Il Presidente è nudo

Come prendersi gioco della censura quando il conservatorismo si espande a macchia d’olio.

Mariateresa Pazienza
Casa di Ringhiera
3 min readFeb 8, 2017

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Photo credit: John Brian King

Alcune settimane fa sono venuta a conoscenza di Nude Reagan, il progetto di John Brian King che mi ha permesso di sviluppare diverse facce dello stesso prisma. Nude Reagan è una serie di scatti pensata e creata in modo preciso, ossessivo, freddo. Come se, a voler spogliare tutti gli scatti e sottoporli alla luce di un neon, fosse l’unico modo di scavare in profondità.

Ho avuto un interessante scambio di opinioni con John, che mi ha rivelato quanto sia stato reputato controverso Nude Reagan da alcuni suoi amici. Ciò che non riuscivano ad accettare era il bizzarro faccione del presidente più conservatore — e rompicoglioni — della storia d’America e la scelta di John di fotografarlo su una serie di corpi femminili nudi.

Il valore di Nude Reagan è proprio quello di riuscire a unire il simbolo del pudore americano per eccellenza a un corpo nudo e noncurante della censura. La forte chiusura della personalità di Reagan, che negli scatti aleggia come se fosse uno di quei fantasmi che si nascondono nell’ombra di uno qualsiasi dei tuoi conoscenti, va a scontrarsi con il corpo in tutta la sua fisicità e le sue peculiarità.

La maschera, che da sempre è oggetto di diversi generi artistici, in questo caso ha lo scopo di demistificare quel pesante macigno che è la censura, rendendo gli scatti attraverso un contrasto che si sviluppa al centro di un mondo vuoto come l’ufficio abbandonato in cui John ha realizzato la serie.

Nude Reagan è stato realizzato con una Fujifilm Instax Mini 8. Per l’intero progetto sono state coinvolte 23 ragazze. Spurl Editions ha raccolto tutti gli scatti nell’omonimo libro facilmente reperibile online.

Qui il sito web di John Brian King.

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Mariateresa Pazienza
Casa di Ringhiera

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