Video di Piacenza, le scuse alla vittima e ai lettori

Carlo F Dalla Pasqua
Carlo Felice Dalla Pasqua
2 min readSep 2, 2022

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I giornalisti possono sbagliare, ma devono avere il coraggio di ammetterlo, per rispetto verso i protagonisti, volontari o no, delle vicende di cronaca e verso chi ci considera più affidabili di altri perché professionisti dell’informazione. Una cosa che non è accaduta nel caso del video della violenza sessuale di Piacenza.

Scrivo queste righe innanzitutto per chiedere scusa alla donna violentata: il video che riprendeva la violenza, anche se i volti erano stati nascosti, a quanto mi risulta è stato pubblicato il 21 agosto sul Gazzettino, il giornale per il quale lavoro, oltre che sul Messaggero e su Libero. E ci è rimasto per più di un giorno, prima che qualcuno decidesse di toglierlo, nonostante la grande eco mediatica provocata dopo poco dalla pubblicazione anche su uno o più profili social di Giorgia Meloni. E le scuse vanno anche ai lettori: sono stato e sono orgoglioso di lavorare al Gazzettino, un giornale che da 135 anni racconta il Veneto e il Nordest: per questo, per il legame che il giornale ha con la sua terra, mi sarei aspettato che i giornalisti del Gazzettino, attraverso i loro rappresentanti, chiedessero scusa anche ai lettori.

Non volevo un attacco a una collega o a un collega che ha sbagliato, lungi da me: mi aspettavo che qualcuno con l’autorità di rappresentare i giornalisti del Gazzettino intervenisse quantomeno all’interno del giornale per aprire un dibattito e capire come correggere l’organizzazione; mi aspettavo che spiegassimo a chi ci legge che è stato commesso un errore, un errore molto grave, perché ha reso riconoscibile la vittima di una violenza sessuale, stando a quello che lei stessa ha detto. L’etica giornalistica ci impone di correggere gli errori, la morale personale ci chiede almeno di scusarci. Quello che hanno fatto o faranno Procura della Repubblica, Garante della privacy e Consiglio di disciplina dei giornalisti non mi interessa qui, perché questo è un problema più importante di un problema legale, è un problema etico. Non è successo nulla di quello che speravo e che avevo chiesto ripetutamente al Comitato di redazione del Gazzettino. Per questo, dopo una dozzina di giorni, ho deciso di scrivere io queste scuse, anche se sono un semplice giornalista e posso rappresentare soltanto me stesso.

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