Vecchi e nuovi alt-J

Esce oggi Relaxer, il terzo album della band inglese.

Michele Nenna
Casa di Ringhiera
3 min readJun 2, 2017

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Nell’ottobre del 1998 uscì LSD, un videogioco per PlayStation creato dalla casa produttrice giapponese Asmik Ace. Il prodotto riscosse un certo successo tra una piccola parte dei players, incuriositi a loro volta da cosa fosse realmente nascosto dietro a quella sigla. Vennero costruite diverse ipotesi che alimentarono la comparsa di una lunga schiera di acronimi divertenti da associare al gioco. Nonostante questo, la più gettonata rimase — non avevamo dubbi — quella fedele al pezzettino di cartone da mettere sulla lingua.

In questi ultimi mesi, molti sono tornati a parlare di LSD. Alcuni certamente non l’avranno mai smesso di fare, riportando al presente quello che è stato un modo come un altro per trollare una certa opinione pubblica. La potenza, le iniziative e le battaglie delle case produttrici di videogiochi passano sempre inosservate, eppure esistono e persistono nella loro etica. Non ce ne accorgiamo, ma in passato abbiamo avuto tutta una serie di dimostrazioni tali da riuscire ad affermare la volontà di certi produttori di intaccare l’ordine del sistema. Molti dei loro prodotti contenevano il ceppo di un epidemia che sarebbe esplosa di lì a poco nei server di quel colosso del mercato immobiliare. Nei videogiochi che si avviavano dietro le scrivanie tra una pausa e l’altra, era contenuto il virus perfetto per mandare in rovina mesi di lavoro, tutto pur di riuscire a contrastare il mercato, la politica e quello che ne consegue.

Chiusa questa piccola parentesi nerdiana, esce oggi Relaxer, terzo album in studio degli alt-J. Proprio la band inglese, a lavoro dallo scorso agosto, ha scelto di inserire come copertina dell’album un’immagine che ritrae una schermata di LSD. Una strada circondata dal nulla più totale, colorato con tonalità acide in basso e scure verso l’alto. Un’immagine che ripropone la notte e la sua disperazione. Allora ecco come il videogioco fa il suo ritorno tra i più affezionati e malinconici di quel mondo che difficilmente sembra essere compreso nelle sue sfumature.

Erano ormai tre anni che aspettavamo il loro nuovo album, in particolare già dall’uscita di quello che è stato This Is All Yours del 2014. Con questo disco le cose sembrano riconfermarsi e distaccarsi allo stesso tempo. Gli alt-J portano il loro sound verso tonalità più elettroniche, mantenendo sempre quell’inventiva creativa che ha fatto di loro i fautori di Left Hand Free e Breezeblocks. Con i tre singoli pubblicati fino ad oggi hanno dimostrato di saper apportare notevoli modifiche, seppur celate, al loro stile. Tutto nasce da quel video misterioso pubblicato su YouTube due mesi fa, lo stesso che ha fatto girare la testa ad un sacco di fan e che comunica attraverso il titolo la caratteristica binaria di un linguaggio ormai diffuso in ogni dove, musica compresa.

Relaxer è composto da otto brani e si dilunga per poco più di trentotto minuti. È considerato da molti l’album della maturità, quello che celebra il decennale della loro formazione. Al suo interno c’è anche un pezzo/omaggio che porta il nome del più classico dei brani degli Animals, ovvero House of the Rising Sun.

Oggi, con l’uscita tanto attesa di questo disco, verranno messe a tacere molte delle nostre curiosità. Cosa proporrà la band di Leeds? Come suoneranno i loro nuovi pezzi? Cosa vorrà mai dire la scelta di quella copertina? Sono quesiti scontati, ma che in fondo non facciamo altro che porci dallo scorso marzo. Se poi insieme all’album sembrerà più chiara questa storia di LSD, allora saremo tutti più contenti. Eppure, sotto sotto, a Relaxer già vogliamo un sacco di bene. Abbiamo iniziato con 3WW e finito con Adeline, passando naturalmente per In Cold Blood.

Spetta a noi andare in fissa per questo album che salta dal pop all’elettronica. Per la faccenda di LSD sarà meglio lasciar correre.

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