Live Interview | Caffeina Break feat ActionAid

Il racconto dei nostri casi di studio con grandi Brand: Valentina Amenta incontra Daniela Biffi.

Caffeina | Team
Alla Grande
7 min readMay 6, 2022

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Caffeina Break | ActionAid

Show Notes

Boardroom|Caffeina Break è il racconto dei nostri casi di studio con grandi Brand. Interviste esclusive che raccontano l’evoluzione delle organizzazioni che hanno scelto di essere degli Experience Brand e gli scenari e le sfide future che ci attendono.

In questo episodio Valentina Amenta, Deputy EDC di Caffeina è affiancato da Daniella Biffi, Head Of Content & Media Relations di ActionAid, in un confronto mirato ad aiutare i leader e i loro team a ottenere un impatto tangibile, aumentare la traction nel proprio mercato e rendere scalabile e sostenibile il proprio Marketing. Daniela racconta anche come il coraggio sia una chiave fondamentale per chi fa Marketing, come la “provocazione” possa essere uno strumento per rendere d’impatto la Comunicazione e i trend nel terzo settore.

Live Interview | Caffeina Break feat ActionAid

[00.00/08.12] Opening Thoughts

Amenta: Con Daniela ci conosciamo da tempo e lavoriamo da tempo insieme e abbiamo fatto tanti progetti importanti. Per cui sono super contenta oggi di averti qui come nostro ospite e fare quattro chiacchiere.

Daniela, qual’è il comune denominatore tra tutte le campagne fatte insieme e soprattuto per #Call4Margherita?

Biffi: Quando progettiamo una campagna insieme a voi abbiamo in mente obiettivi di awareness, obiettivi di posizionamento, ma anche e soprattutto il cambiamento di lungo termine e tutto parte dal messaggio politico che vogliamo lanciare. Cos’è il cambiamento? Lo dice anche il nostro logo no, ActionAid dice realizza il cambiamento.

Il cambiamento è certamente quello che noi come organizzazione facciamo nei progetti che portiamo avanti in Italia, nel mondo e con le comunità, ma soprattutto il cambiamento delle politiche. Quando noi arriviamo ad influenzare decisori politici e quindi potenzialmente arrivare a cambiare una legge o a quando si arriva a influenzare la politica per stanziare più fondi su un tema, allora l’impatto che tu hai è enorme.

Le campagne hanno l’ambizione di incidere anche da questo punto di vista e quindi di preparare il terreno al lavoro che poi i miei colleghi fanno ogni giorno con le istituzioni, con i decisori politici. La comunicazione è una leva strategica anche in funzione di un cambiamento di lungo termine, chiaramente non si cambia una legge con una campagna. È evidente che parliamo di percorsi anche lunghi, ma una campagna deve avere un ruolo importante anche in questo senso.

Una campagna deve essere di forte denuncia, per essere in grado di alzare il livello di pressione sulle istituzioni. Deve attivare le persone, non vogliamo avere davanti a noi persone che influiscono in maniera passiva ma le vogliamo coinvolgere.

La campagna deve riuscire a preparare il terreno per tutto quello che verrà dopo: l’interlocuzione con la politica. Quindi le campagne devono avere un’idea creativa particolarmente forte.

Quando lanciamo una campagna è di fondamentale importanza la notiziabilità: la capacità che la campagna deve avere di entrare nel dibattito pubblico, di andare sui media e di essere rilevante per i media (dove per media intendo dalla TV ai nuovi media, i nuovi canali di informazioni nati su Instagram perché ormai il panorama dei media è veramente variegato ed è in grado di intercettare ogni età).

Mi aggancio a questo discorso per chiederti: quanto è importante per Caffeina lavorare a campagna di questo tipo?
Noi siamo dei clienti un po’ atipici.

[08.12/12.33] Why work with No-Profit, why with ActionAid?

[12.33/20.52] How to define #Call4Margherita?

Biffi: Protesta” era la parola chiave del brief, e poi pensando soprattutto a #Call4Margherita mi viene in mente la parola “Verità” è stata una campagna vera perché si è ispirata a una storia vera.

Ad Agosto 2020 una donna ha chiamato la polizia fingendo di ordinare una pizza per sfuggire al compagno violento. Quella storia ci ha ispirato e una campagna che si ispira a una storia vera è super potente; tutto quello che ho detto prima sulla notiziabilità, sulla capacità di entrare nel dibattito pubblico, la storia vera ti aiuta tantissimo. Abbiamo lanciato quella campagna nel novembre 2021 e vivevamo un semi lockdown, non era il primo lockdown in cui eravamo chiusi in casa, ma di fatto non potevamo fare vita sociale, i ristoranti erano chiusi.

Questa storia si è ripetuta a Milano: una donna in albergo ha chiamato la polizia fingendo di ordinare una pizza perché stava subendo violenza. Poi abbiamo scoperto che è successo negli Stati Uniti e in altri paesi. Quando ci avete presentato quella proposta è stato amore a prima vista, ma non solo io ma tutta ActionAid ha amato quella campagna a tal punto che anche nel 2021 ci siamo sentiti di rilanciarla.

Amenta: Sicuramente è stata una sfida difficilissima perché comunque i sequel sono difficilissimi: dover lavorare, pensare con gli stessi elementi ad un’evoluzione di quella campagna non è stato sicuramente semplice.

Vediamo la case study, Daniela che ne dici?

Caffeina feat AcionAid | Case Study

Amenta: Per rendere reale questa mancanza di fondi, far vedere che questa pizza vale tutto quello sicuramente è una metafora che tutti possono comprendere: la pizza fa parte della nostra quotidianità. Il brief arriva a giugno. Però ancora non ne abbiamo parlato.

Anticipazioni sul 25 novembre del 2022, ci sarà ancora la pizza?

[20.52/27.06] Spoiler: Brief 2022

Biffi: Siamo consapevoli del fatto che dobbiamo voltare pagina, anche se amiamo tantissimo questa campagna, è entrata nei nostri cuori, ma siamo pronti a sperimentare nuove idee creative, nuovi territori e nuove praterie. Avrete carta bianca, però insomma, abbiamo sempre alle spalle delle campagne che hanno ottenuto dei risultati ottimi.

Diciamo che quindi aspettiamo un’idea altrettanto geniale. Non so se questa cosa mi fa stare tranquilla. A me piacerebbe creare una campagna che abbia veramente un respiro internazionale perché come ActionAid lavoriamo sul tema in Italia, ma è veramente un fenomeno diffuso ovunque.

Se pensiamo che il 30% delle donne, una donna su tre, subisce violenza fisico/psicologica e non si registrano significativi passi avanti… Mi piacerebbe una campagna che ponga la questione dal punto di vista globale. Non c’è c’è ancora un brief scritto, ma mi piacerebbe vederla più internazionale, però vedremo.

Tu cosa dici?

Amenta: Globale assolutamente. Io vorrei un brief con del “coraggio”. Sfidiamo anche le istituzioni dando un messaggio del genere quindi il coraggio c’è. Campagne che sono un simbolo molto di empowerment: quello che abbiamo raccontato finora sono storie di donne che hanno avuto la forza di ribellarsi, di riuscire a salvarsi da sole con le proprie forze e col proprio ingegno, quindi assolutamente dobbiamo, secondo me, essere ancora più coraggiosi.

Bisogna definire bene il perimetro all’interno del quale poter sperimentare: i valori che guidano la nostra organizzazione e la nostra identità, come dicevi bene, è facile fare una campagna forte che fa discutere mettendo al centro i segni evidenti di una violenza subita o vittimizzando la donna. È più difficile essere forte e ce ne rendiamo conto eh, però è la strada giusta per noi, non approveremo mai un’idea creativa perché sappiamo che già che farà discutere ma che non ci rappresenta.

Parlando di coraggio dopo la mia esperienza a Cannes come giurata, sono venuta da voi facendovi vedere le case che avevano vinto a Cannes nel terzo settore.

Qual è quella che ti ha colpito di più, per quale messaggio?

[20.52/31.42] Lions Cannes: Case study 2021

[31.42/37.22] What does it mean to be a feminist?

Biffi: Noi siamo un’associazione femminista e sono molto orgogliosa del fatto che ci definiamo così per vari motivi. In tutti i programmi e progetti che portiamo avanti in l’Italia e nel mondo è sempre molto forte la lente di genere e quindi mettiamo le donne al centro. Mettiamo le donne al centro, nel senso che le poniamo in un ruolo di leadership, perché abbiamo abbiamo verificato durante l’emergenza sanitaria, che se diamo potere alle donne nelle comunità a cui appartengono, i risultati sono più efficaci.

Con questo non voglio assolutamente dire che le donne sono meglio degli uomini ma semplicemente che c’è un potenziale inespresso delle donne.

In questo senso siamo femministe perché la donna è al centro dei nostri pensieri ed è importante esserlo oggi nel 2022 perché siamo in un periodo in cui veramente non è facile fare passi avanti da questo punto di vista.

È molto importante esserci nella lotta. Quindi essere femministe oggi come organizzazione, per riassumere, è un pò questo “esserci”, essere vigili e provare a non arretrare mai non distrarsi perché abbiamo come dire un mondo attorno a noi che è insidioso. Essere femministe oggi significa anche studiare, significa proprio leggere, studiare, informarsi e mettersi in discussione costantemente.

Capire perché poi tutto questo va a influenzare i pensieri, il tuo linguaggio, le tue azioni, e di come gli stereotipi dentro di noi cambino i tuoi pensieri, i tuoi linguaggi, le tue azioni. Piccoli passi che cambiamo la cultura della società.

Meet the Experts

Daniella Biffi è Head Of Content & Media Relations di ActionAid, l’organizzazione internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà e dell’ingiustizia. Basa il suo lavoro sul rispetto dei diritti umani e agisce insieme alle comunità più emarginate attraverso programmi di sviluppo a lungo termine in Italia, Asia, Africa e America Latina. Daniela inizia il suo percorso, dopo una laurea in Filosofia Moderna, in agenzie creative come Wunderman e Ogilvy. Nel 2007 decide di lasciare la pubblicità e di mettere a disposizione del non profit le competenze acquisite negli ambiti della comunicazione strategica, dell’advertising e del direct marketing. Nel 2012 entra in ActionAid Italia, occupandosi di comunicazione istituzionale, progetti speciali di brand, strategie digitali e dove oggi è Responsabile dei contenuti e delle relazioni con i media.

#IdeasNeverSleep

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