Diventare antifragili per poter prosperare nel disordine

Antifragile di Nassim Taleb è il libro adatto per imparare a convivere con l’incertezza quotidiana

Mara Cassinari
Catobi
4 min readOct 27, 2022

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Nassim Nicholas Taleb è un saggista, matematico e filosofo libanese naturalizzato statunitense, esperto di matematica finanziaria e teoria della probabilità.

Il Times lo ha definito “il più grande pensatore di tutti i tempi”, altri parlano della sua filosofia come il darwinismo del ventunesimo secolo.

I suoi lavori si concentrano sulla probabilità e sulla casualità, tramite saggi non tecnici che si focalizzano sull’imprevedibilità della sorte, sul “cigno nero”, che consiste in un evento imprevisto (e imprevedibile) di grande portata, e sul capire come porsi nei confronti della casualità che governa il mondo.

Il suo ultimo libro, Antifragile, ci aiuta a comprendere come trarre vantaggio dai traumi e dagli ostacoli per approfittare delle opportunità quando si presentano, considerare il disordine come possibilità di crescita, non lasciarsi intrappolare da schemi fissi e prevedibili. Taleb sostiene che gli scossoni della vita sono inaspettatamente fondamentali affinché un sistema socio-economico possa svilupparsi al meglio.

Cos’è l’antifragilità

L’autore Nassim Taleb definisce il termine antifragile in questo modo:

“Alcune cose traggono vantaggio dagli shock; prosperano e crescono quando sono esposti a volatilità, casualità, disordine e fattori di stress e amano l’avventura, il rischio e l’incertezza. Eppure, nonostante l’ubiquità del fenomeno, non esiste una parola per l’esatto contrario di fragile. Chiamiamola antifragile. L’antifragilità va oltre la resilienza o la robustezza. Il resiliente resiste agli urti e rimane lo stesso; l’antifragile migliora. Questa proprietà è alla base di tutto ciò che è cambiato nel tempo: evoluzione, cultura, idee, rivoluzioni, sistemi politici, innovazione tecnologica, successo culturale ed economico, sopravvivenza aziendale, buone ricette, l’ascesa di città, culture, sistemi legali, foreste equatoriali, resistenza batterica… anche la nostra stessa esistenza come specie su questo pianeta.”

Le cose che sono antifragili beneficiano di casualità, incertezza e variazione.

Come sperimentare l’antifragilità nella vita di tutti i giorni

Accetta i fattori di stress e resisti all’impulso di sopprimere la casualità

Se ci priviamo dei fattori di stress ci indeboliamo, ci abituiamo alla tranquillità e ci allontaniamo sempre di più dall’antifragilità. Sottoporre il nostro organismo ad un breve periodo di intenso stress (ad esempio tramite una corsa intensa o con il digiuno intermittente), seguito da un periodo di recupero è meglio rispetto ad un piccolo stress cronico e costante (dieta sregolata ricca di zuccheri, tensioni lavorative o con i colleghi) perché quest’ultimo non ci permette di cambiare prospettiva e rafforzarci.

Anche la casualità è un fattore di stress, sicuramente un leone che vive allo zoo sarà sottoposto a meno casualità rispetto a quello che si trova nella savana, ma quale dei due sarà più antifragile?

Concentrati sull’essenziale ed elimina le sovrastrutture inutili

Talvolta, per cercate la perfezione, tendiamo a seguire un sacco di regole o ad imporci un numero significativo di pratiche corrette e nuove abitudini: concentrarci sull’essenziale, seguire “pochi principi ma buoni” ed eliminare tutto il resto è sicuramente uno dei passi chiave per essere più antifragili.

Nei momenti di difficoltà, infatti, quei pochi capisaldi ci aiuteranno a rimanere focalizzati ed essere efficaci nell’affrontare le sfide di tutti i giorni

Provate a chiedervi: quali abitudini creano reale valore nelle tue giornate?

Prenditi sempre tanti piccoli rischi ma evita quelli definitivi

Sviluppare la nostra antifragilità significa saper gestire una sana dose di incertezza e rischio nella nostra vita. Questo potrebbe comportare piccoli fallimenti senza impatti importanti sul nostro benessere complessivo, ma potrebbe anche portarci effetti positivi ed un miglioramento.

Cerchiamo sempre di creare le condizioni nelle quali abbiamo più da guadagnare che da perdere in caso di incertezza: si può perdere qualcosa, qualche volta, purché quando si ottiene un beneficio, questo sia di dimensioni tali da compensare ampiamente le perdite.

Mantieni uno spirito da auto didatta nel tuo processo di crescita

Non sempre l’apprendimento strutturato è la via migliore, la necessità è la madre di ogni progresso.

Nassim Taleb dice: “A patto di avere il giusto rigore, abbiamo bisogno di casualità, confusione, incertezza, scoperta di sé, eventi quasi traumatici, tutte cose che rendono la vita degna di essere vissuta rispetto a quella strutturata... La tecnologia è figlia dell’antifragilità, è stata sfruttata da avventurieri che hanno corso rischi su rischi, sperimentando e procedendo per tentativi, mentre gli schemi progettati da alcuni studiosi sono rimasti confinati dietro le quinte.

Gli ingegneri e gli sperimentatori creano le cose, mentre i libri di storia vengono scritti dagli accademici.

Sperimentare significa fare errori ma gli errori del singolo rendono più antifragile il collettivo. Ogni sciagura aerea fa aumentare la sicurezza di tutti.

Chiaramente parliamo di errori piccoli e limitati e non gravi e fatali per la collettività.

Il mondo naturale si è evoluto passando da un errore all’altro”.

Concentrati nell’evitare le cose che non funzionano invece di cercare di capire cosa potrebbe funzionare ora o in futuro

Anziché porre l’attenzione su nuove attività, può essere più efficace smettere minimizzare gli errori (cattivi comportamenti, iniziative che in passato non hanno funzionato, ecc.) ed imparare a saper dire di no per evitare di ripeterli. Nassim Taleb riassume il concetto in modo efficace:

Mantenere le distanze da una persona ignorante equivale a stare in compagnia di un saggio”.

Quali sono i principi enunciati da Taleb che sentite più vicini a voi e su quali avreste bisogno di focalizzarvi maggiormente?

Personalmente ho sempre avuto un’innata tendenza a volermi concentrare sull’essenziale, dalla preparazione della valigia per un viaggio dove, ad esempio, utilizzo un bagaglio a mano anche per tour itineranti in più Paesi, all’approccio al lavoro in cui mi focalizzo sulle priorità e ciò che possa veramente impattare sui risultati.

Tuttavia, vorrei coltivare maggiormente il mio spirito da autodidatta: sono sempre stata desiderosa di imparare, ho sempre avuto un approccio molto strutturato verso lo studio e facendo tesoro delle conoscenze acquisiste fino ad ora mi piacerebbe dare più spazio alla sperimentazione e all’improvvisazione per scoprire cose nuove.

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