Ad blindness: cos’è, come riconoscerla e prevenirla

Guida pratica in 5 step per generare creatività per advertising performanti e scalabili

Redazione | Catobi
Catobi
7 min readJan 27, 2023

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Matteo Landi

“La cpa delle mie ads è schizzata alle stelle nell’ultima settimana”.

“Il ctr delle mie ads si è abbassato eppure performavano bene”.

Ti sarà capitato almeno una volta di sentire o dire in prima persona questa frase durante l’analisi delle tue ads.

Questo accade per via dell’ad Blindness. L’ad blindness è il fenomeno che si verifica quando le persone iniziano ad ignorare le nostre inserzioni.

Le persone, noi compresi, vengono ogni giorno “bombardate” con centinaia di annunci pubblicitari, non solo su facebook o su instagram, ma anche su youtube, TikTok, Spotify, per non parlare della tv, la radio, e altri canali offline.

Per questo motivo il nostro cervello nel corso del tempo ha sviluppato un “meccanismo di difesa” che si manifesta con l’abilità di riconoscere immediatamente un contenuto di tipo pubblicitario, ignorandolo all’istante. è qui che sorge il problema: se le persone non vedono i nostri annunci, non cliccheranno su di essi eliminando ogni possibilità che possano arrivare sul sito e scoprire il nostro brand.

Ovviamente non accade per tutte le ads di questo mondo, altrimenti l’advertising non esisterebbe e non staresti leggendo questo articolo.

Accade quando le nostre creatività non sono abbastanza efficaci.

Diventa quindi fondamentale acquisire la capacità di generare pattern creativi performanti, che attirino l’attenzione e che siano scalabili.

Ti dirò altro un altro motivo per cui questo diventa fondamentale.

Su piattaforme come Facebook e TikTok, il targeting tecnico (interessi e comportamenti che puoi selezionare per raggiungere un certo pubblico) sta diventando sempre meno importante.

Gli algoritmi distribuiscono le nostre inserzioni proprio in base agli elementi (visivi e testuali) che le nostre creatività contengono, mostrandole ad utenti che credono possano essere più interessati.

Ciò significa che se l’utente interagisce spesso con contenuti di colore rosso vedrà sempre più spesso contenuti con quel colore.

Se tutte le nostre creatività invece conterranno solo colore verde probabilmente non lo raggiungeremo.

Lo stesso principio lo si può applicare ai layout, ai messaggi, alla disposizione degli elementi e così via.

Quando l’algoritmo avrà raggiunto tutto il gruppo di persone potenzialmente interessate alla nostra inserzione, la nostra copertura si abbasserà e i nostri contenuti verranno mostrati sempre alle stesse persone.

Se queste vedranno una nostra creatività troppe volte, il loro cervello risponderà evitandola, creando un circolo vizioso negativo.

Rendere una creatività scalabile quindi ci aiuta ad espandere la nostra copertura (numero di persone raggiunte) e ridurre la frequenza (numero di volte in cui una stessa persone vede la stessa inserzione) o a mantenerla bassa in acquisizione, ottenendo risultati migliori.

Come evitare l’ad blindness e generare creatività scalabili.

Vediamo insieme 5 metodi per evitare l’ad blindness e generare creatività “scalabili”.

1. Refresh creativo costante

Quello che vedi è un grafico che mostra il classico ciclo delle performance di un’inserzione.

Mostra come a circa metà della vita di una creatività le sue performance cominciano a calare.

Come riconoscerlo?
Osservando l’andamento della CPA (costo per acquisto o costo per lead) insieme a metriche intermedie come il CTR link e CPC.

Se il trend negli ultimi giorni è negativo significa che è arrivato il momento di aggiungere nuove creatività, con layout (disposizione degli elementi), colori o messaggi differenti.

The Ad Creative Lifecycle
Fonte

descrizione: il ciclo di vita di una creatività per advertising

Questo processo, come noterai dal grafico qui sotto deve essere un processo costante, perché tutte le creatività (o quasi) sono destinate a compiere lo stesso ciclo, anche se in archi temporali non sempre identici.

Aggiornare costantemente le creatività permetterà quindi di ottenere una performance media stabile e aumentare la nostra copertura potenziale (il numero di persone nuove che possiamo raggiungere)

Descrizione: migliorare le performance con le creatività

2. Cambia il messaggio, colore o layout

Quando una creatività sta ottenendo ottimi risultati, possiamo aumentare il numero di varianti per:

  • Farla sembrare un’inserzione diversa agli occhi di chi l’ha già vista
  • Raggiungere un pubblico differente

Questo possiamo farlo in diversi modi:

Guarda l’inserzione di partenza.

Possiamo cambiare il suo messaggio:

Possiamo cambiarne i colori:

Possiamo cambiare i prodotti all’interno e aggiungere un elemento che ne modifichi il layout:

In questo modo possiamo generare numerose creatività con un effort minore rispetto a crearne di nuove.

3. Cambia formato dell’ad

Quando un’ad performante accumula una frequenza eccessiva sul pubblico di riferimento (le stesse persone la vedono troppe volte) questa smetterà di performare. Ma se ha funzionato bene per un periodo sarebbe un peccato non sfruttarla.

Gli algoritmi distribuiscono le nostre inserzioni anche in base al formato e alla tipologia di ad proposta.

Altre persone interagiscono molto con inserzioni interattive come le raccolte o i caroselli.

Alcune persone interagiscono più spesso con inserzioni video, altre con immagini.

Ecco perché possiamo sfruttare la stessa immagine trasformandola in un video.

Ad esempio così:

4. Cambio tipologia di inserzione

Per gli stessi motivi di cui sopra, possiamo ridare vita alle nostre creatività sfruttandole con tipologia di inserzioni diverse.

Se abbiamo un catalogo associato al nostro e commerce possiamo sfruttare un’immagine o un video all’interno di un’ad “raccolta”

In questo modo

Oppure, potresti sfruttare le immagini più performanti in un carosello, mostrandole una dopo l’altra.

Un’altra idea potrebbe essere quella di mixarla con altre immagini che mostrano ad esempio recensioni.

5. Utilizza gli UGC

La maggior parte delle volte il miglior modo per evitare l’ad blindness consiste nel rendere le nostre inserzioni più “native” possibili. Ovvero, renderle più simili possibile alla tipologia di contenuti organici che gli utenti sono abituati a consumare ogni giorno.

La tipologia di creatività più efficace da questo punto di vista sono proprio gli UGC.

Cosa sono gli ugc?

Gli User Generated Content sono tutti quei contenuti che vengono creati direttamente dagli utenti.

A partire dalla semplice video-testimonianza al più elaborato contenuto che spiega un prodotto nel dettaglio.

Questi contenuti funzionano molto bene proprio perché si mimetizzano bene all’interno dei feed delle varie piattaforme, sembrando contenuti organici quando invece sono contenuti di vendita.

Un altro motivo per cui tendono a funzionare così bene è legato al trust e alla social proof, ovvero credibilità e riprova sociale.

Quando un nostro amico o parente ci consiglia un prodotto, tendiamo a fidarci molto di più sia del brand che del prodotto rispetto a quando lo vedo pubblicizzato dal brand stesso.

Allo stesso modo, quando vediamo una persona come noi che parla di un prodotto, la credibilità del prodotto aumenta.

C’è una cosa che forse non sai: il 90% dei contenuti di questo tipo che vedi attualmente sponsorizzati sui social, sono contenuti costruiti ad hoc per sembrare reali, ma contengono dinamiche ben studiate con l’obiettivo di vendere un prodotto o servizio.

Ideare e costruire contenuti ugc è complesso perché nella loro produzione vengono coinvolte altre persone.

Per un brand, il migliore modo per cominciare ad utilizzare contenuti nativi consiste nello sfruttare la propria lista clienti chiedendo di creare una recensione, magari in cambio di uno sconto.

Se la community intorno al brand è valida e soddisfatta del prodotto, sarà possibile ottenere un buon numero di contenuti da utilizzare nelle ads. Questa è un’ottima base di partenza.

In modo simile e più automatizzato è possibile sfruttare i contenuti che i nostri clienti postano genuinamente sulle piattaforme taggando il nostro brand. Se vuoi imparare a raccogliere UGC in maniera automatizzata ti consiglio di leggere questa guida super completa di Loop srl.

Gran parte dei contenuti generati dagli utenti non avrà una struttura orientata alla vendita ma saranno immagini o video privi di testi, di call to action e altri elementi utili alla vendita, risultando quindi efficace ma non molto scalabile verso un pubblico freddo.

Ecco perchè nella plenaria per Catobi del 25 Gennaio ho spiegato come creare contenuti UGC performanti.

Conclusione

Siamo arrivati alla fine di questo articolo su come evitare l’ad blindness e generare creatività a performance efficaci.

Quelli che ho spiegato non sono tutti i metodi per evitare l’ad blindness. Ce ne sono altri anche più tecnici ma ho preferito focalizzarmi sulla cosa più importante ovvero la creatività, che è ciò che il 90% delle volte determina il successo delle nostre campagne.

Spero possa esserti stato utile!

Vorresti approfondire uno degli argomenti sopra citati o farmi una domanda?

Scrivimi sul mio profilo LinkedIn.

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