Se ancora non conoscete la canapa, correte ai ripari: 10 cose da sapere sulla pianta miracolosa

Ricca di proteine, antiossidanti e vitamine, se utilizzata in cucina; pronta a sostituire la plastica o a trasformarsi in carta, in tessuto o addirittura in un combustibile, se destinata ad altri usi. Conosciuta dalla notte dei tempi e utilizzata nella medicina naturale, la canapa è una delle piante più versatili del mondo. Vittima del proibizionismo, perché confusa con la “sorella” marijuana, la canapa industriale sta acquisendo sempre più fama, vincendo la diffidenza dei consumatori.

Canapa Mundi
Il blog di Canapa Mundi
6 min readFeb 6, 2018

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Celebrata da più parti, nel campo bio ma anche nei grandi eventi, come “Canapa Mundi”, Fiera Internazionale della canapa, che si terrà a Roma dal 16 al 18 febbraio, questa pianta merita, dunque, di conquistare un posto di primo piano tra le specie vegetali amiche dell’uomo e dell’ambiente. Ecco dieci cose che forse non sapevate sulla canapa:

  1. La canapa è una pianta antichissima

La canapa è una pianta legnosa annuale costituita da un fusto alto e sottile, disseminato e sormontato da foglie, che può raggiungere e in alcuni casi superare i 4 metri di altezza. È caratterizzata da fibra eccezionalmente resistente, pasta ricchissima di cellulosa e semi estremamente nutrienti. A seconda dei differenti metodi di coltivazione e lavorazione, può trovare impiego in diversi settori, da quello alimentare a quello tessile. Il suo uso si perde nella notte dei tempi: è infatti considerata una delle più antiche colture della civiltà umana e da sempre utilizzata nella medicina naturale.

2. Qual è la differenza tra canapa e marijuana?

La differenza è nel grado di Thc. La famiglia della canapa comprende diverse specie di piante. Tra di esse, quella più utilizzata dall’uomo è la Canapa Sativa, la cui resina è praticamente priva di cannabinoidi, ovvero le sostanze psicotrope di cui il Thc è il principale componente, ed è quindi usata nel settore alimentare, tessile, energetico. I cannabinoidi invece sono presenti nelle foglie e nelle infiorescenze di un’altra specie di canapa, la Canapa Indiana o Canapa Indica. La sua resina è ricca di Thc: fin dall’antichità erano note le sue proprietà curative, tanto che sia in Oriente sia in Occidente era diffusa la pratica di fumare le foglie arrotolate di canapa. La marijuana è considerata una droga leggera e la sua coltivazione in Italia è vietata. Canapa e marijuana non sono, dunque, la stessa cosa. La canapa, inoltre, pur mantenendo un aspetto simile alla marijuana, è stata sempre più selezionata per l’uso industriale, il che ha ridotto al minimo le concentrazioni di THC. In una normale varietà di canapa industriale certificata la quantità di THC è irrilevante e trascurabile (meno dello 0,2%) e, quindi, completamente legale.

3. Da pianta fuorilegge a risorsa per l’economia

All’inizio del 1900, prima dell’avvento del proibizionismo, in Italia si coltivavano più di 100mila ettari di canapa. Nel 2015 ne abbiamo coltivati poco più di 3mila. Questo perché la pianta è passata dall’essere centro di un’economia fiorente a prodotto fuorilegge, a causa della confusione con la marijuana. Oggi la canapa vive un periodo di riscoperta. La nuova legge italiana sulla canapa industriale è entrata in vigore il 14 gennaio 2017 e stabilisce, tra le altre cose, che non è più necessaria alcuna autorizzazione per la semina di varietà di canapa certificate con contenuto di THC al massimo dello 0,2%. Al di sotto di questa soglia, quindi, è possibile coltivare canapa senza problemi.

4. L’uso in cucina: l’olio di canapa

L’olio di canapa è ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi di Cannabis Sativa. Può essere utilizzato in cucina come un qualsiasi altro olio e può essere integrato alla normale dieta per favorire e proteggere il corretto funzionamento dei processi fisiologici, dal metabolismo alle difese immunitarie. È noto per le sue proprietà antiossidanti, analgesiche e antiinfiammatorie, per attenuare lo stress, l’insonnia e l’ansia. Inoltre, possiede un perfetto equilibrio tra Omega 3 e Omega 6. È anche un potente elisir di bellezza, in grado di rendere la cute morbida, elastica e levigata, anche agendo contro acne e psoriasi, soprattutto quando viene usato nelle creme. Nonostante i benefici derivanti dal suo uso, è ancora poco conosciuto, se non dai consumatori di nicchia del settore biologico. La popolarità di questo prodotto sta crescendo piano piano, ma ancora è frenata dagli alti costi e dalla disinformazione.

5. Il “super cibo”: i semi di canapa

Ottenuti dalla pianta erbacea Cannabis Sativa, i semi di canapa sono considerati un alimento completo dal punto di vista proteico: per questo sono molto apprezzati da chi segue un regime dietetico vegetariano o vegano. Infatti per il 25% sono composti da proteine, ma in una combinazione eccezionale che vede presenti tutti gli 8 aminoacidi essenziali per la sintesi proteica. Spesso definiti “super cibo”, hanno diverse proprietà: grazie all’alta presenza degli acidi polinsaturi, sono utili per combattere e prevenire diversi disturbi tra i quali l’arteriosclerosi, disturbi cardiovascolari, colesterolo, artrosi, malattie del sistema respiratorio (ad esempio asma, sinusite e tracheite), eczemi e acne. Dal sapore gradevole, in cucina possono essere utilizzati per condire insalate.

6. Dalla canapa ai tessuti: anche le vele dei Fenici erano fatte di canapa

La canapa può essere impiegata anche nel settore tessile. Le coltivazioni di canapa si pongono come un’alternativa a quelle di cotone, le quali spesso vengono criticate per il loro impatto ambientale, sia per il ricorso a pesticidi, sia per l’uso di ingenti risorse idriche. La pianta di canapa è più sostenibile: richiede un impiego di pesticidi e di fertilizzanti decisamente inferiore. Dalla canapa, inoltre, si ottengono filati resistenti utilizzabili per la produzione di tessuti destinati alla produzione di manufatti tessili, accessori e capi d’abbigliamento. L’uso nel settore tessile è antichissimo: sembra che i Fenici la utilizzassero per realizzare le vele delle imbarcazioni.

7. Dalla canapa alla carta: la Costituzione americana fu scritta su fogli di canapa

Pochi sanno che dalla canapa è possibile ottenere carta di utilizzo comune o di alta qualità: si potrebbe usare anche per stampare giornali o per produrre cartoni. È ottenuta dalla stoppa e dalla parte legnosa della canapa, chiamata canapolo, rimaste a seguito dell’estrazione della fibra tessile o dei semi. Dato che si utilizzano gli scarti, si potrebbe impiegare un’unica coltivazione di canapa — principalmente usata per produrre fibre tessili, semi o olio — anche per produrre carta, con un vantaggio in termini di risparmio economico. L’uso della canapa per produrre carta è noto da tempo: anche la Costituzione americana fu scritta su fogli di canapa. Negli USA, in particolare, la canapa è stata molto coltivata, fin dall’epoca della colonizzazione: i primi Stati istituiti negli USA richiedevano agli agricoltori di coltivare legalmente la canapa, sanzionando chi si opponeva.

8. La canapa può essere una valida alternativa alla plastica

La cellulosa contenuta nella pianta permette di ottenere materiali plastici degradabili che possono essere utilizzati per la produzione di imballaggi e di materiali da impiegare con una funzione isolante. In questo senso, quindi, la canapa può porsi come alternativa al petrolio.

9. La canapa può essere utilizzata come combustibile

Anche in questo ambito si conferma amica dell’ambiente e come un possibile sostituto del petrolio. Utilizzarla per la combustione non incrementerebbe infatti i quantitativi di Co2 rilasciati in atmosfera, in quanto l’emissione di anidride carbonica durante la combustione sarebbe controbilanciata dal quantitativo di Co2 assorbito dalla canapa stessa nel corso della coltivazione delle relative piante.

10. La canapa guarda al futuro della bioedilizia

La canapa e la sua fibra vegetale trovano un ottimo impiego in quella che viene definita bioedilizia, ovvero edilizia sostenibile. Prima di tutto, sintetizzando il carbonio, la canapa riduce le emissioni di CO2 nell’atmosfera ed è quindi in grado di rendere gli ambienti in cui è applicata più salubri e meno inquinati. Ma non è solo questo a renderla speciale in questo settore: l’uso di blocchetti o della calce di canapa è in grado di garantire un ottimo isolamento termo-acustico, protezione da insetti e microbi, regolamentazione termo–igrometrica, traspirabilità e resistenza al fuoco.

Articolo tratto da Huffington Post Italia

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