Dove è possibile lasciarsi andare

Clara Attene
Cartesio e l’armatura
2 min readMay 6, 2017

Il bene, per me, può essere soltanto un’altra persona. Che cos’altro potrebbe essere? — Ivan Ilich

Comincio da qui, da una citazione che mi ha “regalato” un’amica, ormai qualche mese fa, insieme ai suoi auguri di Natale. Perché il tema di questo post sono le relazioni (di tutti i generi) e, all’altro capo di una relazione, c’è una persona.

E così, per cominciare forte, mi sento di dire che in quell’altra persona o persone, non c’è mai solo bene o solo male.
Mi sento in realtà molto d’accordo con la frase di Ilich per un motivo: tutto ciò che viene da un altro essere umano, analizzato attentamente e fatto proprio nel modo giusto contiene “del bene”.

Perché un elemento molto potente delle relazioni è che ci dicono sempre molto di noi, a voler “ascoltare” tutti i messaggi che ne possiamo tirare fuori: ci dicono che cosa stiamo cercando, ci dicono se lo stiamo trovando (e qui, sì, possono venir fuori i dolori talvolta), ci dicono anche che cosa stiamo dicendo realmente agli altri e, forse, di capire se stiamo dicendo davvero quello che abbiamo in mente. E se no, di chiederci: “Perché no? Qual è il freno?”.

Il 2016 mi ha chiesto di trovare un modo, giusto per me, per accettare che ci sono situazioni in cui le relazioni si interrompono. In primo luogo perché finisce la vita — “condizione stessa dell’essere vivi”, dice Winston Churchill nella prima puntata della serie The Crown — altre volte perché cambiano le strade. Parte del modo giusto, per me, è salutarsi adeguatamente. Con la tranquillità che chi va, ha lasciato dietro qualcosa e per questo qualcosa, se voglio, posso trovare un posto nella mia vita di oggi.

Altre volte invece succede perché quel posto, dentro di noi, che una volta c’era, non c’è più.
Le persone cambiano, cambiano gli spazi che abbiamo dentro: si allargano per fare posto ad altro, si restringono per espellere ciò che non ci sta più.
E quando questo succede, la relazione che si interrompe genera una sensazione liberatoria: si dissolve quasi in un momento quel senso di soffocamento, di pesantezza, si crea all’improvviso uno spazio che appare nuovo, immenso, promettente. Dove è possibile lasciarsi andare.

Spoiler: mentre si cambia, le cose cambiano, alcune persone se ne vanno, resta, sì, un po’ di malinconia perché c’è sempre un piccolo “strappo”, quell’assenza data da una relazione che non c’è più di cui si sente il sapore.

Bonus track: Epilogue, La La Land OST

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Clara Attene
Cartesio e l’armatura

Human being. Keen on psychology, talks about inspiring experiences and realisations that make life better. Known also as a (data)journalist.