Caso Colonial Pipeline, ransomware e cyber attacchi sono sempre più una minaccia per le infrastrutture critiche

BV TECH Group
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2 min readMay 20, 2021

Colonial Pipeline, uno dei più grandi e importanti oleodotti degli Stati Uniti, ha riaperto il suo oleodotto dopo l’attacco informatico.

L’attacco, compiuto venerdì 7 maggio, aveva causato la chiusura dell’intero oleodotto che rifornisce circa la metà della costa orientale del paese, tra cui città come Atlanta, Washington e New York.
L’attacco ha messo in evidenza come il ransomware, e gli attacchi informatici siano sempre più una minaccia per le infrastrutture fisiche. Nei giorni scorsi, gli hacker, appartenenti al gruppo DarkSide, hanno pubblicato un comunicato in cui hanno spiegato di non essere legati ad organizzazioni governative, aggiungendo che il loro unico intento è di «fare soldi».

Colonial Pipeline riavvia le operazioni

L’azienda fornisce prodotti petroliferi raffinati come benzina, diesel, carburante per aviogetti, olio per riscaldamento domestico e carburante per le forze armate statunitensi. Per questo motivo, i funzionari hanno dichiarato con gioia di «aver riportato il sistema alla normale operatività».
data esatta il presidente statunitense Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo per rafforzare il sistema di sicurezza informatica degli Stati Uniti, dopo le crescenti preoccupazioni per gli attacchi informatici.
Colonial Pipeline ha spiegato in una nota che la sicurezza dei propri gasdotti è sempre stata una priorità dell’azienda «come dimostrato dagli investimenti da 1,1 miliardi di dollari nella manutenzione preventiva negli ultimi cinque anni». L’azienda ha anche sottolineato di aver «investito in modo significativo nell’IT e nella sicurezza informatica».

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