Ritrovare Milan Skriniar

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Il difensore slovacco ha dovuto adattarsi ad un contesto nuovo per entrare nella lista dei preferiti di Conte

Gli è servita un’intera stagione, qualche panchina e un paio di giorni da possibile pedina sul mercato ma Skriniar sembra essersi finalmente integrato nella struttura dell’Inter di Conte.

Ma cos’è cambiato rispetto ai primi anni in nerazzurro? Com’è cambiato il suo apporto nelle due fasi in questo inizio di campionato?

I fattori alla base della sua ritrovata capacità di performare ad alti livelli sono sostanzialmente tre:

1. Il tempo: gli ci è voluto più o meno un anno prima di adattarsi a pieno ad una difesa a 3 che lo porta spesso lontano dalla propria area verso la linea laterale

2. Fiducia e minuti: non è più costretto a giocarsi il posto con Godin e/o D’Ambrosio

3. Posizione: nella passata stagione si è spesso adattato al ruolo di braccetto di sinistra, oggi viene invece impiegato con costanza a destra

Oltre al passaggio da sinistra a destra, l’heatmap di questo inizio di campionato evidenzia anche come Skriniar arrivi a toccare palla ben oltre la linea di metà campo

L’abilità negli 1 vs 1 era apparsa da subito come la dote principale dello slovacco. Già dalle prime uscite in maglia nerazzurra aveva mostrato una spiccato talento nell’individuare il frame perfetto per puntare la palla e strapparla dai piedi dell’avversario.

Una caratteristica talmente evidente da non permettere di ignorare il calo della passata stagione. Skriniar è spesso apparso vulnerabile, perso all’interno di situazioni nuove che faticava a trasformare in riferimenti. Vuoi per la difesa a 3, per i tanti minuti a sinistra, per i costanti ballottaggi o forse per tutte e tre le cose insieme, sembrava aver smarrito quella che è ancora oggi la sua dote principale.

Le certezze di questo inizio stagione sembrano invece averlo rimesso in pari con le sue potenzialità. È salita la percentuale di tackles vinti e quella di azioni di pressing riuscite. Ha sin qui affrontato 16 situazioni di 1 vs 1 e ne ha neutralizzate il 75%, la percentuale più alta da quando è all’Inter.

Lo Skriniar della stagione 20/21 ha però dovuto adattarsi ad un contesto diverso anche in fase di possesso. Con Barella ed Hakimi al suo fianco ha meno responsabilità in termini di risalita palla ed è invece maggiormente coinvolto nelle dinamiche della sempre trafficata catena di destra dell’Inter.

Meno laser pass, meno filtranti per le punte e maggior coinvolgimento nel breve con Barella ed Hakimi. Statistiche e combinazioni di passaggio evidenziano come oggi Skriniar sia meno regista e più staffettista.

Combinando con Barella e Hakimi lo slovacco si trova spesso a ricevere o ad impostare nella metà campo avversaria. Il lavoro con Conte lo porta spesso ad aggiungersi ai due sulla corsia di destra (soprattutto contro blocchi bassi) per offrire un’alternativa nel corridoio interno oppure allargandosi fino a calpestare con i piedi la linea laterale.

Skriniar di sovrappone sulla destra per accompagnare la progressione palla. Una volta arrivati nell’ultimo terzo, la presenza dello slovacco permette ad Hakimi di andare ad attaccare lo spazio alle spalle di Frabotta che è però bravo a chiudere la linea di passaggio. Si forma quindi un triangolo con Barella vertice basso, Hakimi che completa la corsa entrando dentro il campo e Skriniar che riceve palla a 1 metro dalla riga

L’integrazione dei movimenti di Skriniar con quelli di Barella e Hakimi è ormai ben oliata ma sembra a volte portarlo a scelte conservative quando invece ci sarebbe la possibilità di andare a trovare direttamente le punte con uno dei filtranti che ha già dimostrato di saper effettuare con efficacia.

Skriniar vede il movimento di Lukaku, avrebbe la possibilità di servirlo ma preferisce invece appoggiarsi su Hakimi per consolidare il possesso

Skriniar è oggi più maturo rispetto al giocatore visto agli inizi della sua avventura all’Inter. Ha saputo integrare le sue caratteristiche con le necessità difensive del metodo Conte. Si è calato in un ruolo leggermente diverso anche in fase di possesso perdendo però qualcosa in termini di incisività con il pallone tra i piedi.

Con Conte Skriniar ha messo alla prova le sue abilità e mostrato capacità di adattamento che torneranno utili anche in un contesto diverso, a 3 o a 4, che possa nuovamente premiarlo per qualità e avversione al rischio anche in fase di impostazione.

Dati FBref e Wyscout, immagini Wyscout

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