Dati, Diritti, Privacy e Libertà nell’era Coronavirus

BV TECH Group
BV TECH Group
Published in
3 min readOct 30, 2020

A cura di Lorenzo Tuzi

Stiamo vivendo un periodo caratterizzato dal caos e dalla scarsa fiducia nel futuro. La realtà sembra quasi uno degli scenari collettivi che pensavamo di poter vedere solo all’interno di film di science fiction.

Il nemico invisibile del Coronavirus tiene tutti sotto scacco, compresi i sistemi sanitari nazionali e inasprisce la politica interna ed internazionale.

Europa, Stati Uniti ed Asia stanno affrontando in maniera differente questa situazione di emergenza, con più o meno difficoltà l’una rispetto all’altra, ed è in atto una trasformazione delle dinamiche politiche e sociali che sta portando l’opinione pubblica a percepire come imminente il rischio di perdita di libertà e dei diritti fondamentali come quello della privacy.

Dopo il lockdown dei mesi passati, bisogna, infatti, considerare la possibilità di uno scenario di un altro lockdown: già nei giorni passati sono stati adottati cambiamenti che hanno limitato gli spostamenti e le attività commerciali.

Oltre a dover riflettere sulla nostra libertà e sui nostri diritti, c’è anche il bisogno di dover affrontare una questione altrettanto importante: quella delle eccezioni e delle esclusività. Se da un lato troviamo, infatti, la volontà di voler “chiudere tutto” per limitare i contagi, dall’altro lato emergono, invece, delle incongruenze che sembrano contrastare proprio con le misure adottate per “proteggerci”.

È interessante riportare alcune conclusioni di uno studio di Harvard che ha preso in esame tramite vari parametri la tendenza dei cittadini a rinunciare ai propri diritti durante i periodi di crisi come quello del COVID-19. Gli intervistati hanno dato un giudizio, su una scala da 1 a 10, a fattori che hanno preso in esame la volontà e la riluttanza su (a) rinuncia ai propri diritti, (b) sostenibilità della crisi economica, (c) sacrificio della libertà d’espressione, (d) volontà nel cedere i dati mettendo a rischio la propria privacy e (e) sospensione della vita democratica.

L’Italia rientra tra quelli maggiormente disposti a rinunciare ai propri diritti per la salute e il benessere della popolazione insieme a Singapore (SGP), Regno Unito (GBR), India (IND), Canada (CAN) e Francia (FRA).

CIVIL LIBERTIES IN TIMES OF CRISIS

Il grafico mostra, infatti, come in Italia si tenda ad accettare tali misure di privazione, anche se non ai livelli estremi di India e Singapore.

Da questo punto di vista emerge come, nonostante le difficoltà di trovare gli strumenti necessari per poter affrontare questa emergenza, anche nel dominio cyber bisogna puntare sulla trasparenza e sull’efficienza delle policy per tutelare la nostra salute e la nostra sicurezza. Proprio secondo un recente rapporto dell’ISS (L’istituto Superiore di Sanità) la raccolta e l’utilizzo dei dati, in particolare quelli relativi alla salute, sono strumenti attualmente indispensabili nell’azione di contrasto a questa pandemia, purché queste limitazioni siano svolte secondo criteri di proporzionalità, precauzione e temporaneità.

--

--