Come la data science sta cambiando il modo di fare marketing

Kevin Dalla Vecchia
Catobi
Published in
4 min readJan 30, 2022

Un futuro sempre più data driven

Ogni minuto vengono generati quasi 13 milioni di messaggi testuali inviati, più di 65 mila foto postate su Instagram, 5 milioni e 700 mila ricerche su Google e 1111 pacchi spediti da Amazon come mostra il rapporto annuale di “Data never sleep 9.0”

Il mondo basato sui dati ha offerto alle aziende l’opportunità di conoscere meglio i propri clienti, migliorare i profitti e rivedere le tecniche di vendita e marketing.

Il dato col tempo è diventato una fonte indispensabile, tanto che ogni business ne colleziona e produce grandi quantità per convalidare le loro scelte e attuare strategie data drive.

Tanto più i dati a nostra disposizione aumentano, tanto più la scienza che li interpreta evolve e ricopre un ruolo sempre più importante, fino ad arrivare alla nascita della data science.

Aziende come Amazon, Facebook e Netflix conoscono bene l’importanza dei dati; l’utilizzo avanzato di essi ha fatto la differenza del loro successo, ma negli ultimi anni questa non è più un’esclusiva dei grandi player ma è diventato uno strumento facilmente accessibile a tutti i business.

I big data vengono generati e scambiati attraverso Internet da dispositivi connessi e relativi software: il mercato analytics, nonostante il rallentamento dovuto alla pandemia, nel 2020 è cresciuto solo in Italia del 6%, raggiungendo un valore di 1815 milioni di euro, anche se il processo di trasformazione a “Big data enterprise” solo l’8% ha raggiunto un buon livello contro un 26% che sta muovendo i primi passi e un 66% che si considera in fase “intermedia”.

Con questo articolo scoprirai come la data science sta cambiando il modo di fare marketing…

Cosa possiamo farci realmente con tutti questi dati?

Presi individualmente, ogni dataset fornisce alcune informazioni, ma uno o più dataset combinati insieme fanno emergere informazioni davvero utili ed essenziali, grazie a una combinazione di statistiche, apprendimento automatico, analisi dei dati, fino ad arrivare a delle vere e proprie predizioni.

Nel regno del marketing, la cx e la customer journey, per loro stessa natura, richiedono informazioni combinate da diversi dataset per offrire un’esperienza mirata e personalizzata per ogni cliente attraverso tutti i canali di comunicazione e ogni tipo di dispositivo. Per avere un quadro chiaro di quali contenuti, piattaforme e tempi hanno maggiori probabilità di coinvolgere il maggior numero di potenziali acquirenti, dobbiamo essere in grado di combinare e anticipare i modelli utilizzando i dati di reti pubblicitarie, analisi del sito, CRM.

Qualsiasi esperto di marketing lo fa istintivamente, ma la scienza dei dati consente ai marketers di trovare modelli che altrimenti non rileverebbero e di farlo più velocemente e su larga scala.

Ma come tutto questo può aiutarci con le nostre strategie marketing?

Ora andiamo oltre a quella che è l’analisi dei dati e addentrandoci nella parte più innovativa della data science: le previsioni.

Il concetto è molto semplice, guardare il passato per prevedere (statisticamente) il futuro, come hai letto in precedenza capire cx e la customer journay attraverso i dati strutturati diventa fondamentale ma questi dati assumono ancora più valore quando si vogliono fare predizioni, attraverso complessi algoritmi, del comportamento dei nostri utenti come:

· Previsioni sulla customer churn identificando preventivamente e in tempo reale i consumatori che stanno per lasciare un servizio;

· Analisi dei dati con algoritmi di machine learning così da avere una visione chiara del comportamento principale tra i clienti, a quale cluster appartiene ogni consumatore e di conseguenza aumentarne il LTV;

· Prevedere chi sono i consumatori più potenziali per il tuo prodotto, dove sono e cosa li muove all’acquisto.

Tutto questo può fare una grande differenza dal punto di vista delle vendite, della cx, e sulla customer retention, oltre ad avere un risparmio sul budget.

Non solo customer

L’impiego della data science non si limita a capire il comportamento degli utenti ma anche sta cambiando rapidamente il modo in cui ottimizziamo il traffico nel nostro sito web.

Per sapere cosa ti sta portando i risultati desiderati e come quantificare il tuo successo non ci si basa più su congetture o tentativi ma sulla creazione di un modello in grado di capire il ‘comportamento’ dei motori di ricerca come Google, per migliorare così il ctr e il rank dei tuoi contenuti sulla SERP.

I marketers possono anche utilizzare le informazioni accumulate per capire quali prodotti vengono venduti insieme ad altri, come preferiscono fare acquisti e quando è più probabile che aprano e clicchino le e-mail.

Attraverso l’invio di e-mail personalizzate gli e-commerce utilizzano la data science per generare e-mail mirate contenenti suggerimenti sui prodotti che soddisfano lo stile unico di un cliente e di conseguenza aumentare il click rate.

In un mondo in cui i dati guidano le scelte di business saper leggerli e interpretali può fare la differenza tra successo e fallimento, senza però dimenticarci che il trucco non è la predizione in sé, ma umanizzare i dati. Spesso si vedono solo dei numeri e non si comprende che si stanno guardando, in realtà, processi decisionali, desideri ed esigenze di persone vere.

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Kevin Dalla Vecchia
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