Flash e la super velocità delle emozioni

Essere un leader di successo imparando a gestire la velocità delle emozioni

Monica Montini
Catobi

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Un’esplosione devasta la città di Central City! L’acceleratore di particelle dei laboratori S.T.A.R. doveva essere una grande innovazione ed invece si dimostra un gran disastro! Barry Allen, chimico forense, viene colpito da un fulmine durante un temporale nello stesso momento dell’esplosione dell’acceleratore: acquisisce così una velocità superumana che usa per combattere i criminali ed i metaumani (umani con poteri come lui) nei panni del supereroe Flash.

In un episodio in cui Flash si scontra con uno dei suoi arcinemici si rivolge a lui e gli dice:

“Pensi che siamo limitati dalle nostre emozioni? Ti sbagli! E le possiamo usare per superare qualsiasi cosa! Incluso te! (riferito al suo nemico).”

Flash è un personaggio che ci insegna a mostrare le nostre emozioni evidenziando come queste fanno parte di lui e lo rendono più forte, sovvertendo alcuni concetti classici che la società ci ha inculcato.

Uno di questi concetti è, senza dubbio, che i manager dovrebbero essere forti, ambiziosi, adottare uno stile gerarchico, controllare tutto e non mostrare alcuna emozione. Flash, invece, ci insegna che le emozioni non ci limitano anzi, ci rendono più forti ed in grado di superare qualunque cosa!

Accettiamo chi siamo.

Condividiamo con autenticità chi siamo.

Impariamo ad essere compassionevoli con noi stessi e gli altri.

Culturalmente siamo abituati a definire le emozioni come positive o negative ma, in realtà, non esiste tale distinzione. Esistono solo emozioni che possono essere utili o inutili, funzionali o disfunzionali, piacevoli o spiacevoli, costruttive o distruttive. Siamo noi che scegliamo quale emozione vivere in base alla situazione che ci troviamo ad affrontare. Non possiamo, infatti, controllare ciò che avviene intorno a noi e le variabili esterne ma, di controparte, possiamo invece gestire ed indirizzare ciò che accade dentro di noi.

Le emozioni rappresentano una delle risorse più potenti che abbiamo a nostra disposizione. Come ci sentiamo non dipende da ciò che ci succede nella vita ma dal significato che decidiamo di dare a quello che accade: quali parole scegliamo per definire un evento, le domande che ci poniamo e le risposte che ci diamo.

Il nostro stato d’animo non dipende quindi dall’esterno e da quello che sta capitando. Lo stato d’animo è un passaggio di sostanze chimiche all’interno del nostro organismo: si tratta di ormoni, di neurotrasmettitori, di un cocktail biochimico. Il corpo ha dei cambiamenti neurofisiologici, reagisce all’evento esterno e produce ormoni all’interno. A questi ormoni, poi, noi possiamo dare il nome che vogliamo e in base a quello che decidiamo di assegnare loro facciamo la scelta di stare bene o male. Si tratta, quindi, di sostanze chimiche che creiamo noi e lo facciamo grazie all’uso della fisiologia e del linguaggio che adottiamo.

Diventa così fondamentale capire come indirizzare il nostro cervello in una direzione più funzionale per permetterci di utilizzare al meglio le nostre risorse e diventare più efficaci.

“Quando cambia come pensi, cambia quello che provi e, di conseguenza, cambia ciò che fai” afferma Richard Bandler.

Ma a questo punto viene naturale chiedersi: Come possiamo creare il cocktail biochimico per accedere a queste risorse per performare in maniera proficua, utile e funzionale?

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Andiamo a prendere uno strumento della PNL che ci aiuta in questo bisogno: il focus mentale, ossia la direzione verso cui decidiamo di far convergere i nostri pensieri, dove vogliamo porre i riflettori della nostra attenzione. Pensate allo strumento dell’occhio di bue utilizzato in teatro per porre l’attenzione, attraverso un fascio di luce, su un determinato punto o personaggio sul palco. Allo stesso modo, possiamo imparare a porre il focus su una parte o su un’altra di un determinato evento e lo possiamo fare grazie alle domande.

Utilizzando domande che iniziano con COME? o COSA? obblighiamo il nostro cervello a porre l’attenzione su soluzioni relative all’evento che si sta vivendo e che ci permettono di cambiare il nostro stato d’animo e, di conseguenza, anche la qualità delle nostre azioni.

Quando stiamo vivendo una situazione sulla quale non abbiamo controllo iniziamo, quindi, a porci domande del tipo: Come posso trarre vantaggio? Cosa sto imparando? Cosa c’è di buono? Cosa mi fa stare bene? Per cosa posso essere grato/a?

Con queste domande all’interno del nostro cervello si attiva un meccanismo denominato SAR “sistema attivante reticolareche si occupa di farci notare le cose che desideriamo e ci permette di fare attenzione alle cose che abbiamo deciso essere più importanti per noi. Ponendo il tuo “occhio di bue” sulla realtà, sulla cosa a cui vuoi prestare attenzione, quella stessa diventerà la tua rappresentazione e ti permetterà di accedere ad emozioni utili e funzionali.

Flash, oltre ad essere un supereroe, è un Leader. Un Leader capace di abbracciare e vivere le proprie emozioni anche alla velocità della luce! Facciamoci ispirare da lui e diventiamo anche noi supereroi degli stati d’animo!

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Monica Montini
Catobi
Writer for

Da “BadManager” a “Chief Happiness Officer” il cambiamento che ha portato ad una rivoluzione culturale e professionale dedicata alla felicità delle persone.