I dati sono il nuovo petrolio che alimenta l’economia?

BV TECH Group
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2 min readJul 9, 2021

I big data sono ovunque. Le informazioni che rilasciamo non riguardano solo le ricerche su Google: la portata della nostra impronta digitale quotidiana è molto più vasta.

Foto, video, messaggio e attività di navigazione: ogni singola attività di questo tipo genera dati che consentiranno di prevedere e, in alcuni casi, manipolare il nostro comportamento. Circondarsi di dispositivi IoT (Internet of things), dagli assistenti digitali con microfoni sempre in ascolto fino ad elettrodomestici intelligenti, ha amplificato ciò.

Ma lo sviluppo di programmi che sfruttano l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico può portare i big data in un territorio inesplorato.

Basti pensare che molte aziende private potrebbero utilizzare le nostre foto sui social media per addestrare l’intelligenza artificiale al riconoscimento facciale senza richiederne consenso e violando così la nostra privacy. Ma la battaglia più grande è quella del controllo su come i governi possono utilizzare questo tesoro di informazioni a proprio vantaggio.

Big Data e competizione globale

Alphabet, Facebook, Amazon, Apple e Microsoft sono diventate cinque delle società quotate più preziose al mondo sfruttando l’inestimabile merce di dati. È facile comprendere come la protezione e il controllo delle risorse di big data siano diventati un obiettivo primario per i governi e le grandi aziende tecnologiche. I grandi attori globali sono in competizione per il dominio tecnologico e i big data sono lo specchio di questa competizione.

I big data sarebbero una risorsa ancora più preziosa se solo se ne correggesse la destinazione d’uso.

Parte del cambiamento potrebbe partire dai leader mondiali, il cui impegno verso la combinazione di competenze divergenti di esseri umani, macchine e big data può convergere verso un futuro tecnologico migliore.

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