2018: l’ora degli insetti (sulla tavola)

Dall’anno prossimo anche in Italia gli insetti potranno essere commercializzati a scopo alimentare: il 47% degli italiani si dice pronto. E voi mangereste, ad esempio, un burger di larve?

Aceto Balsamico di Modena
Carlotta Garancini

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Due etti di cavallette, uno di grilli e qualche manciata di larve. In un futuro non troppo lontano queste voci potrebbero costituire la nostra lista della spesa oppure gli ingredienti per una ricetta tutta nuova. Che gli insetti diventino parte della nostra alimentazione (per nostra si intende quella occidentale) non è più solo un’idea buffa a cui pensare con curiosità o con ribrezzo, e nemmeno soltanto un’ipotesi assurda, ma è ormai realtà. In alcuni paesi europei esistono già allevamenti autorizzati, alcuni ristoranti li servono nei piatti, e dal mese scorso anche la grande distribuzione partecipa a questa rivoluzione.

In Svizzera la Coop ha infatti deciso di commercializzare dal 21 agosto i prodotti di Essento, una start up con base a Zurigo che produce cibo a base di insetti. A essere disponibili in punti vendita selezionati da Lugano a Losanna sono i burger fatti con le larve della farina (Tenebrio molitor), riso, verdure come carota, sedano e porro, nonché diverse spezie come origano e chili, e le polpette sempre a base di larve, questa volta mixate a ceci, cipolla, aglio, coriandolo e prezzemolo, “che possono essere gustate al meglio nel pane pita, guarnite da un’insalata fresca e servite con la salsa allo yogurt”, si legge nel comunicato della Coop. «L’utilizzo degli insetti per la preparazione di alimenti è positivo sotto molti aspetti: il loro potenziale culinario è estremamente ampio, la produzione salvaguarda le risorse e il loro profilo alimentare presenta valori nutrizionali molto soddisfacenti», ha spiegato Christian Bärtsch, co-fondatore di Essento, che ha già pubblicato un libro di ricette con gli insetti e organizza cene e corsi sul tema.

Alla diffusione degli insetti sulle tavole d’Europa, contribuirà notevolmente l’entrata in vigore, nel gennaio 2018, della legge europea sul novel food che dà il via libera al commercio di cibi nuovi come alghe e, appunto, insetti, in tutti i paesi della Ue, Italia compresa. Qui non esistono ancora regole per la produzione di cibo a base di insetti, dunque questo tipo di alimenti dovrà essere importato. Ma cosa ne pensano gli italiani? Il Centro studi per lo sviluppo sostenibile della Società Umanitaria ha condotto un’indagine per scoprirlo. Su 500 persone intervistate, il 47% ha affermato di essere d’accordo con la commercializzazione di insetti a scopo alimentare e il 28% sarebbe disposto a mangiarli. Si tratta per lo più di giovani, uomini, viaggiatori frequenti, ambientalisti. Il 44,5% in particolare si è detto disposto a mangiare formiche senza che vengano camuffate. Tra gli insetti che gli intervistati mangerebbero (ma senza riconoscerli) ci sarebbero grilli, cavallette, cicale.

Ma perché mangiare gli insetti? La Fao da anni spinge in questa direzione. Gli insetti abbondano e permetterebbero di sfamare milioni di persone (già 2 miliardi se ne nutrono), sono economici, sono proteici, la loro produzione sarebbe più sostenibile rispetto a quella della carne (meno consumo di suolo, di acqua e di energia), inoltre emetterebbero meno Co2 del bestiame. E voi cosa ne pensate?

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Aceto Balsamico di Modena
Carlotta Garancini

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