From Australia with Love

Adam Hansen e il mondo sottosopra

Stefano Medaglia
Carollo & Malabrocca Cycling Club
5 min readFeb 28, 2018

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In Australia, si sa, è tutto strano. Sottosopra. Cigni neri, ragni giganti, mammiferi che fanno le uova e soprattutto l’acqua dello sciacquone che gira al contrario. Posto strano l’Australia, tipi strani gli australiani.

Come quella volta che ci hanno fatto questo scherzetto. L’induzione è quel processo logico che, partendo da un certo numero di casi particolari, cerca di stabilire una legge universale. Sembra semplice e abbastanza ovvio, tutto sommato: se ogni cigno che vedo nella mia vita è bianco, allora ne deriverò che tutti quanti i cigni saranno bianchi. Bello, sembra funzionare. Se non fosse che un giorno, nel 1697, un tale, Willem de Vlamingh, trovò un cigno nero. Guarda caso in Australia: posto strano l’Australia. Poi, sia chiaro, lo scoprì per noi europei, dal nostro particolare punto di vista, perché chi lì ci abitava lo sapeva benissimo che esistevano i cigni neri, ma tant’è.

Noi, in questa parte del mondo, abbiamo delle idee chiare su come le cose debbano andare, se non fosse che poi arriva qualcuno dall’Australia che ha idee un po’ diverse. Giusto per ricordarci che forse non abbiamo sempre ragione, che non sempre c’è un motivo perché le cose debbano restare identiche a come sono sempre state.

Se non fosse che poi arriva uno come Adam Hansen, ad esempio.

Adam è uno con le idee chiare, solo che sono idee tutte sue.

Passistone classe 1981, grande gregario di velocisti come Cavendish e Greipel (insomma, mica roba da poco), oggi Adam corre per la squadra belga Lotto Soudal.
Vittorie? Qualcuna, non molte. Ma Adam ha scelto un altro modo per farsi ricordare: un modo forse migliore per farsi amare. Personalità, carisma, stile, chiamatelo un po’ come volete: sicuramente lui ce l’ha in abbondanza.

Eccovi un esempio: alto 1,86 per 75 kg, le grandi salite non sono il suo forte, quindi si arrangia come può. Cioè, mentre limita i danni, ha deciso di godersele, le salite, bevendo le birre che i tifosi prontamente gli passano. Capito cosa intendo con personalità, carisma, stile?

Ma, non dimentichiamocelo, è australiano Adam: quindi più di tutto gli piace fare le cose al contrario, sottosopra, a modo suo. Adam è uno con le idee chiare, solo che sono idee tutte sue.

Ingegnere, appassionato di informatica, Adam è una specie di MacGyver del ciclismo.
La sua radio è stata modificata — da lui stesso, chiaro — per essere più leggera e compatta di quella degli altri corridori e una volta ha persino aggiustato la connessione internet del bus di una squadra avversaria. Per intenderci, Adam è uno che quando va a correre in bici, si porta il cubo di Rubik in valigia: bisogna aggiungere altro?

E se unite le idee insolite con lo spirito da smanettone ne vengono fuori delle belle.
Mentre i suoi colleghi indossano delle normali scarpette fornite dai vari sponsor, lui ha deciso di fabbricarsele da solo, così, giusto per farsele come piacciono a lui. Irragionevolmente leggere, sono completamente in carbonio e ricalcano perfettamente la forma del suo piede: praticamente più delle calze che delle scarpe. E già che c’era, Adam ha anche deciso di mettere le tacchette dei pedali a sgancio rapido in una posizione insolitamente arretrata, fregandosene di quello che fanno tutti i suoi colleghi.

Così, giusto per avere idea della sua posizione in bicicletta.

Ma di idee tutte sue Adam ne ha tante, così anche le pedivelle che usa sono insolite, più lunghe di quelle che usano gli altri corridori. Se gli chiedete perché, la risposta è semplice: più lunga è la pedivella meno coppia è necessaria per mantenere gli stessi giri al minuto, e, dato che potenza = coppia x giri al minuto, ciò significa meno potenza a parità di frequenza di pedalata. Detto in altre parole è più efficiente.

L’elenco di particolarità non si ferma di certo qua: manubrio stretto per essere più aerodinamico, attacco manubrio estremo e sella avanzata. Tutto per assumere una posizione sulla bicicletta il più aerodinamica ed efficiente possibile.
Tutto o quasi contro le principali convenzioni del mondo del ciclismo. Un po’ come la storia del cigno nero.

“I have a huge handlebar drop from seat height. I use 180mm cranks, ride 38cm handlebars and have my cleats pushed back as far as I can. It sort of goes against what everyone says, and against what the team mechanics tell me. Cycling is a very cultured sport and has a huge history, which is very special, but some people are a bit stuck in their ways too.”

Le idee chiare, ma tutte sue, Adam le ha anche in materia di preparazione.
Per allenarsi va poco in bici, preferisce fare altri sport come lo sci di fondo, così quando torna in sella se lo gode di più, il ciclismo. Perché se ti annoi, puoi anche lasciar perdere e cambiare lavoro.

Ma soprattutto Adam detiene un record, e che record! 19 grandi giri consecutivi terminati.

Non è mica roba da poco finire una corsa a tappe di tre settimane: significa essere partito per 21 giornate ed essere sempre arrivato entro il tempo massimo, senza mai mollare o ritirarsi, indipendentemente da cadute e altri problemi. Questo moltiplicato per 19 volte consecutive. Giro a maggio, Tour a luglio e Vuelta a settembre, per poi ricominciare l’anno dopo e quello dopo ancora e così via. Dalla Vuelta 2011 non si è più fermato e non ha saltato nemmeno una delle tre grandi corse a tappe. Capito perché la gente gli offre la birra sulle salite?

E pensare che la squadra — in preda a chissà quale delirio — non lo aveva convocato alla Vuelta 2017, cosa che avrebbe interrotto il suo record a 18. Ma poi il miracolo: Rafael Valls si rompe il bacino in allenamento poco prima della partenza della corsa a tappe spagnola. Richiamano Adam, lui si fa trovare pronto.
È sbagliato gioire delle disgrazie altrui, chiaro, ma dite la verità: vi sarebbe piaciuto se il record di Adam si fosse interrotto così, contro la sua volontà? Siamo sicuri che molte persone abbiano fatto salti di gioia al forfait di Valls. Magari lui lo ha fatto apposta, per la gioia di tutti noi, chissà.

E così ora sono 19 grandi giri consecutivi, con la certezza che anche nel 2018 Adam farà quello che gli riesce meglio: tenere duro, non mollare e farsi volere un gran bene dalla gente.

Perché in un mondo di cigni bianchi ogni nuovo cigno non aggiunge molto a quello che sappiamo già, non fa che confermare le nostre convinzioni e i nostri pregiudizi. A meno che quel cigno non sia nero e venga dall’Australia, e allora, sì, cambia tutto.
Tipo strano, Adam. Insomma, un tipo interessante.

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