Com’è cominciata…

Clara Attene
Cartesio e l’armatura
2 min readAug 10, 2016

Premessa: anche se qui mi occupo prevalentemente di temi diversi dal mio lavoro, il lavoro fa parte della vita. Per un sacco di motivi: il tempo che impegna, le soddisfazioni (e le grane) che da, il guadagno che permette di realizzare… e il fatto che sto facendo una riflessione, guidata dalla brava e sorridente (in modo irresistibile e contagioso) Gioia Gottini. #lunadimielebiz

Quando ho pensato di fare la giornalista per la prima volta avevo più o meno 16 anni e avevo un’idea chiara in testa: volevo fare la telecronista sportiva. Mi piace(va) il calcio e lo sport, praticamente tutto, e Tutto il calcio minuto per minuto è uno dei programmi più rilassanti, più emozionanti e meglio confezionati che esistano in radio, secondo me.

L’anno dopo, durante le vacanze tra la quarta e la quinta ragioneria, sono passata per Urbino e sono andata a chiedere informazioni all’Ifg, l’Istituto per la Formazione al giornalismo, che poi nel 2006 sarebbe diventato la “mia” scuola di giornalismo. Quell’anno, mentre ero a Dublino subito dopo la laurea, chiacchierando con un ragazzo italiano mi tornò in mente l’idea di fare l’Ifg. Il giorno dopo andai a sbirciare sul sito e il bando era appena uscito. Un segno del destino? Mi piace pensarlo! :)
Ho fatto le selezioni — e alcuni momenti di quei giorni di viaggi ed esami mi sono rimasti stampati in testa, come se fossero accaduti il mese scorso — et voilà, ero un’allieva del biennio 2006–2008.

Da lì sono nati otto anni di collaborazione con IlSole24Ore che ha prodotto passioni imprevedibili, come quelle per l’industria dei trasporti, dell’auto e dell’aerospazio; altrettanti anni di collaborazione con IlVenerdì di Repubblica servono invece per soddisfare la mia curiosità su cosa accade nel mondo, fuori dall’Italia. Poi nel tempo, l’interesse per i dati mi ha portato a creare Viz&Chips, il gruppo di lavoro con cui mi occupo di data visualization e data journalism. E ancora, oggi mi occupo di uffici stampa, in particolare in ambito cultura e tech, collaboro con una startup che fa news content curation, Good Morning Italia, e persino questo mestiere provo a insegnarlo all’Ifg di Urbino e al Master in Giornalismo Giorgio Bocca a Torino.

Ma tornando alle origini, perché? La prima risposta, di pancia, è perché, penso, raccontare una storia, le storie per me è una “droga”. Ma, recentemente, ho capito un’altra cosa, ancora molto più importante: perché sono affascinata, attratta dalle persone che danno vita alle storie che posso raccontare come giornalista o come addetta alla comunicazione ed entrare in contatto con queste persone, provare a conoscerle, talvolta riuscire a condividere dell’empatia con queste persone, questo è il sale del mio mestiere.

--

--

Clara Attene
Cartesio e l’armatura

Human being. Keen on psychology, talks about inspiring experiences and realisations that make life better. Known also as a (data)journalist.