Crediamo di essere tutti dei geni, vero?

I grandi innovatori ci hanno abituato a pensare “fuori dagli schemi“.

Nicola Sita
Catobi

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Il ‘900 ha dato via ad un movimento creativo imprenditoriale senza pari. Sono stati gli anni delle grandi nascite delle società, della prima apertura verso il futuro e di imprenditori che hanno saputo reinventarsi e creare nuove ed importanti realtà.

Tra i maggiori protagonisti spiccano: IBM, HP, Apple, Microsoft, Oracle … grandi imprese che nel corso degli anni hanno posto le basi per costruire, poi, i nostri anni 2000.

Queste grandi società hanno dato vita anche al movimento Startup: un approccio semplice e leggero che fornisce l’opportunità di immettere sul mercato prodotti innovativi. In noi, però, questo processo ha dato il via anche ad un meccanismo di generazione delle idee diverso dal passato.

Al giorno d’oggi ci sentiamo tutti dei creativi, dei veri geni dell’innovazione e crediamo fortemente che le nostre idee sono sempre le migliori. Se facessimo chiarezza sulla questione scopriremmo che, però, non è proprio vero. Ogni giorno noi esseri umani abbiamo bisogno di impegnarci per risolvere i piccoli problemi che affliggono la nostra quotidianità. Ognuno di noi cerca, costantemente, nuovi modi per emergere, per farsi conoscere e mostrare di cosa è capace.

Ma al giorno d’oggi esiste ancora il termine “genio” (e non intendo quello della lampada)?

Sono sicuro di sì ma, al contempo, sono sicuro anche di no.

Tutto ciò ha risvegliato in noi la consapevolezza di saper pensare, costruire e migliorare nel tempo. Non dico che prima questo stimolo non ci fosse — sarebbe un’eresia — ma con l’avvento di una tecnologia e di una comunicazione più rapida ed efficace tutti possono parlare con tutti e tutti possono scoprire nuovi problemi e nuove necessità.

Il concetto di Startup si basa sul creare qualcosa che risolve un determinato problema per un determinato settore e noi, fortunatamente, ci ritroviamo spesso ad aprire la mente per pensare a come risolverlo. Ognuno di noi ha un certo tipo di genialità interna, ci piace fare una determinata cosa e ci impegniamo fino in fondo per farla bene. Vogliamo sempre creare qualcosa che ci appassiona e, solitamente, la portiamo avanti fino allo sfinimento. La parte difficile, invece, è mantenere ciò che vogliamo realizzare e costruire nel tempo. Sappiamo tutti che l’esperienza deve essere padrona della nostra vita di tutti i giorni.

Usiamo e sfruttiamo il concetto di Startup, delle nuove tecnologie e delle nostre forme di comunicazione virtuali e veloci per fare questo. Se non lo facciamo allora sì che perdiamo la nostra genialità, il nostro valore ed il nostro essere umani.

Viviamo in un mondo meraviglioso in cui l’incontro delle nostre menti e delle nostre idee contribuisce alla crescita della società ed allo sviluppo economico-sociale. Non è stata forse questa la più grande forma di innovazione del nostro pianeta? Io penso di sì.

Il futuro del mondo è nelle nostre mani e noi abbiamo bisogno di usare la nostra testa la sua potenzialità per migliorare la vita di tutti i giorni. Abbiamo capito negli ultimi anni che non serve necessariamente essere uno scienziato per sentirti tali! Si è capito, anche, che nonostante il mondo del lavoro richieda una laurea, al giorno d’oggi si ha bisogno di studiare principalmente per se stessi più che per l’essere assunti in una grande società.

Ognuno di noi ha un sogno nel cassetto che a piccoli passi cerca di concretizzare come meglio crede ed io sono sicuro che ognuno di noi ha le capacità adeguate per farlo.

Quindi per rispondere alla domanda precedente SI, siamo tutti dei geni se ci sentiamo tali e non dobbiamo mai smettere di credere in ciò che facciamo.

Il resto non ci riguarda.

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Ora proviamo a fare un esercizio:

Che tu sia a casa, in ufficio, in giardino, al parco, a fare la spesa o sulle montagne russe, guardati attorno e fai mente locale su un particolare problema che vuoi risolvere, dividi il foglio in due e nomina la sfera di sinistra “positiva” e la sfera di destra “negativa”.

Nella sfera negativa inizia a scrivere tutto ciò che ti viene in mente di negativo verso quel relativo problema, nella sfera positiva, invece, inizia a scrivere tutte le soluzioni.

Fatto? Ecco, hai appena completato un Brainstorming e fatto un piccolo passo in un mondo più vasto (Cit. Obi-Wan Kenobi).

Sono sicuro che l’idea che ti è venuta è fantastica. Ora sta a te!

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