e cercando di seguire gli ultimi trend visuali. Spesso però alcune di queste caratteristiche che migliorano l’esperienza utente per la maggior parte delle persone, possono risultare problematiche per altre, come ad esempio la popolazione anziana. Chiaramente un buon progettista, qualora tra i suoi utenti ci fossero persone over 65, seguendo i principi dello User Centered Design sa adottare quelle accortezze necessarie per rendere la pagina web o il prodotto usabile anche per loro. Tuttavia da diversi benchmark e progetti recenti è emerso come non siano tanti, specialmente in Italia, i servizi o le applicazioni con funzionalità e interfacce appositamente pensate per gli anziani.

È però importante considerare questa fascia di popolazione come una categoria in continua evoluzione: pensati come utenti di prodotti digitali, gli anziani di oggi non sono gli stessi anziani di 10 anni fa. L’aspettativa di vita si allunga e l’età pensionabile aumenta costantemente, per cui di anno in anno le persone dai 65 anni in su diventano sempre più abili nell’utilizzo di Internet e delle app per smartphone. Ad esempio la generazione dei Baby Boomer, nata tra il 1946 e il 1964, sta raggiungendo l’età pensionabile e, a differenza delle generazioni precedenti, è molto probabile che durante la propria carriera lavorativa abbia usato computer e Internet per anni.
Sebbene la predisposizione e la confidenza nell’uso di strumenti digitali siano incrementate, ci sono alcuni aspetti che, sebbene in maniera soggettiva e individuale, rimangono costanti, come la riduzione delle abilità motorie (sia quelle più estese fisicamente sia quelle più di precisione, ed esempio la coordinazione occhi-mano) e la diminuzione delle capacità visive e mnemoniche.

Da queste considerazioni ed esperienze raccolte da progetti e ricerche passate, si possono quindi sintetizzare alcune accortezze per una progettazione su misura per gli over 65.

Linguaggio e testi
In generale, le persone anziane hanno meno dimestichezza con linguaggi tecnici, informatici, slang o termini di recente introduzione. Pertanto è suggeribile evitarli (o affiancarli a delle spiegazioni ed esempi più accessibili) ed adottare un linguaggio più discorsivo. In generale i testi dovrebbero essere brevi e semplici, scritti con linguaggio comune e proposti con font leggibili. A tal proposito è stato riscontrato come la dimensione minima di testo siano i 12 punti e che è comunque consigliabile fornire funzionalità di personalizzazione e ingrandimento. Da non trascurare, inoltre, l’utilità di funzionalità di lettura automatica del testo.

Colore e contrasto
Poiché gli anziani hanno numerose limitazioni visive rispetto ai giovani, la scelta dei colori non può essere assolutamente arbitraria. In primis è importante massimizzare il contrasto tra sfondo e testo, prediligendo background a tinta unita e colori tenui, per non affaticare ulteriormente la vista (ad esempio, usare uno sfondo bianco sporco, invece del bianco puro, riduce le possibilità di affaticamento degli occhi); anche l’uso di colori complementari può facilitarne la distinzione. È importante comunque non associare l’informazione solamente al colore, ma assicurarsi che tutta l’informazione associata al colore sia disponibile anche in assenza dello stesso (anche se questa accortezza, va detto, vale sempre: si pensi alla possibilità di utenti daltonici).

Navigazione
I progettisti dovrebbero studiare modi innovativi per comunicare il fatto che una pagina non è finita e richiede lo scorrimento: è stato dimostrato che le persone anziane hanno modelli mentali più “deboli” sono meno portate a esplorare aree e pagine che richiedono scroll o swipe.
I collegamenti dovrebbero essere identificati in modo evidente (aumentando ad esempio la distinzione tra stato normale e mouseover) e i link visitati dovrebbero cambiare colore: questo aiuta ad aumentare l’orientamento durante la navigazione.
Le call to action inoltre dovrebbero avere messaggi chiari che utilizzano forme imperative come “Vai a maggiori dettagli su …“, “Trova …“, ecc.
Anche in questo caso non va trascurata l’importanza di coinvolgere anche gli aspetti uditivi: feedback sonori e la possibilità di impartire comandi vocali sono di estrema utilità per rendere più chiare le azioni effettuate e facilitare l’interazione.

Come considerazione finale, è necessario tenere presente che l’approccio generale all’utilizzo di Internet e app è molto diverso e molto meno pervasivo rispetto ai nativi digitali: piuttosto che pensare a un’interazione di tipo “reattivo”, che necessita costantemente di input, è preferibile progettare servizi “proattivi” in grado di fornire suggerimenti o di proporre azioni e attività consigliate, accompagnando l’utente verso il completamente di task brevi e semplici

Queste sono solo alcune accortezze che in linea di massima continuano a rimanere valide nel tempo, quando si tratta di progettare pensando a persone anziane. Tuttavia diventa ancora più evidente come per questa fascia di popolazione non sia possibile generalizzare: come abbiamo visto, è una generazione che si evolve di anno in anno e, soprattutto, ognuno, a parità di età, invecchia in maniera diversa. Una ricerca utente più approfondita e qualitativa (e possibilmente partecipativa) è quindi fondamentale per realizzare prodotti o servizi digitali veramente usabili e centrati sull’utente.

Riferimenti utili

Improve Usability for Older Users

Nielsen Norman Group: Usability for Seniors: Challenges and Changes

UX Design Thinking From A Senior Citizen’s Perspective

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