I migliori bomber da big match

Calcio Datato
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8 min readFeb 15, 2019

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Abbiamo analizzato le performance realizzative dei centravanti del campionato italiano negli scontri diretti.

Uno degli aspetti più difficili da valutare in un giovane calciatore è l’attitudine a performare al meglio sotto pressione. È un fattore ricercato negli scout di tutto il mondo ma che difficilmente viene comprovato prima dello stress test del palcoscenico importante, del big match.

Ronaldo non sarebbe stato Ronaldo se non avesse segnato 19 gol nelle finali, Messi ancora paga — mediaticamente — la mancanza di successi con la Selección, Insigne è “bravo, ma non ha ancora vinto niente”.
È un elemento tanto importante nella fase di scouting quanto trascurato nell’analisi delle performance di un giocatore.

Abbiamo così pensato di indagare sulla capacità di performare al meglio nei big match dei centravanti delle squadre italiane qualificatesi alle coppee europee nella passata stagione, concentrandoci sul contributo offensivo negli scontri diretti fin qui giocati misurato come differenza tra gol realizzati ed expected goals.

Oltre alla squadra di appartenenza, i criteri per la selezione dei soggetti della nostra analisi sono stati ruolo (centravanti) e titolarità, definita in base al numero di minuti giocati in campionato (almeno un terzo del totale).

I migliori

I centravanti capaci di realizzare nei big match un numero di gol significativamente superiore al valore degli expected goals generati.

Mario Mandzukic

Niente meglio dei due gol in due finali di Champions League, uniti al gol realizzato nell’ultima finale mondiale, potevano suggerire il nome dell’uomo perfetto per i big match. Mario Mandzukic ha infatti tra le caratteristiche distintive quella di alzare il suo contributo in termini di gol ed assist quando più conta. Lo ha fatto in Europa ma anche in Italia, dove alle “piccole” ha preferito le migliori del nostro campionato come bersaglio per ben sei delle otto reti stagionali: un gol a Milan, Inter, Roma e Lazio, due al Napoli di Ancelotti. Numeri che gli permettono di contrapporre alla media gol di 0.18 gol per 90' contro le piccole uno 0.96 che trasforma il differenziale tra reti ed xG dal -0,1 ad un +3.96, nessuno come lui in A.

Mauro Icardi

Le sue prime apparizioni in Champions League hanno permesso ad Icardi di raggiungere lo status internazionale. Quattro gol in sei partite contro Barcellona, Psv e Tottenham sono bottino da uomo che si esalta nelle difficoltà, quando la posta in palio è più alta. In Italia, quest’anno, sembra essersi allentata la sua forza realizzativa: nove gol realizzati, 1 ogni 198', sono numeri distanti dalle medie del passato, che segnalano delle difficoltà spesso legate a fattori lontani dal campo. Nonostante il periodo difficile, Icardi riesce però a mantenere un rendimento altissimo contro le big. L’analisi della differenza tra reti segnate ed expected goals mostra come il capitano nerazzurro riesca ad overperformare soltanto nelle partite che più contano: cinque gol in sei partite contro le grandi (0,78 p90') gli permettono infatti di contrapporre da una significativa underperformance con le piccole (4 gol, 5.62 xG) al secondo miglior rendimento con le big (5 gol, 3.65 xG), confermando un trend evidente dal suo arrivo in Italia, quando al gol nel primo derby di Genova aggiunse la doppietta che costò alla Juve di Conte la seconda sconfitta italiana allo Juventus Stadium.

Duvan Zapata

10.44 xG sono bastati a Zapata per andare a segno 16 volte in questa Serie A. Una overperformance costruita in gran parte contro le piccole — 11 reti contro i 6.28 xG — ma mostrata anche contro le big — 5 gol con 4.16 xG — nonostante il maggior numero di occasioni presentatesi proprio nei match contro le grandi del nostro campionato (0.62 xG p90' rispetto allo 0.48 contro le squadre non qualificatesi per le coppe europee). Sulla distribuzione del rendimento realizzativo del colombiano pesano fortemente le 7 reti a Udinese e Frosinone, gol che portano la media per 90' a 0.84 nelle partite contro le piccole, leggeremente superiore allo 0.75 contro fin qui registrato nei big match.

In pari

I centravanti che hanno realizzato nei big match un numero di gol vicino a quello degli expected goals, in leggera overperformance (gol>xG) o in leggera underperformance (gol<xG).

Dries Mertens

Da uomo jolly sull’esterno a centravanti inamovibile, Dries Mertens sembra oggi pagare il ritorno ad uno status precario, con la figura di Milik come minaccia costante per la sua titolarità. Le difficoltà realizzative mostrate a Firenze sono state tuttavie bilanciate dal rendimento di una prima parte di stagione dove il numero di reti realizzate (8) supera i 7.77 xG. Un’overperformance costruita in gran parte contro le migliori del nostro campionato, con le reti a Roma, Juventus e Milan che gli permettono di passare da un -0.21 (5.21 xG) contro le piccole allo + 0.44 (2.56 xG) nei big match.

Krzysztof Piatek

Da Genova a Milano la capacità sotto porta del polacco non sembra cambiata. Due reti alla prima contro il Napoli, quindi altre due contro Roma e Cagliari. In campionato, Piatek ha fin qui distribuito gran parte dei suoi gol contro le piccole — 11 con 8.55 xG —andando a segno soltanto 4 volte contro le big — 2 alla Roma, 1 a Lazio ed Atalanta — un numero comunque superiore a quello degli expected goals (3.74) ma non sufficiente a garantirgli la parte alta della classifica come miglior killer nei big match.

Arkadius Milik

9 gol con 5.9 xG contro le piccole, 3 con 3.03 xG contro le prime sette. Definirla underperformance sarebbe esagerato ma il rendimento di Milik nei big match è stato fin qui inferiore a quello mostrato nelle altre partite. Due reti alla Lazio e una, decisiva, all’Atalanta rappresentano il bottino del polacco nei 567' giocati in stagione contro le migliori del nostro campionato. Una media di 0.48 gol per 90', lontana però da quella registrata negli altri match (1 gol p90') e soltanto parzialmente spiegata dal minor numero di occasioni presentatesi contro le grandi (da 0.66 a 0.48 xG p90').

I peggiori

I centravanti che hanno sin qui sprecato di più nei big match, realizzando un numero di gol inferiore agli expected goals.

Ciro Immobile

Un gol nel derby e due realizzazioni contro il Napoli non bastano per evitare a Immobile la parte bassa della classifica dei migliori bomber nei big match di Serie A. Il centravanti della Lazio sta viaggiando in leggera underperformance sia contro le piccole (-0.13) che contro le grandi (-0.18). In particolare, nei big match, Immobile ha effettivamente avuto un minor numero di occasioni da gol (da 0.60 a 0.38), un calo tuttavia non sufficiente a spiegare il diverso rendimento in in zona gol (da 0.59 a 0.38 p90').

Edin Dzeko

588' in campo nei big match ma soltanto due gol segnati, entrambi a Bergamo. Dopo un girone di andata difficile per il bosniaco, le prestazioni mostrate in questo inizio di 2019 segnalano un centravanti ritrovato, decisivo in fase realizzativa e di assistenza. Dzeko paga però le difficoltà di inizio stagione nel rendimento realizzativo sia contro le piccole — 3 gol contro i 6 xG — ed che contro le grandi (2.73 xG). Sebbene la sua media-gol sia fin qui stata leggermente superiore nei big-match — da 0.29 a 0.31 — il saldo negativo tra reti realizzate ed xG (-0,73), conferma una costante difficoltà del bosniaco nel massimizzare le occasioni presentatesi.

Cristiano Ronaldo

Il nome più inaspettato, l’uomo che ha deciso finali di Champions ma che ad oggi in Serie A ha realizzato soltanto 3 gol su 18 nei match contro le prime sette. Al netto del rigore contro la Lazio, Ronaldo ha segnato su azione soltanto contro Milan ed Atalanta, viaggiando ad una media di 0.45 gol p90' contro lo 0.88 fin qui registrato nelle altre partite. Il minor numero di occasioni da gol non basta a spiegare il calo nelle realizzazioni. Se contro le piccole Ronaldo ha una media di 0.89 xG p90', nei big match il valore scende a 0.67, ancora superiore a quello dei gol realizzati (0.45 p90'). Gran parte della sua underperformance realizzativa è infatti legata al rendimento contro le grandi dove il numero di reti realizzate è inferiore di 1.52 gol rispetto ai 4.52 expected goals.

Classificone

Ronaldo non è fin qui riuscito a mantenere la media realizzativa mostrata negli ultimi cinque anni a Madrid — 53 gol in 65 match contro Atletico, Barcellona e nei match ad eliminazione diretta — ma ha saputo determinare risultando più incisivo in fase di assistenza (3 assist) e il suo effettivo contributo nei match che più contano dovrà essere valutato soprattutto nei match di coppa da qui a maggio.

Dei nove attaccanti analizzati soltanto due — Icardi e Dzeko — hanno mostrato un rendimento negativo in fase di finalizzazione contro le piccole mentre il numero si alza a quattro — Ronaldo, Dzeko, Immobile e Milik — spostando l’attenzione sui big match. Zapata è l’unico centravanti capace di viaggiare sopra la media sia con le piccole (primo) che con le grandi (terzo) mentre Mandzukic, oltre ad essere il miglior finalizzatore nei big match, è anche l’attaccante il cui rendimento in zona gol varia di più a seconda dell’avversario affrontato. Averlo recuperato in tempo per la parte decisiva della stagione è la più bella notizia che Allegri potesse ricevere in questo inizio di 2019.

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